Ringrazio Antonino Lomonaco
per la segnalazione
CFRS a Catania, il Corpo muore ma i vecchi vizi restano
Messina, 24 gennaio 2016
Il fatto:
un comandante di distaccamento va in pensione, l’incarico di comandante si da ad uno dei migliori commissari del CFRS.
Ad un osservatore esterno potrebbe apparire una disposizione di alta capacità gestionale, quasi incredibile ai nostri tempi e nella nostra Sicilia, ma noi siano vecchi marpioni, rompicoglioni e conosciamo la piccola storia dei piccoli uomini.
Informiamo i nostri Lettori non conoscono gli usi e le consuetudini di questa bella Terra in buona parte malamente abitata, che in Sicilia non sempre quello che appare è quello che succede davvero.
Facciamo un po’ di luce sulla storiella, fornendo dei tati oggettivi:
1 – in quel distaccamento c’era già un ufficiale di polizia che aveva da anni sostituito il comandante ogni qual volta questi si è assentato (per malattia, ferie, ecc. …);
2 – ad una distanza di 12 km circa c’è un distaccamento retto da un commissario che idoneo a svolgere l’incarico;
3 – il commissario incaricato è oggettivamente uno dei migliori del CFRS; ma proprio per questo, il nostro stimato (e amico) commissario ha diversi incarichi ed anche di maggiore responsabilità, ha sede di lavoro a circa ed ha la sede di lavoro a circa 50 km dal distaccamento che dovrebbe comandare.
Appare quindi evidente che ciò che poteva sembrare una disposizione di rande pregio dirigenziale, per altro ammantata da lodevoli idee di attaccamento all’Istituzione (abbiamo letto la disposizione) fa acqua, se non altro per i seguenti motivi:
- non economicità – il costo dovuto alla distanza di 100 km (andata e ritorno) che deve percorrere il commissario incaricato è certamente maggiore del costo per percorrere i 24 km (andata e ritorno) dal commissario del distaccamento vicino;
- scarsa capacità operativa – la distanza e i molti incarichi dell’ottimo commissario non permettono – oggettivamente – una presenza minima giornaliera, ciò è un fatto;
- pessima gestione psicologica del personale.
Sarebbe piacevole per noi (brutti e cattivi di sempre) che l’autore dell’ordine di servizio ci spiegasse meglio il suo pensiero in merito all’utilizzo del personale, ma sappiano che avremo mai un gesto di trasparente intelligenza. Allora non ci resta che ragionare sul fatto.
Sia ben chiaro potremmo sbagliarci, ma abbiamo l’impressione che con questo incarico si sia voluto “punire” il commissario con sede a 12 km ed ancor più l’ispettore dello stesso distaccamento.
Non sarebbe la prima volta che fatti simili succedono nel catanese. Una volta in tanti davano la responsabilità alla “potenza politica” di un nostro amico commissario cavaliere, ma questi è andato in pensione e da qualche mese ha anche ultimato un suo incarico che lo vedeva frequentare ancora l’ufficio provinciale; ora il ripetersi di questi comportamenti poco onorevoli in una pubblica amministrazione, ci fa pensare che il nostro amico cavaliere ha avuto degli ottimi alunni, certo non con le stesse capacità e questo è anche peggio.
Ma vediamo cosa supportano questi nostri cattivi pensieri:
- l’ispettore è una brava persona ritenuta – anche dal commissario incaricato – un ottimo sottufficiale, ma ha un vecchio peccato è di sinistra ed è iscritto alla CGIL.
- il commissario del distaccamento a 12 km ha una colpa grave, ha fatto ricorso contro una disposizione dell’ufficio superiore di Catania e, casa imperdonabile, ha avuto ragione.
24 Gennaio 2016
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