L'ULTIMATUM SUI CONTI SICILIANI SCADE IL 15 LUGLIO
Santa Rosalia aiutaci tu!
Salvaci dalla ‘peste’ del default
di Manlio Viola
Per salvare i conti della Regione Siciliana non c’è più tempo. Roma ha ‘ staccato’ il suo ultimatum. entro il 15 luglio
il parlamento regionale dovrà varare la legge che modifica la
finanziaria 2015 della Sicilia e porre rimedio a quelle norme che il
Ministero considera irricevibili.
Caso vuole che questo ultimatum, comunicato ieri sera dal Ministero all’assessore Baccei, toscano inviato in Sicilia, cada nel giorno in cui ricorre il 391esimo anniversario della prima processione delle spoglie di Santa Rosalia patrona di Palermo, per le vie della città. Trecentonovantuno anni fa la santa liberò la città dalla peste e Palermo lo ricorda ogni anno. Ma l’accostamento è semplice. Oggi a santa Rosalia i palermitani chiedono (forse a nome di tutti i siciliani) di liberarli da un’altra peste: il default.
Certamente si tratta di una singolare coincidenza visto che è improbabile che al Ministero pensassero che il 15 luglio ricorre proprio il ‘Festino’. ed è improbabile che ci abbia fatto caso anche lo stesso Baccei che vivrà pure in sicilia da qualche mese ma resta un toscano inviato da Renzi nel vassallato siculo.
Coincidenze e note di colore a margine, restano però due considerazioni da consegnare ai posteri. La prima è perfino scontata: come è possibile che l’inviato da Roma per mettere i conti siciliani in riga in base alle indicazioni nazionali abbia scritto una Finanziaria che Roma boccia ?
La risposta che darebbero dal governo regionale è prevedibile: si tratta di una finanziaria che è stata modificata da un parlamento regionale irresponsabile. Ma a ben guardare le norme a rischio impugnativa sono quasi tutte scritte di pugno proprio da Baccei (tranne i concorsi che saranno cancellati, ed un paio di altre, ma almeno una decina hanno avuto origine in assessorato).
La seconda considerazione è un po’ più articolata: come è possibile che il Ministero contesti i 300 milioni frutto dell’accordo fra Palermo e Roma ottenuto proprio da Baccei? tecnicamente la contestazione riguarda non l’accordo in se ma il fatto che siano stati inseriti in Finanziaria come fondi in ingresso prioma che questo accordo fosse ratificato dal parlamento nazionale. palesemente si tratta di una scusa.
Il sospetto è che fra Baccei ed il Ministero si in corso un gioco delle parti che ha per obiettivo mettere in difficoltà Crocetta e che rischia dia vere, come vittime collaterali, tutti i siciliani. Allora è il caso di dire: “Santa Rosalia aiutaci tu, e liberaci dalla peste”. Quale sia questa peste lasciamolo decidere alla santa patrona.
Caso vuole che questo ultimatum, comunicato ieri sera dal Ministero all’assessore Baccei, toscano inviato in Sicilia, cada nel giorno in cui ricorre il 391esimo anniversario della prima processione delle spoglie di Santa Rosalia patrona di Palermo, per le vie della città. Trecentonovantuno anni fa la santa liberò la città dalla peste e Palermo lo ricorda ogni anno. Ma l’accostamento è semplice. Oggi a santa Rosalia i palermitani chiedono (forse a nome di tutti i siciliani) di liberarli da un’altra peste: il default.
Certamente si tratta di una singolare coincidenza visto che è improbabile che al Ministero pensassero che il 15 luglio ricorre proprio il ‘Festino’. ed è improbabile che ci abbia fatto caso anche lo stesso Baccei che vivrà pure in sicilia da qualche mese ma resta un toscano inviato da Renzi nel vassallato siculo.
Coincidenze e note di colore a margine, restano però due considerazioni da consegnare ai posteri. La prima è perfino scontata: come è possibile che l’inviato da Roma per mettere i conti siciliani in riga in base alle indicazioni nazionali abbia scritto una Finanziaria che Roma boccia ?
La risposta che darebbero dal governo regionale è prevedibile: si tratta di una finanziaria che è stata modificata da un parlamento regionale irresponsabile. Ma a ben guardare le norme a rischio impugnativa sono quasi tutte scritte di pugno proprio da Baccei (tranne i concorsi che saranno cancellati, ed un paio di altre, ma almeno una decina hanno avuto origine in assessorato).
La seconda considerazione è un po’ più articolata: come è possibile che il Ministero contesti i 300 milioni frutto dell’accordo fra Palermo e Roma ottenuto proprio da Baccei? tecnicamente la contestazione riguarda non l’accordo in se ma il fatto che siano stati inseriti in Finanziaria come fondi in ingresso prioma che questo accordo fosse ratificato dal parlamento nazionale. palesemente si tratta di una scusa.
Il sospetto è che fra Baccei ed il Ministero si in corso un gioco delle parti che ha per obiettivo mettere in difficoltà Crocetta e che rischia dia vere, come vittime collaterali, tutti i siciliani. Allora è il caso di dire: “Santa Rosalia aiutaci tu, e liberaci dalla peste”. Quale sia questa peste lasciamolo decidere alla santa patrona.
07 Luglio 2015
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