07 marzo 2016

REGIONE, PANEPINTO CHIEDE LA MAPPA DEL PERSONALE. INVANO


Regione, Panepinto chiede
la mappa del personale. Invano



“Bisogna fare al più presto una ricognizione di tutto il personale della Regione siciliana per conoscerne funzioni, qualifiche e sede di lavoro; bisogna eliminare l’anomalia di uffici semivuoti e sovraccarichi ed altri, magari in periferia, pieni di personale inutilizzato”. Il deputato regionale Giovanni Panepinto, Pd, una lunga dimesitichezza con i temi della semplificazione e dell’organizzazione del lavoro, ha perorato la causa del riordino della macchina burocratica della Regione tre mesi or sono circa. Non si ha notizia di provvedimenti, iniziative, relazioni, trattative che abbiano affrontato l’argomento. Così passa l’idea, magari sbagliata, che il deputato Panepinto abbia lanciato il sasso ed abbia ritirato la mano, o abbia fatto ciò che doveva tanto per farla, perché ne parlino i giornali. Ma non è vero, almeno non è parzialmente vero, perché alla sua perorazione i giornali non hanno dato spazio. Non si tratta di omissione, il problema è trito e ritrito e non ci crede nessuno che possa essere affrontato seriamente.

E’ più facile che la Fata Morgana cancelli i debiti della Regione siciliana che si muova qualcosa nella macchina amministrativa della Regione. In effetti Panepinto non voleva muovere una montagna, ma aveva fatto presente la necessità di una mappa aggiornata del personale. Non avrebbe dovuto essere un problema, perché se c’è una direzione del personale nella regione, c’è anche la mappa aggiornata, altrimenti quale sarebbe l’attività che la Direzione svolge?

Se Panepinto, come pare, non ha avuto notizia della mappa, una ragione ci deve essere. Forse la mappa non c’è o, comunque, non è stata aggiornata, chi lo sa. Se ci fosse, essa permetterebbe – è Panepinto a suggerirlo nella sua iniziativa ispettiva – “una redistribuzione del personale in base alle effettive necessità degli uffici”. Non è accettabile, lamenta Panepinto, che si perdano risorse o si intasino sportelli per mancanza di personale quando poi in altre sedi ci sono dipendenti in soprannumero”.

Serve una riorganizzazione improntata all’efficienza e all’ottimizzazione dell’impiego del personale, sostiene il deputato regionale, “soprattutto in relazione all’utilizzo delle risorse comunitarie”. Sfonda porte aperte, è vero? E invece no, le porte sono chiuse, ma sprangate. I trasferimenti di personale si trasformano in “deportazioni” e le decisioni in iniziative discriminatorie affidate ai dirigenti generali.

Non solo, c’è anche la Regione parallela, che va tutelata. Di che si tratta? Dell’esercito di affiancatori che da un decennio, spendendo una montagna di soldi, hanno il compito di progettare e certificare le spese comunitarie, insegnando al personale della Regione come si fa. In realtà gli affiancatori hanno subito una mutazione genetica, sono loro che fanno il lavoro. Con risultati non proprio commendevoli, per certi versi, visto che la regione siciliana non brilla affatto nell’acquisizione di risorse comunitarie.

La mappa aggiornata del personale dovrebbe prevedere gli affiancamenti ed i costi degli affiancamenti. Invece che battersi per i margini di discrezionalità ampie, e denunciare improbabili le deportazioni, sarebbe utile capire come stanno le cose. Chi ci guadagna a causa di questo “caos calmo”. Sappiamo tutto su chi ci perde, naturalmente: i siciliani, che vengono privati di servizi essenziali e sono vittime di una machina burocratica elefantiaca che non funziona e costa un sacco di soldi. Una cosa che grida vendetta.

Il deputato Panepinto, che non si fa passare la mosca sotto il naso, è questa la fama che si è fatta, dovrebbe pretendere che la mappa arrivi sul suo tavolo. Altrimenti fa pensare male.

06 Marzo 2016
http://www.siciliainformazioni.com/redazione/276901/regione-panepinto-chiede-la-mappa-del-personale-invano









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