Ars, entrerà nella storia la caccia
ai soldi per i forestali. Scarponi e…
Uno degli uomini-chiave di Palazzo dei Normanni
ci ha confidato di avere avuto una discussione piuttosto impegnativa
con una rappresentanza di forestali che ponevano l’accento – in una
fase propedeutica all’iter parlamentare della legge sui sedici milioni cash, maledetti e subito – sulla
necessità di dotare gli addetti alla manutenzione del terreno ai
servizi antincendio, di scarponi ed ogni altro arredo utile nella
stagione delle piogge. Rilievo ineccepibile – rischioso camminare sul
fango con le scarpe usate nella stagione estiva – se non fosse che i forestali devono completare il numero delle giornate assegnate, che sono poche, non più di cinque.
L’interlocutore istituzionale ha perciò per un momento concepito l’idea che fosse meno costoso lasciare a casa i forestali
per un periodo così corto di giornate lavorative, essendo la spesa per
gli scarponi ed altro, abbastanza onerosa. Si è ben guardato
dall’esternare questa alternativa, naturalmente, perché sarebbe stato
tacciato di noncuranza verso la sicurezza dei lavoratori.
In verità ha preferito anche passar sopra ad altro. Per esempio, il fatto che le squadre antincendio nei mesi piovosi sono del tutte inutili.
In questo contesto surreale si è svolto
l’episodio più performante della legislatura, che ha visto l’Assemblea
regionale unita come un sol uomo, con l’eccezione degli aventiniani del
Movimento 5 Stelle (“si tratta di assistenzialismo, non ci stiamo…”).
Per tre giorni, forse quattro, la Sicilia – istituzionale, politica,
sindacale – dal parlamento al governo, dalle autostrade alle piazze, si è
mobilitata per pagare dieci giorni di lavoro, ancora da fare, ai 24
mila operai forestali. E’stato passato a setaccio il bilancio, raschiato
il fondo del barile, per reperire dapprima undici milioni, poi venti,
più avanti trenta, e infine, provvisoriamente, sedici, in attesa degli 88 milioni provenienti dal Cipe, originariamente destinati agli investimenti per le opere pubbliche.
L’esito felice della ricerca di denaro
ha fatto incazzare gli artigiani, gli imprenditori, le cooperative, che
hanno toccato con mano l’impraticabilità di una politica di sviluppo,
seppur modesta.
La frenetica caccia ai soldi per le
dieci giornate lavorative meriterebbe di essere raccontata insieme alla
febbrile competizione ingaggiata da tutte le forze politiche per annettersi il merito della felice provvisoria conclusione e alle controverse piazze sindacali.
01 Novembre 2015
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Nota
A quanto pare non sono stato chiaro
Certi giornalisti quando mentono sapendo di mentire, dovrebbero essere cancellati dall'ordine.
Ignoranti, ecco cosa facciamo quando finisce la campagna antincendio.
Godetevi queste centinaia di immagini
Adesso dovete avere il coraggio di ammettere il torto.
Ma quanto guadagnate sparando minchiate?
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