Sicilia. Varata la Finanziaria: tagli per i dirigenti, aiuti per i più poveri. Fondi per i precari e cantieri per i poveri. In Finanziaria aiuti per le fasce più deboli
Confermati i tagli a dirigenti e sindacalisti e l'ecotassa ai Comuni che non hanno alti livelli di raccolta differenziata
Passano i tagli a dirisenti e sindaca- ñø non d sono 0 d'ascia sulla taglio di 600 postazioni dirigenziali prolisti, c'è la riduzione della liquidazione, grammato l'anno scorso e da realizzare nasce l'Ecotassa a carico dei Comuni La Finanziaria è stata approvata in nel 2016. E poi c'è il piano per il futuro: che non fanno la raccolta differenziata e gluma intomo alla mezzanotte di lune- da qui al 2020, per effetto di prepensiospuntano i fondi per garantire proroghe dopo una discussione di circa otto namenti, la Regione si ritroverà con 900 e stabilizzazioni dei precari accanto agli orc·La ïîãòà di maggiore peso è quella dirigenti circa e più o meno 1.500 posta- zioni dirigenziali. Il principio introdotto è che ogni volta che una postazione resterà scoperta, verrà chiusa e le funzioni verranno accorpate a quelle di una simile che resta operativa. Alla fine del quinquennio ci sarà un numero equivalente di postazioni e dirigenti. Nel frattempo la Finanziaria prevede che si lavori a una nuova pesatura dell'importanza delle postazioni dirigenziali per tarare proporzionalmente indennità di posizioni e premi. Rispetto a oggi ci saranno dirigenti che guadagnano di più e altri che vedranno molto ridimensionati i loro extra. Scatta anche la riduzione della busta paga per i sindacalisti in aspettativa, che perdono indennità extra e premi di rendimento oggi concessi a pioggia e forfettariamente. Scatta anche la riduzione delle liquidazioni: oggi la Regione le paga prendendo l'ultima busta paga e moltiplicandola per gli anni di servizio. D'ora in poi funzionerà cosi: la media delle buste degli ultimi 5 anni moltipllcata per gli anni di servizio. «È comunque un calcolo più favorevole di quanto non awiene a livello statale» commenta l'assessore all'Economia, Alessandro Baccei. La Finanziaria stanzia anche i fondi per garantire ai Comuni il pagamento dei 22 mila precari nel prossimo decennio (costano circa 300 milioni all'anno). Baccei assicura che ci sono anche i soldi per garantire le proroghe nel 2016 ai precari che lavorano in Comuni in dissesto e pre dissesto (sono 7 mila persone). Crocetta ha fatto inserire una norma che ob bliga i Comuni a stabilizzare i precari entro il 2018 (ovviamente rispettando i criteri fissati dalla legge nazionale del 2013); chi non lo farà subirà un taglio dei finanziamenti pari al 30%. Nel 2016 i Comuni saranno anche costretti a tagliare indennità e gettoni a sindaci, assessori e consiglieri: anticipati così, dal punto divista finanziario, i tagli stabiliti dalla legge del luglio scorso che però aveva previsto di far scattare le nuove norme dalla prossima consiliatura. La riduzione vale 35 milioni: 25 sono stati tagliati col bilancio 2015, altri 10 spariscono ora e quindi nel 2016 il budget per i Comuni (precari a parte) è di 340 milioni. Capitolo tasse. Salta in extremis l'imposta che avrebbe colpito le compagnie aeree per le emissioni sonore (una «genialata» per aiutare il turismo, aveva commentato ironicamente Salvo Pogliese di Forza Italia). C'è invece l'Ecotassa, che colpisce i Comuni che non avranno livelli accettabili di raccolta differenziata: chi va sotto il 65% a fine 2015 pagherà molto più caro il tributo per lo smaltimento in discarica. La tassa colpirà maggiormente i Comuni che hanno i livelli più bassi: oggi c'è chi è a zero e mediamente si oscilla intomo al 10%. Scatta anche il blocco del turn over per i forestali: significa che chi va in pensione non verrà sostituito, non si potranno trasformare gli stagionali in operai a tempo indeterminato e non si potranno neppure fare promozioni dagli scaglioni più bassi a quelli più elevati. Ma da qui in poi finiscono le norme con cui il governo punta a recuperare 400 milioni fra tagli e incassi. E cominciano le misure con cui Crocetta punta a recuperare il dialogo (e il consenso) con le fasce più deboli. È il capitolo della manovra che si chiama Piano povertà. Comprende due misure. La prima è la riproposizione in tutta la Sicilia dei cantieri di servizio (oggi limitati a Caltanissetta e Enna), piccoli impieghi trimestrali in opere pubbliche di competenza comunale, destinati a disoccupati: pronti 30 milioni. La seconda misura è l'assegno di sostegno al reddito per i poveri, identificati attraverso il modello Isee: chi ha un reddito inferiore agli 8 mila euro avrà un aiuto ancora da quantificare. I cantieri di servizio avranno un budget annuale di 30 milioni, il piano per i poveri conta su 200 milioni e avrà durata biennale: scadrà nel 2017, quando ci sono anche le elezioni. Va detto che per spendere questi soldi serve prima un via libera statale. Ma Crocetta guarda già oltre: «Interventi di grande impatto sociale, aiuteremo 40 mila poveri». La Finanziaria è stata approvata in giunta. La norma di maggiore peso è quella che riguarda la dirigenza. Il risparmio previsto subito è di 5 milioni, frutto del taglio di 600 postazioni.
23 Dicembre 2015
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