Chiaramonte Gulfi (Rg)95 operai del servizio antincendio chiedono di lavorare
Chiaramonte Gulfi - “Fateci lavorare”. Questo è l’unica cosa che
gli operai del servizio antincendio di Chiaramonte chiedono. Sono 95 gli
operai che a Chiaramonte rischiano seriamente di perdere il lavoro e
che fino ad oggi (ma da domani non si sa), sono stati impiegati in
lavori utili per i Comuni. 24mila in tutta la Sicilia, 400 in Provincia
di Ragusa e 95 a Chiaramonte: questi i numeri di coloro che rischiano il
licenziamento se qualcosa non dovesse cominciare a muoversi. Si tratta
del 20% degli operai del personale antincendio che quest’anno rischia a
causa delle legge 16, in particolare dell’emendamento alla finanziaria
2014 chiamato articolo 12. Questi operai, al momento sono stati
“accorpati” alla protezione civile per eseguire lavori socialmente
utili. Si tratta di lavori che riguardano principalmente la manutenzione
straordinaria delle strade, la viabilità nei pressi delle scuole o dove
le erbacce sono presenti da talmente tanto tempo da impedire
addirittura che ci si possa parcheggiare. Oggi, la squadra antincendio
numero 5 composta da Lucio Divita, Giovanni Iacono, Vittorio Monti,
Vincenzo Iacono, Vito Gravina, Giuseppe Messina, Vittorio Gatto, Vito
Lauria e Maria Scifo (l’unica donna che svolge servizio antincendio a
Chiaramonte), ha lavorato tutto il giorno nei pressi della piscina
comunale, in zona Santuario di Gulfi. Tutta l’area è stata ripulita da
erbacce, detriti e sporcizia. Normalmente, il servizio antincendio
inizia il 15 giugno e finisce il 15 ottobre ma quest’anno non è andata
così. La squadra, infatti, spiega: “Il servizio è iniziato quest’anno il
9 luglio a causa di cavilli burocratici. Il problema è che il lavoro
non è partito all’unisono, come è sempre accaduto. Piuttosto, a causa
del taglio previsto dalla legge del 20% dei costi complessivi, si è
pensato bene di tagliare il 20% del personale. Secondo noi la legge è
stata applicata male con il risultato conseguente che al momento non
sappiamo come terminare le giornate lavorative previste, cioè 101. Al
momento ne abbiamo fatte circa la metà. Quando dovremmo completarle? E
se non le completiamo che prospettive abbiamo? Una ulteriore sospensione
significherebbe non riuscire a finire le giornate previste con
conseguenze per le nostre famiglie”. Gli operai dell’antincendio hanno
iniziato a lavorare per questi lavori di manutenzione da lunedì. Ma al
momento non è arrivata a loro nessun’altra proroga. Gli operai spiegano:
“Se ci vogliono inserire nei lavori socialmente utili, noi siamo ben
felici di accettare. Questa manodopera è utile a tutta la comunità e
potrebbe essere anche un risparmio per il Comune”. Gli operai, ad onor
del vero, stanno lavorando da cinque giorni con attrezzature proprie.
Quasi tutto, infatti, è di loro proprietà, tranne qualche attrezzo
fornito direttamente dal Comune. Le attrezzature, infatti, dovrebbero
essere date in dotazione dall’Ispettorato Ripartimentale Forestale. Si
tratta, in ordine di tempo, della terza sospensione a cui gli operai
vanno incontro e il rischio del licenziamento si fa sempre più serio.
Lucio Divita, a nome di tutta la squadra, dichiara: “Ci sentiamo di
ringraziare il sindaco di Chiaramonte perché è stato il primo a volere
questa manodopera. Noi, comunque, non ci fermeremo. Abbiamo intenzione
di bloccare tutta la Sicilia, compresa ovviamente Ragusa. Siamo in stato
di agitazione permanente e molto probabilmente manifesteremo lunedì
mattina occupando il dipartimento in via Ducezio a Ragusa per chiedere
al nostro capo dipartimento come fare a completare le nostre giornate
lavorative”.
Irene Savasta
24 Ottobre 2015
quest'articolo NON MI PIACE. aldo rizza rg
RispondiElimina