30 dicembre 2015

CACCIA AI CINGHIALI APERTA: PRIMO GIORNO A VUOTO. DA IERI MATTINA LE DUE SQUADRE, COMPOSTE DA DIECI OPERATORI FRA GUARDIE FORESTALI E VENATORIE STANNO PASSANDO A SETACCIO LE MADONIE. L'ENTE PARCO: NON SOLO ABBATTIMENTI MA PURE CATTURE


IL PIANO. Pizzuto: nessun avvistamento perché col freddo scendono a valle di rado. Perlustrate le zone di Cefalù e Castelbuono da cui in estate sono giunte più segnalazioni

Caccia ai cinghiali aperta: primo giorno a vuoto




Da ieri mattina le squadre stanno passando a setaccio le Madonie. L'Ente Parco: «Non solo abbattimenti ma pure catture»
Le attività sono partite da contrada Urgo, a Cefalù, per proseguire fino alle contrade Feria e Mollo. In quest'ultima ad agosto il pensionato Salvatore Rinaudo è stato aggredito ed ucciso dai cinghiali.


Anna Sampino
Sono ufficialmente partiti ieri mattina i primi interventi per l'abbattimento dei cinghiali selvatici nei territori delle Madonie. Le squadre stanno passando al setaccio le contrade fra Cefalù e Castelbuono. I risultati però hanno tradito le aspettative: nessun esemplare è stato avvistato. L'Ente Parco così cambia strategia: «Non più solo abbattimenti - fa sapere il presidente Angelo Pizzuto -, ma anche catture. In arrivo delle grandi gabbie per intrappolare i cinghiali anche di notte». Il primo giorno di appostamenti è andato praticamente a vuoto. Le due squadre, composte da dieci operatori fra guardie forestali e venatorie, hanno fatto tecnicamente «scouting», perlustrando nella mezza giornata di ieri le contrade di Cefalù e Castelbuono da cui quest'estate era giunto il maggior numero di segnalazioni di avvistamenti nei pressi di centri abitati. Ma di cinghiali, ieri mattina, nemmeno l'ombra. Le attività sono partite da contrada Urgo, a Cefalù, per proseguire fino alle contrade Feria e Mollo, proprio in quest'ultima ad agosto è avvenuto il tragico incidente di Salvatore Rinaudo, il pensionato morto dopo essere stato aggredito dai cinghiali. La prima ricerca non ha sortito i risultati attesi. «Se non ci sono stati avvistamenti la causa è da additare alle basse temperature - chiarisce Pizzuto -, Con il freddo i suidi scendono a valle di rado, mentre tendono a restare al riparo nelle zone Nord delle Madonie, impervie e difficili da raggiungere per l'uomo. Con la bella stagione e le temperature miti, invece, è più facile incontrarli». D'altronde il piano di abbattimento è partito con qualche mese di ritardo. Dalla morte dell'anziano alla successiva legge dell'Ars che dava il via libera agli interventi urgenti di contenimento dei cinghiali selvatici, entrambe avvenute ad agosto, gli interventi sono iniziati ieri. «Per ritardi legati a prassi burocratiche troppo farraginose, che hanno richiesto più tempo», ha spiegato diverse volte Pizzuto. Ad ogni modo, se l'inverno fa da ostacolo si rischia di sfatare gli obiettivi del piano: ridurre di circa il 50% il numero di esemplari per proteggere i centri abitati e la popolazione. E allora l'Ente Parco è corso ai ripari mettendo in campo nuovi strumenti: 30 aree recintate larghe 50 metri quadrati, da piazzare nelle zone da setacciare, per catturare cinghiali anche di notte. «Si tratta di una sorta di grandi gabbie pasturate, cioè con dentro il cibo che attira i cinghiali. In questo modo, avremo maggiori probabilità di catturare più suidi, in zone e orari più difficili da coprire». Lunedì ci sarà la prima riunione tecnica per concordare la nuova strategia. Intanto oggi le squadre proseguiranno gli appostamenti in contrada Casa Paratore e Piano Nocilla, tra Cefalù e Castelbuono. Segue la pausa Capodanno - Epifania e si riprenderà il 7 e l'8 gennaio. Oltre a Cefalù e Castelbuono, gli appostamenti avverranno nelle zone circostanti Pollina, Castellana Sicula, San Mauro Castelverde, Collesano, Petralia Sottana e Soprana; così pure, Piano Zucchi e Piano Battaglia.


30 Dicembre 2015




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Un anno fa una petizione: ieri il morto innocente. Nessuno è responsabile, non lo sono i forestali che li hanno fatto scappare dal parco, non lo sono i ...Forse l'unico responsabile è il povero Rinaudo che, al pari dello scrivente e degli altri proprietari terrieri, non doveva essere in campagna



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