LA DENUNCIA DEI SINDACATI
Incendi, forestali: “Governo Crocetta incompetente, Procura intervenga”
“La responsabilità oggettiva degli incendi boschivi in Sicilia
è dovuta all’incompetenza del Governo Crocetta. Intervenga la
magistratura”. Queste le dure parole del segretario generale SiFus
Confali, Maurizio Grosso, a pochi giorni dall’emergenza incendi, e alla vigilia della presentazione ai sindacati della riforma del settore dei lavoratori forestali in Sicilia.
“E’ con le opere di prevenzione che si impediscono
gli incendi non con i costosissimi interventi di emergenza. A questo
punto, l’unica strada per ridurre i danni, è quella di avviare anche
tutti i forestali 78isti per ripulire i boschi e presidiarli. La
devastazione ambientale registratasi nella parte settentrionale della
Sicilia e che ha fatto andare in fumo significative parti di patrimonio
boschivo e forestale e che solo per miracolo, ha evitato vittime, era
‘prevedibilissima’ e poteva essere tranquillamente evitata”.
Secondo Grosso “gli stessi incendi delle settimane scorse
che, oltre a Pantelleria, avevano investito e decimato ettari ed ettari
di boschi, in tutta la Sicilia, gridavano a chi di competenza,
interventi atti ad impedire danni e disastri. Tuttavia, si è voluti
rimanere sordi davanti all’evidenza dei danni, cosi come si è voluti
rimanere con la testa sotto la sabbia, rispetto alle denunce sul rischio
incendi che il SiFUS rappresenta oramai da anni attraverso la stampa e
con annuali esposti alla Procura della Repubblica. I disastri ambientali
in Sicilia sono determinati da responsabilità oggettive del Governo
Crocetta poiché non è in grado di programmare gli interventi di
manutenzione boschiva, attraverso l’utilizzo dei lavoratori forestali,
secondo le necessità del ciclo biologico delle piante. La magistratura
dovrebbe trarne le dovute conclusioni”.
“Nei nostri boschi le sterpaglie e le erbacce –
spiega Grosso – secche sono oramai più alte ed intense degli stessi
alberi. Questa condizione determina “terreno fertile” per i piromani che
vengono ancora più stimolati dall’innalzamento delle temperature estive
e dal vento di scirocco. Senza le opere di prevenzione qualsiasi tipo
di intervento atto a difendere i boschi dagli incendi è difficile e
pericoloso ed in ogni caso, serve per ridurre i danni e non per
evitarli. Il patrimonio boschivo siciliano per il 75%- 8O% è ancora
oggi, senza viali parafuoco, ossia, senza quelle opere di manutenzione
ordinaria preventiva che consentono, agli addetti antincendio (sono
stati avviati giorno 15 giugno per 23 giorni anziché per 101)di impedire
e spegnere il fuoco. Non è dunque con i costosi interventi di emergenza
ma con la prevenzione che si impediscono gli incendi. Se poi, si pensa
che l’uso dei Canadair costa 14.000 euro l’ora e che le condizioni
atmosfere di ieri, né frenavano l’operatività, si capisce che solo
l’utilizzo programmato ed intelligente dei lavoratori forestali
rappresenta il deterrente per salvaguardare i boschi e difenderli dagli
incendi”.
“Oggi, l’unico strumento in possesso del governo Crocetta per
salvare la faccia e ridurre i rischi di incendi boschivi, è
rappresentato dall’immediato avviamento di tutti i forestali nei
cantieri compresi i 78isti, per ripulire i viali parafuoco e presidiare i
boschi. Il resto, sono tutte chiacchiere e dispendio di risorse con la
scusa dell’emergenza.
Sulla stessa lunghezza d’onda Rosa Giovanna Castagna,
presidente regionale della CIA Sicilia, che addebita al governo
regionale gravi carenze organizzative: “Il fatto che ci sia
stato un presunto disegno criminale dietro gli incendi che hanno
devastato diverse zone della Sicilia non deve sottrarre dalle
responsabilità gli organi preposti alla salvaguardia e tutela del nostro
territorio”. A dichiararlo è Rosa Giovanna Castagna presidente
regionale della CIA Sicilia.
“E di dominio pubblico – conclude Castagna – che i
piromani siano stati favoriti dalle carenze nella manutenzione e
monitoraggio del territorio e dalla mancanza di un piano organico di
prevenzione degli incendi mettendo a repentaglio l’incolumità dei
cittadini, facendo registrare gravi danni nelle aziende agricole”.
20 Giugno 2016
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