Calatafimi Segesta: devastante incendio al Monte Pispisa. Temporanea chiusura del Parco Archeologico di Segesta
“Uno
scenario da Inferno dantesco”. Con queste parole, il sindaco di
Calatafimi Segesta, Vito Sciortino, ha appena commentato il bilancio
dell’incendio che si è sviluppato nel territorio calatafimese intaccando
anche l’area del Parco archeologico, la cui direzione ha quindi dovuto
stabilire, per precauzione, la sua temporanea chiusura e il rinvio della
prima delle due serate della manifestazione culturale “Tramonti Elimi”
che era prevista proprio per oggi.
L’incendio, sviluppatosi ieri pomeriggio, sembrava essere stato domato intorno alle 22:30, dopo diverse ore di incessante lavoro; ma questa mattina, intorno alle 6:30, un nuovo focolaio ha fatto ripartire in maniera ancora più invasiva le fiamme sul Monte Pispisa. Adesso, grazie al continuo intervento di spegnimento operato con l’indispensabile ausilio di quattro Canadair dei vigili del fuoco e di un elicottero del corpo forestale, il pericolo pare ridimensionato. Intanto, sono andati in fumo svariati ettari di vegetazione spontanea. Nessun ferito, per fortuna. Pare che non si registrino ingenti danni a colture. Per quanto riguarda l’area archeologica, il rogo ha distrutto una postazione in legno e un chioschetto nell’area dell’Agorà.
“Il fuoco ha attraversano il Vallone della Fusa – spiega il sindaco – che è sotto la collina su cui poggia il Tempio. L’incendio era partito dal lato Calatafimi, interessando la contrada Scorciagatto, il Monte Barbaro e l’area demaniale del Monte Pispisa”.
L’incendio, sviluppatosi ieri pomeriggio, sembrava essere stato domato intorno alle 22:30, dopo diverse ore di incessante lavoro; ma questa mattina, intorno alle 6:30, un nuovo focolaio ha fatto ripartire in maniera ancora più invasiva le fiamme sul Monte Pispisa. Adesso, grazie al continuo intervento di spegnimento operato con l’indispensabile ausilio di quattro Canadair dei vigili del fuoco e di un elicottero del corpo forestale, il pericolo pare ridimensionato. Intanto, sono andati in fumo svariati ettari di vegetazione spontanea. Nessun ferito, per fortuna. Pare che non si registrino ingenti danni a colture. Per quanto riguarda l’area archeologica, il rogo ha distrutto una postazione in legno e un chioschetto nell’area dell’Agorà.
“Il fuoco ha attraversano il Vallone della Fusa – spiega il sindaco – che è sotto la collina su cui poggia il Tempio. L’incendio era partito dal lato Calatafimi, interessando la contrada Scorciagatto, il Monte Barbaro e l’area demaniale del Monte Pispisa”.
05 Settembre 2015
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