Inferno Cefalù: particolari incredibili raccontati dal sindaco
Dal racconto che ha fatto il sindaco ai consiglieri comunali, sulla giornata di fuoco, si apprendono particolari sconcertanti: i forestali di Santa Barbara non potevano intervenire; una squadra antincendio nei pressi del palasport non avrebbe risposto agli ordini del sindaco, un'altra sarebbe rimasta ferma a Campella in attesa di ordini. I vigili del fuoco sul lungomare sono costretti a prendere l'acqua al Porto
I forestali a Santa Barbara non avevano un mezzo disponibile. In campo a fronteggiare le fiamme solo tre moduli: due del comune di Cefalù ed uno arrivato da San Mauro. Verso le 13 un mezzo antincendio di ottomila litri di acqua non accetta ordini del sindaco per spegnere le fiamme dietro il palzzetto di Ogliastrillo. La zona dell'ospedale non era pulita e decespugliata attorno. La ferrovia a Mazzaforno era nell'abbandono. A Campella un altro mezzo della forestale non si è mosso perchè non sono arrivati ordini. Sul lungomare per spegnere le fiamme l'unica autobotte dei vigili del fuoco arrivata è dovuta andare al Porto per prendere l'acqua. Sono alcuni dei particolari della giornata di fuoco di giovedì scorso che si sono appresi, dalla viva voce del sindaco di Cefalù, durante il consiglio comunale che si è tenuto nella serata di ieri, venerdì.
Il primo cittadino ha riferito che il 16 giugno seguiva l'evolversi dell'incendio che divampava a Collesano. Quando le fiamme si sono propagate verso Lascari ha attivato i canali per chiedere soccorsi. «Verso le 8 e 8,30 - ha riferito - ci siamo messi in contatto con i forestali ma non avevano un mezzo disponibile. Erano fermi al Campo di Santa Barbara e non potevano intervenire». Lo stesso sindaco ha riferito di avere chiesto alla Prefettura delle squadre di vigili del fuoco. In campo a fronteggiare le fiamme, secondo quanto riferito dal primo cittadino, c'erano tre moduli. Due del comune cefaludese ed uno appartenente al comune di san Mauro. Durante la mattinata sono arrivate tre postazioni dei vigili del fuoco.
Il primo cittadino ha anche raccontato un episodio avvenuto intorno alle tredici nei pressi del Palazzetto di Ogliastrillo. «Verso le 13 è arrivato un mezzo antincendio di ottomila litri di acqua. Eravamo fermi e volevamo recarci dietro il palazzetto per spegnere delle fiamme. Gli uomini con il mezzo della forestale non si sono mossi. Ho gridato a non finire. Sia io che il commissario Cassataro abbiamo cercato di far muovere questo camion ma il camion non si è mosso. Adesso voglio fare la segnalazione e stiamo cercando i nominativi di queste persone». Il sindaco ha continuato la sua relazione dicendo che dal club med il fuoco è salito verso la circonvallazione raggiungendo l'ospedale. Problemi si sono avuti al nosocomio perchè attorno non era pulito. A salvare l'ospedale è stata un'autobotte di trentamila litri.
Sempre dalla voce del sindaco si è appreso che la ferrovia a Mazzaforno era nell'abbandono e che a Campella un altro mezzo della forestale non si è mosso perchè non sono arrivati ordini. Il primo cittadino ha riferito ai consiglieri i motivi che lo hanno spinto ad aprire il By pass che porta acqua grezza nella condotta comunale. «Alle 8,20 al potabilizzatore erano in funzione solo due linee perchè era andata via la luce. A Croce Parrino non c'era più acqua e solo grazie all'apertura del by pass si è ripartiti. Siamo rimasti rimasti senz'acqua per un po'».
Quando le fiamme sono arrivate sul lungomare, sempre secondo il racconto del sindaco, per il rifornimento dell'acqua l'unica autobotte dei vigili del fuoco arrivata per spegnere le fiamme si è dovuta recare al Porto per prendere l'acqua. «Alla Galizza si incendiava una casa - racconta - e noi non potevamo fare niente».
Ancora dal racconto del sindaco si è appreso che il palazzetto di Ogliastrillo ha subito enormi danni. La lamiera del tetto si è talmente riscaldata da far prendere fuoco alla trave più importante del tetto. Per spegnere le fiamme in serata sono arrivate squadre di vigili del fuoco da Siracusa e Catania.
Diversi i consiglieri comunali che hanno preso la parola dopo l'intervento del sindaco. Giovanni Iuppa ha fatto notare che delle responsabilità vanno cercate nel fatto che non c'è stata prevenzione. Ha riferito che i margini dell'autostrada non erano decespugliati e anche quelli delle ferrovie dello stato. «Queste cose dobbiamo denunciarle. Ci sono delle responsabilità precise. Attengono a tutta un'attività di prevenzione che va fatta anno per anno. La pulizia dei terreni pubblici va fatta. La prevenzione non si fa un quarto d'ora prima che il fuoco arriva». Riguardo l'intervento del sindaco il consigliere Iuppa si è chiesto se il ruolo del primo cittadino cefaludese è quello di «correre davanti e indietro o di intimare l'alt alle macchine». Per Iuppa il sindaco deve istituire l'unità di crisi per coordinare le forze sul territorio. «Lodevole l'azione del sindaco che si brucia le mani - ha detto Iuppa - ma i problemi della viabilità non riguardano un sindaco che non può correre avanti e indietro con la macchina. Lei ha compiti di coordinamento e di impartire ordini. Capisco che in questi momenti ognuno cerca di adoperarsi come può. Da un sindaco mi attendo un'azione composta ed un coordinamento dello stato di emergenza».
Alla fine della seduta i consiglieri hanno approvato un documento nel quale sostengono che «l'incendio è frutto dell'inerzia della politica ad ogni livello». E' stato approvato all'unanimità nella tarda notte fra giovedì e venerdì. A leggere il documento in aula il consigliere Patrizia Messina.
25 Giugno 2016
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