LA PROTESTA
Mancano i fondi:
i forestali bloccano la città
CATANIA – Mancano i fondi: i forestali fermano la città. Traffico congestionato tra le vie del centro e blocco dei bus: è questo il leitmotiv che caratterizza la giornata di protesta dei forestali etnei, determinati a fare sentire la loro voce dopo le notizie apprese ieri.
Il governo regionale, infatti, ha comunicato che non ci sono i fondi per pagare le giornate di oltre ventimila stagionali. “La Regione ha disatteso nei fatti le promesse dei giorni scorsi”, denunciano i rappresentanti sindacali che stamani hanno partecipato a un vertice a Palazzo Esa. “Protesteremo fino all’ultimo per rivendicare i nostri diritti”, dice Salvatore Gagliolo. Al netto del grande dispiegamento di forze dell’ordine e polizia municipale, si è registrata una protesta pacifica. Ogni tanto qualche manifestante ha bloccato il traffico in piazza Roma, ma la tensione è rimasta contenuta.
A tenere banco, invece, è la situazione lavorativa dei forestali siciliani sospesi da ieri. Una sospensione dettata dall’assenza nelle casse regionali di circa ottantasette milioni che dovrebbero essere deliberati dal Cipe: soldi che al momento rimangono bloccati. Già nei giorni scorsi, c’era stata una dura denuncia da parte dei sindacati sul nodo dei fondi. "Ormai è del tutto evidente che la Sicilia sia prigioniera e vittima di uno scontro di potere tra diversi attori della politica siciliana lungo l'asse Roma Palermo, e in tal senso le vicende dei forestali sono emblematiche”, dichiarava il segretario della Flai Cgil etnea Alfio Mannino. “In questo scontro gli interessi dei lavoratori e il bene della Sicilia, vengono piegati agli interessi di chi vuole ad ogni costo affermare la propria egemonia politica e perché no, ipotecare i prossimi assetti di governo regionale”, denunciava il sindacalista sottolineando il “fallimento di un’intera classe politica”. AGGIORNAMENTO 15.00. Domani, a partire alle ore 8,30, i forestali catanesi saranno in sciopero generale così come i colleghi nel resto dell'isola, e si recheranno davanti la Prefettura di Catania per chiedere "di intervenire presso il presidente dell' Ars e la Regione per l' immediata esecutività del provvedimento" che rimetta in campo i lavoratori.
In testa alla manifestazione a Catania ci saranno i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Giacomo Rota, Rosaria Rotolo e Fortunato Parisi ("testimonieremo sostegno massimo ad una vertenza che non solo punta a tutelare migliaia di operatori qualificati - dichiarano- ma è anche un servizio per la collettività; un impegno quotidiano che di certo non può essere considerato assistenza da nessuno, semmai un necessario investimento per la sicurezza del territorio") , e i segretari delle sigle di categoria che da giorni sono fortemente impegnati nella vertenza e che stamattina hanno affiancato i circa 400 lavoratori nella dura e appassionata protesta con occupazione a Palazzo dell'Esa, e cioè Alfio Mannino, Pietro Di Paola e Nino Marino di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil.
Per i rappresentati sindacali, "i blocchi stradali di oggi, operati a Catania in via S. Maddalena e dintorni, come in altri centri siciliani, sono stati d'intralcio ai cittadini, ma si sono purtroppo resi necessari per attirare l'attenzione della Regione. Se da Palermo non arriveranno segnali concreti, la protesta non conoscerà sosta. I sindacati rimarranno accanto ai lavoratori sino all'ultimo". A seguito del confronto pomeridiano con l'assessore regionale Lo Bello, i segretari regionali di Flai, Fai e Uila, Tripi, Colonna e Pensabene hanno divulgato una nota nella quale si sottolinea che "in difetto di risultato, ossia ripresa immediata del lavoro, prevediamo per giovedì 29 una grande manifestazione centrale a Palermo"
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27 Ottobre 2015
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