Dalla pagina facebook
del Funzionario Gaetano Guarino
"Il Clan dei forestali"
La premessa del Funzionario regionale del Corpo Forestale, Gaetano Guarino
Premetto che giudico la precitata rivista molto seria e attendibile, quindi quanto riportato non è controvertibile, o può essere "interpretato" a seconda di chi lo legge o del momento. Insomma, è un punto fermo.
Vedete, da sempre mi sono considerato un “Soldato dello Stato” e come tale, nel nome dei valori di libertà, democrazia, equità e giustizia, ho cercato di sostenere le persone più deboli, dando loro sempre e comunque una mano d’aiuto e tanta solidarietà.
Aiuto, che può essere materiale, aiuto, come in questo caso, che può assumere i colori e i lineamenti della difesa di una categoria di lavoratori molto bravi e specializzati, precari da sempre, e utilizzati dalla loro nascita da certa politica che su di loro ha lucrato in termini di consenso elettorale.
Ciò che faccio, di fatto, non mi dovrebbe competere, perché sono altri i soggetti preposti a difendere i Diritti e soprattutto la Dignità dei lavoratori.
Ricordo a tutti, e a me stesso innanzitutto, che oggi non si può più rivendicare, nella fattispecie, solo “la giornata di legge”, ma va rivendicato il “ruolo" importantissimo del lavoratore forestale nel contesto della manutenzione e salvaguardia del bene. Tutto ciò va fatto, però, partendo dalla difesa della Sua Dignità in quanto Uomo prima, e Lavoratore dopo.
Dopo questa lunga premessa, mi chiedo: dove sono i tremila mafiosi delinquenti che lavorano nel comparto forestale, facenti parte del bacino di 22.000 operai forestali?
Questa cifra enorme di mafiosi, di delinquenti, è stata annunciata, ostentata, gridata nei talk show nazionali, facendo spellare le mani a chi applaudiva, e a coloro che da sempre sono nemici della Sicilia tutta.
Ebbene, ho letto l’interessante articolo che comprende tre tabelle, dove vengono riportati nomi e cognomi di operai forestali che si sono macchiati nel passato, o più di recente, di fatti gravi. Il numero di questi soggetti è pari a 88; per arrivare a 3000 ne mancano ben 2912.
Non tocca a me decidere sulla sorte di questi 88 operai stagionali e precari; a me interessa e sta a cuore la sorte degli altri 2912 operai, che con cadenza ciclica vengono sputtanati e mai ringraziati per l’egregio lavoro che svolgono. Infatti, ogni qualvolta hanno meriti reali, guadagnati sul campo, gli onori della cronaca vanno ad un generico “forestali” o ad un più rilevante "Vigili del Fuoco".
Chi chiederà loro scusa per essere stati più e più volte mortificati, offesi, diffamati per garantire audience?
Chi lancerà un messaggio forte, che dalla Val d’Aosta giunga alla Sicilia, che il comparto degli operai forestali non è una dependance del carcere Ucciardone di Palermo, ma è un bacino di 22.000 soggetti in cui, piaccia o non piaccia, è fisiologico che ci siano al suo interno 88 soggetti da considerare, a ragione, mele marce.
Ed in ogni caso, non è forse vero che qualcuno avrebbe dovuto vigilare, per allontanare questi soggetti? Perché non è stato fatto?
E concludo dicendo che (e quasi mi dispiace dirlo) vorrei che tanto accanimento, indirizzato ad un anello debole del mondo del lavoro (gli operai forestali tout court) fosse diretto a tutti i soggetti della Pubblica Amministrazione, della Politica, ai cosiddetti potenti, agli uomini e alle donne di una regia delinquenziale che, pur avendo avuto scivoloni giudiziari, continuano a tessere e gestire le fila del mio, del vostro futuro e del futuro di tutti i Siciliani.
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Condivido al 100% quanto scritto dal nostro pregiatissimo funzionario Gaetano Guarino del corpo forestale regione siciliana. Mi ha anticipato perchè proprio volevo chiedere al sig. Quotidiano Rivista "S" di voler pubblicare TUTTI i nominativi di politici e impiegati della pubblica amministrazione che si sono macchiati di reati maggiori e anche minori così ci passiamo il tempo a leggere fino al prossimo anno di questi tempi. Salui. Autista. Salvatore Claudio Proietto da Capizzi (ME) 334-3690508.
RispondiEliminaNon tocca a Lei difendere la dignità di uomini e lavoratori che da decenni ormai vengono bersagliati da più diversi fronti fino quest'ultimo oltraggio di forestale uguale mafioso.Altri nel tempo avrebbero dovuto farlo ma la sua parola di dirigente "interno" é particolarmente gradita oltreché autorevole e rompe lo schema di estraneità del Corpo riguardo agli operai.Non sarebbero tante le cose da dire per chi ha da sempre fatto il proprio lavoro secondo leggi, diritti e doveri. Ma si è preferito girarsi dall'altra parte lasciando correre calunnie e falsità che in ultimo infangano l'intera Sicilia. Giuseppe Fajlla.
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