Parco delle Madonie, al via l’abbattimento dei suidi
Finalmente si è dato il via al piano operativo per l’abbatimento dei suidi iniziata al momento in due comuni, a Petralia Sottana nelle contrade “Ciraulo e Gipsi” e a Cefalu’ nelle località di Bosco Petarro, Bosco Vaccarizzo e Campo Li Musi, dove due squadre specializzate formate da cinque unità ha iniziato ad abbattere i suidi. Nello specifico nelle zone periferiche di Petralia Sottana sono stati abbattuti sette suidi di grossa stazza mentre nella zona di Cefalu’, al momento solo uno. Le prosssime battute saranno calendarizzate e preferibilmente da effettuarsi nel pomeriggio anziché la mattina. Questi animali infatti cominciano a scorazzare solitamente all’imbrunire.
Tutto questo dopo che il dirigente generale del dipartimento regionale dello sviluppo rurale e territoriale ha
esitato il decreto che autorizzava l’Ente Parco delle Madonie ad attuare del piano di controllo della popolazione di suidi per il triennio 2014-2016, piano stilato dallo zoologo Egidio Mallia.”Va subito precisato-dice il presidente del Parco delle Madonie, Angelo Pizzuto- che non si tratterà di attività venatoria,ovvero di caccia al cinghiale, ma di un abbattimento selettivo di questi capi cosi come previsto da un piano approvato ad agosto” .L’ente parco aveva pubblicato un bando per coloro i quali erano interessati all’abbattimento che poi hanno seguito dei momenti formativi e incontri con la forestale e i proprietari terrieri,al fine di abbattere i suidi che finora scorazzano indisturbati per le campagne madonite giungendo anche nei pressi dei centri abitati.
Sono state collocate apposite segnaletiche che indicheranno i luoghi e i giorni in cui sono programmati gli abbattimenti. E’ ancora aperta la ferita lasciata ai familiari ,e non solo dell’anziano di Cefalu’ che è stato ucciso la scorsa estate proprio da un suido.Uno dei tanti cansi denunciati nel tempo ma che ha avuto un triste epilogo ,la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso e l’indignazione generale, e che ha fatto scattare l’allarme per le decisioni definitive per il loro abbattimento.
Tornando al decreto da poco pubblicato, con cadenza semestrale e al termine delle operazioni che saranno svolte sotto il controllo dell’Ispettorato ripartimentale delle foreste di Palermo , l’Ente Parco delle Madonie dovrà presentare una dettagliata relazione sull’attività svolta, con particolare riguardo alla destinazione dei soggetti che saranno via via catturati, all’Assessorato regionale dell’agricoltura,
dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea, Dipartimento regionale dell’agricoltura, servizio VII tutela e valorizzazione del patrimonio faunistico, programmazione e gestione dell’attività venatoria, alla Ripartizione faunistico-venatoria di Palermo ed all’Ispra. Ma che fine faranno gli animali abbattuti? Coloro i quali saranno autorizzati all’abbattimento selettivo,(al momento sono 25 unità) potranno scegliere,dopo i dovuti controlli da parte dell’istituto zooprofilattico,(che fornirà presto due celle all’ente parco) nel macello convenzionato di Castelbuono,se tenerli per se oppure cederli a ditte interessate alla commercializzazione di questa carne. In ogni caso chi prenderà questa carne dovrà riconoscere un pagamento, che potrebbe aggirarsi intorno ai due euro al chilogrammo, soldi che andranno nelle casse dell’ente Parco delle Madonie.La recente tragedia dell’aggressione dei suidi che ha causato la morte dell’agricoltore cefaludese è solo la punta dell’iceberg di questo triste problema che il territorio madonita si porta dietro da anni. Tante le testimonianze di gente che ha subito tanti danni da questi animali che non vanno mai in ferie e quindi scorazzano per le campagne madonite tutti i mesi dell’anno causando danni ingenti. Oltre a distruggere la flora e la fauna presente all’interno del Parco delle Madonie ,e non solo, sfondano i recinti dei terreni privati,
con gravi danni alle colture.
11 Marzo 2016
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