Saltano i conti della Finanziaria
Per lo Stato manca un miliardo
di Manlio Viola
Otto pagine di rilievi. Otto pagine scritte con estrema chiarezza nelle quali si dice, senza mezzi termini, che 17 norme contenuta in 14 articoli della finanziaria o legge di stabilità regionale sono prive di copertura o intervengono su materia di pertinenza dello Stato che non poteva essere normata dalla Regione siciliana.
E’ il contenuto della mail inviata dalla ragioneria generale dello stato alla Regione siciliana il 24 giugno e già annunciata per le vie brevi all’assessore Baccei. Ma il contenuto delle ‘contestazioni’ romane va ben oltre i pochi aggiustamenti di cui si era parlato fino ad ora. L’Ars ha già deciso una finestra legislativa a metà luglio per gli aggiustamenti richiesti dalla capitale ma analizzando le contestazioni la strada non sarà così semplice.
Già solo nella prima pagina delle contestazioni lo Stato fa presente che gli accordi siglati in conferenza Stato – Regioni non sono stati trasformati in norma statale e questo basta per far venire meno oltre 98 milioni di euro l’anno nel 2015, 2016 e 2017 perché la Regione non può impiegare i fondi liberati senza prevedere pari accantonamenti fino all’approvazione della legge statale.
Ma questo si può considerare il minore dei problemi. I conti non tornano affatto. Se si sommano gli effetti di tutte le norme che lo stato si prepara ad impugnare, per salvare i conti della Regione serve quasi un miliardo di euro. Il ragioniere generale dello Stato fa presente che anche se la Regione definanziasse tutte le opere pubbliche previste con fondi Cipe compresa la Ragusa -Gela i fondi non basterebbero ugualmente a coprire tutti i buchi di compartecipazione alla finanza pubblica.
Dunque si annuncia un confronto difficile fra Stato e Regione e Crocetta, stavolta, non potrà avvalersi dell’avvocatura dello Stato per pareri e difesa legale come sua abitudine fin dall’insediamento quando decise di esautorare l’ufficio legislativo e legale della Regione siciliana scegliendo di usare appunto l’avvocatura distrettuale dello Stato e di conferire svariati incarichi legali.
Così torna in auge quel ‘vituperato’ ufficio che stamani ha convocato d’urgenza una riunione operativa per analizzare i rilievi statali. Non si tratta più di rilievi del Commissario dello Stato. non si può andarsi a sedere in Piazza principe di Camporeale per trovare soluzioni che non ‘affossino’ la Regione. ora le strade restano solo due: resistere e avviare il contenzioso costituzionale assumendosi tutte le responsabilità del caso o trattare con Renzi dopo averne attaccato violentemente gli uomini e i metodi. Insomma la Sicilia è nelle mani di Roma.
E l’Ufficio legislativo e legale dovrà guidare la partita della scelta. Un Ufficio di professionisti che non si saranno certamente ‘legati al dito’ il trattamento ricevuto dalla Presidenza fino ad oggi e dunque convocano nove dirigenti generali oltre al Ragioniere generale ed al segretario generale nei loro ufficio avvertendo anche i gabinetti di 8 assessorati coinvolti su 12. Si perché i rilievi riguardano quasi tutti i settori dell’amministrazione.
Una riunione che si svolge alla vigilia dell’udienza di parifica dei conti regionali per il 2014. Una parifica, prevista per venerdì, che non potrà non tenere conto del fatto che il disavanzo 2014, spostato al 2015, è anch’esso argomento di rilievi da parte dello Stato.
01 Luglio 2015
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