Agricoltura e boschi per sequestrare le emissioni di CO2
Agricoltura e foreste sono responsabili del 25% delle emissioni e sono anche uno dei più grandi serbatoi di carbonio disponibili nel pianeta, circa 4 volte l’atmosfera. In un convegno a Roma, organizzato dal Coordinamento FREE, si è parlato di questo e del valore economico da dare al carbonio stoccato nei suoli.
"Dopo Cop21 di Parigi anche l'agricoltura può diventare sempre di più un alleato importante per combattere il cambiamento climatico. Clima, difesa dei suoli, sicurezza alimentare,
si sono incrociati a livello di proposta politica fatta propria da una
quarantina di paesi a Parigi, nell'ambito delle azioni volontarie di
riduzione delle emissioni proposte dai singoli firmatari del protocollo
di Parigi, su azione del Ministro dell’agricoltura francese Mr. Stephane
Le Foll. Dopo Parigi, è necessario enfatizzare l'importanza della sottrazione di CO2 dall'atmosfera, e allo stesso tempo incrementare le soluzioni di agricoltura innovativa per la produzione di biometano per arricchire i suoli di carbonio".
E' questo uno dei temi rilevanti di cui si è parlato questa mattina a Roma nel corso del convegno organizzato dal Coordinamento FREE, Fonti rinnovabili ed efficienza energetica, dal titolo "Sottrarre CO2 all'atmosfera sviluppando l'agricoltura e il patrimonio boschivo".
"L’agricoltura e le foreste sono responsabili del 25% delle emissioni di gas serra.
Il pianeta negli ultimi anni ha perso una parte consistente dei suoli
agricoli sia per fenomeni di desertificazione che di urbanizzazione.
L’agricoltura, le foreste e il suolo agricolo sono inoltre uno dei più
grandi serbatoi di carbonio disponibili nel pianeta:
circa quattro volte l’atmosfera. E tutti sono concordi nel dire che un
suolo ricco in carbonio è la prima condizione per avere un terreno sano e
fertile".
"Durante il convegno di
FREE è emersa la necessità di portare questa riflessione all'attenzione
della politica italiana, sollecitando l’adesione del governo italiano
all'iniziativa di #4pour1000 in vista di COP22 che si
svolgerà a Marrakech, d in generale del mondo della politica,
dell'associazionismo, dell’agricoltura al tema del sequestro biologico del carbonio nei suoli agricoli.
Un'attenzione particolare al tema del suolo in Italia ha un'importanza
ancor maggiore in quanto diffusi sono i fenomeni di erosione, dissesto e
desertificazione a cui questa risorsa naturale è sottoposta nel nostro
Paese".
"E' possibile che nei
prossimi anni - ha dichiarato nelle conclusioni il presidente del
Coordinamento FREE, Gianni Silvestrini - come già fatto per le foreste,
in passato, si possa a livello del processo negoziale sul clima dare un valore economico al carbonio stoccato nei suoli. In questo modo gli agricoltori potranno avere a disposizione tre tipi di risorse:
i prodotti della terra, la produzione di energia tramite il biometano e
il biogas e il valore economico del carbonio stoccato nel suolo".
Al
convegno hanno preso parte GB Zorzoli (FREE), Domenico Brugnoni
(C.I.A.), Donato Rotundo (Confagricoltura), Stefano Bozzetto (Consorzio
italiano Biogas, CIB), Davide Pettenella (Università di Padova), Lorenzo
Ciccarese (Ispra), Renato Nistri (Università di Firenze), Marino Berton
(Aiel), David Chiaramonti (Università Firenze), Piero Gattoni
(Consorzio italiano Biogas - CIB), Giuseppe Castiglione (Sottosegretario
di Stato MiPAAF).
da comunicato Coordinamento FREE
26 Gennaio 2016
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