Sicilia, Maggio: ok finanziaria, ora liberare fondi per sviluppo
Deputato siciliano Pd: presto riforme acqua e rifiuti
Palermo, 2 mar. (askanews) - "Bene l'ok alla manovra, ma adesso
bisogna liberare le risorse per lo Sviluppo e completare le riforme
dall'acqua ai rifiuti, quella che riguarda i forestali e i Liberi
consorzi e, dopo quanto avvenuto ieri in aula, fare le leggi di settore
per i contributi ad enti e associazioni". Lo ha detto il presidente
della commissione Ambiente dell'Ars Mariella Maggio (Pd), dopo l'ok
dell'aula alla Finanziaria regionale.
"Nonostante sia stata abolita da anni la Tabella H, adesso il Governo dovrà nuovamente mettere mano alla partita dei contributi da destinare agli enti, che resta aperta - ha aggiunto - per la bocciatura dell'emendamento di riscrittura dell'articolo 23 della Finanziaria presentato dall'esecutivo, che prevedeva di destinare 12,9 milioni di euro agli assessorati e di utilizzare i bandi pubblici".
"Con la discussione in aula sembrava essere stata trovata la quadra - ha concluso - ma, come nel gioco dell'Oca, l'approvazione, a scrutinio segreto, dell'emendamento dei Cinquestelle ci ha rispediti al punto di partenza: adesso la palla passa di nuovo al Governo, che dovrà stabilire con quali criteri ripartire il plafond confluito nel Fondo unico. Chi l'ha votato, probabilmente, spera in una forzatura per spingere il Governo verso scelte senza criteri né priorità".
"Nonostante sia stata abolita da anni la Tabella H, adesso il Governo dovrà nuovamente mettere mano alla partita dei contributi da destinare agli enti, che resta aperta - ha aggiunto - per la bocciatura dell'emendamento di riscrittura dell'articolo 23 della Finanziaria presentato dall'esecutivo, che prevedeva di destinare 12,9 milioni di euro agli assessorati e di utilizzare i bandi pubblici".
"Con la discussione in aula sembrava essere stata trovata la quadra - ha concluso - ma, come nel gioco dell'Oca, l'approvazione, a scrutinio segreto, dell'emendamento dei Cinquestelle ci ha rispediti al punto di partenza: adesso la palla passa di nuovo al Governo, che dovrà stabilire con quali criteri ripartire il plafond confluito nel Fondo unico. Chi l'ha votato, probabilmente, spera in una forzatura per spingere il Governo verso scelte senza criteri né priorità".
02 Marzo 2016
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