Dopo la sanità, concorsi anche alla Regione. E’ iniziata la campagna elettorale 2017
Quattromilacinquecento prepensionamenti.
In tanti dovrebbero lasciare i ruoli dell’amministrazione regionale da
qui al 2019 nei tre anni e mezzo di applicazione della legge di
stabilità regionale che ha dato il via libera alla riduzione del
personale regionale. Dopo la riduzione del personale dirigente con la cancellazione di 800 postazioni, è probabile che un numero simile di dirigenti lasci i ruoli. nelle condizioni per il prepensionamento,
poi, ci sono altri 3800 dipendenti del comparto all’incirca e quasi
tutti dovrebbero approfittare dello ‘scivolo’ che pur riducendo gli
importi degli assegni di pensione, permette loro di andare via
dall’amministrazione con condizioni migliori di quanto non sia
prevedibile in seguito.
La stima è quella fatta con il piano attuariale del fondo pensioni.
Si tratta di un obbligo di legge esteso a tutti i fondi pensione che
devono periodicamente fornire la situazione aggiornata con un piano di
spesa e sostenibilità da qui a 50 anni.
Se i prepensionamenti garantiranno la riduzione dei costi del personale
della Regione, graveranno non poco sul fondo pensioni. ed ecco che per
garantire la stabilità del sistema bisognerà incidere su pensioni d’oro
da una parte, e assegni di prepensionamenti dall’altra.
Ma i conti sulle pensioni dei regionali aprono un altro fronte
oltre alla ormai nota e strumentale polemica populista sulle pensioni
ancora in pagamento ed erogate con grande anticipo per effetto di norme
non più in vigore. il fatto fondamentale è che con 800 dirigenti in
meno, altri 500 in pensionamento ordinario, 3800 dipendenti del comparto in prepensionamento e altri 500 in pensionamento ordinario, da qui al 2020 si rischia di portare i dipendenti regionali sotto la soglia minima dei 12mila necessari a far funzionare la macchina amministrativa regionale con tutte le sue filiazioni e competenze.
Scatta così la corsa ai concorsi. Dal
2020, scaduto il blocco del turn over, la Regione potrebbe fare i
concorsi per assumere personale nuovo. una eventualità sbandierata da un
lato per ‘vestire’ positività il provvedimento di prepensionamento e
dall’altro mettere ‘acqua in mano’ ai tanti in cerca di lavoro aprendo una speranza.
Di fatto dopo gli annunci sui concorsi in sanità
che dal Ministero continuano a non autorizzare perchè i soldi non
ci sono nonostante i risparmi del sistema, adesso arrivano anche i
ventilati concorsi alla regione, anche quelli dal 2020 e senza che
all’orizzonte si intravedano risorse che possano coprire una simile
operazione. Mentre, però, nella sanità ci sono gli organici all’osso,
mancano gli infermieri e la nuova norma comunitaria mette a rischio i
servizi, per i concorsi alla Regione sembrano una chimera di dimensioni ben più grandi
Fatto sta che la promessa di lavoro e concorsi ha sempre funzionato e si può dichiarare aperta la campagna elettorale per il 2017
in vista delle elezioni regionali che saranno difficili e foriere di
grandi battaglie. I deputati da eleggere saranno 20 in meno e molti
degli uscenti non hanno molte speranze. Se passasse, poi, la riforma
costituzionale con il referendum di ottobre che la Boschi promuove
proprio in queste ore in Sicilia, i posti a disposizione per i
professionisti della politica sarebbero ancora di meno senza più Senato e
con una competizione ancora più forte alla Regione visto che i futuri
senatori uscirebbero in parte dal parlamento regionale.
Anche per questo negli ultimi giorni
sono tanti gli esponenti politici che sono andati in ‘pellegrinaggio’ a
roma a cercare riconferme in vista della candidature per spendere anche
le possibilità create sul territori e legate a promesse di concorsi e
assunzioni.
Le voci di corridoio si inseguono e non trovano conferme. L’assessore regionale all’agricoltura Antonello Cracolici
avrebbe ricevuto il suo due picche capitolino con una conferma delle
indicazioni locali alle quali n+lui non credeva da buon capo corrente.
ma anche l’assessore alla salute Baldo Gucciardi,
trapanese e che nel suo settore sta producendo, sarebbe tutt’altro che
certo di una ricandidatura visto che nel suo partito è entrato chi ha
una maggiore forza elettorale in quei territori.
Da Roma, invece, punterebbero su personaggi semi nuovi fra cui il sindaco di Pollina Magda Culotta,
deputato nazionale ma che il partito vorrebbe si candidasse alla
Regione. Altro personaggio sul quale da Roma si vuole puntare,
misteriosamente per tanti, è Giuseppe Ferrarello
sindaco di gangi ex Forza Italia eletto con una lista civica ma
transitato con Faraone negli ultimi mesi e sponsorizzato come un giovane
emergente.
Insomma i movimenti sono in corso
e le promesse di corsi, concorsi, lavoro e assunzioni parallelamente a
quelle di rigore, riduzione della spesa e così via fatte a Roma, sono
certamente ‘utili alla bisogna’
14 Maggio 2016
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