Fondi europei: la Sicilia ne ha speso solo la metà
Restano cinque mesi per spendere e certificare due miliardi di euro della programmazione 2007-2013. La Regione tratta con con Bruxelles un'altra proroga e a settembre scatta l'ennesima rimodulazione della spesa con fonti comunitari
di CHIARA BILLITTERI
Sei mesi fa - al 31 dicembre del 2014 - la Regione siciliana avrebbe dovuto concludere la certificazione della spesa europea relativa al programma operativo per lo sviluppo regionale (Po Fesr 2007-2013). Sono passati sei mesi, e la spesa certificata fino ad ora è appena il 60 per cento del totale. Nel frattempo Bruxelles ha già concesso una proroga alla Sicilia: per completare la certificazione della spesa l'amministrazione avrà tempo fino a dicembre prossimo. Restano 5 mesi, quindi, per spendere e certificare circa 2 miliardi di euro di fondi europei restanti. Sono questi i dati presentati dal Comitato di sorveglianza della programmazione europea: nel mese di giugno la spesa certificata si attestava a 2 miliardi e 557 milioni su un totale di oltre 4 miliardi e mezzo: in oltre nove anni, quindi, circa il 40 per cento dei fondi è rimasta ancora non spesa. "Le cifre emerse sono il segnale di una Regione che non funziona, che nonostante la fame di lavoro non riesce a sfruttare adeguatamente le occasioni che si presentano". Commenta così Mario Filippello, segretario regionale della Cna (la Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa). E in effetti guardando i dati con più attenzione quello che viene fuori è un quadro in cui quasi nessun settore (Infrastrutture a parte) è stato in grado di spendere quanto gli era stato concesso. Il comparto delle Attività produttive, ad esempio, ha certificato circa il 50 per cento del totale, cioè 340 milioni su 740. Il capitolo degli investimenti per l'ambiente raggiunge appena il 57% di spesa certificata e poi il peggiore di tutti, il settore dei Beni culturali, dove la spesa certificata arriva appena a 160 milioni sui 709 a disposizione. Bene, invece, le Infrastrutture, dove si arriva al 77 per cento del totale dei fondi europei. Adesso parte la corsa a cercare di spendere quel che si può in poco più di cinque mesi, pena la restituzione e la decurtazione dei prossimi stanziamenti. Tra la Regione e Bruxelles,
intanto, è in corso l'ennesima trattativa che ha l'obiettivo di ottenere un'ulteriore proroga, e Palazzo d'Orleans si ostenta ottimismo: "Dai dati emersi - scrivono i tecnici - sembrerebbero esserci le condizioni perché le misure correttive apportate si traducano in un pieno assorbimento delle risorse", a settembre prevista "un'ultima rimodulazione delle risorse per accelerare ulteriormente la spesa del Programma".
24 Luglio 2015
Non comment!
E' una vergogna che i funzionari regionali e i politici non sono in grado di usufruire delle risorse messe a disposizione della comunità europea . Mentre la Sicilia e' in ginocchio per la scarsissima economia loro non fanno i progetti per cercare di usare gli aiuti europei nonostante siano strapagati . Rinnoviamo questa classe di persone che non fanno altro che fare dei tagli irresponsabili . Diamo spazio a chi ha voglia di lavorare veramente per questa terra , ci sono tanti giovani capaci di fare meglio con uno stipendio inferiore al loro . Forse aveva ragione un filosofo che diceva : ogni popolo si merita il proprio governo . Siamo noi siciliani ha meritarci questa classe politica ? A voi il giudizio finale . io penso che non siamo un popolo di fessi ma di oppressi . Ciao ciao Salvatore da Pietraperzia (en) .
RispondiEliminaNon vi preoccupate tanto l'altra metà è già divisa tra i politici. Che siano male...ti.
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