Le pensioni dei regionali saranno allineate a quelle degli statali
L'assessore regionale all'Economia, Alessandro Baccei
Lillo Miceli
Palermo. All'Ars s'è votato fino a notte sul disegno di legge di stabilità, ovvero la manovra finanziaria della Regione che prevede, prevalentemente, norme sul contenimento della spesa. Il condizionale sull'approvazione definitiva è sempre d'obbligo quando si tratta di lavori parlamentari. Ma un eventuale ritardo comporterebbe un ritorno in Aula domenica prossima. Infatti, per due giorni Palazzo dei Normanni sarà off limits per i deputati regionali, poiché si prevede un notevole afflusso di turisti attratti dalla «Via Crucis» di Botero, in esposizione nella sala Duchi di Montalto e dalla Cappella Palatina. Si spera in un lauto incasso a cui in tempi di magra non si può rinunciare.
In ogni caso, gli articoli del disegno di legge ritenuti tra i più indigesti, sono già stati approvati. In particolare, la riduzione della spesa dei lavoratori della forestale e dell'antincendio che sarà decurtata del 20%. Non ci saranno i previsti pre-pensionamenti né il blocco del turn over. È stata elevata a 50 chilometri l'eventuale rimborso spese per raggiungere il posto di lavoro.
L'Ars, dopo un confronto serrato, ha approvato anche le norme che prevedono l'allineamento del trattamento pensionistico dei dipendenti regionali a quello degli statali. Però, chi ha già maturato i requisiti in vigore prima della «riforma Fornero», se andrà in pensione entro il 2015 non subirà alcuna penalizzazione; chi andrà in pensione entro il 31 dicembre del 2016 non potrà avere una pensione superiore al 90% della media della retribuzione degli ultimi cinque anni; chi andrà in pensione dal 2017 al 2020, purché ne faccia richiesta entro 60 giorni dalla pubblicazione della legge sulla Gurs, non potrà avere una pensione superiore all'85% della retribuzione media degli ultimi cinque anni lavorativi. Una norma che potrebbe essere a rischio impugnativa. L'assessore all'Economia, Alessandro Baccei, ha detto: «Mi dimetto se Roma impugnerà la norma sui prepensionamenti». Sono stati ridotti drasticamente i permessi sindacali.
In questo contesto, il presidente della commissione Affari istituzionali, Antonello Cracolici, ha riproposto l'emendamento, bocciato in commissione Bilancio, che prevede il ricorso a concorsi pubblici nella misura del 10% del personale che lascerà i ruoli della Regione. Su proposta di Nello Musumeci, è stata prevista la possibilità che tra i nuovi assunti vi siano anche giornalisti, pure senza laurea. Nel 2016, dovrebbero andare in pre-pensionamento circa mille dipendenti, quindi si potrebbero bandire concorsi per oltre 100 nuovi dirigenti, laureati in materie umanistiche e giuridiche. Cracolici aveva chiesto anche di destinare il 50% dei risparmi ottenuti con i prepensionamenti al rinnovo del contratto dei regionali. Ma l'assessore Baccei ha detto no per mancanza di copertura finanziaria.
Con un apposito articolo, inoltre, è stata istituita la «Centrale unica di committenza per l'acquisizione di beni e servizi», che opererà sotto il controllo dell'assessorato all'Economia, che avrà una effettiva regia sulle finanze regionali. E proprio per questo motivo, settori della maggioranza e dell'opposizione, hanno giudicato fuorviante l'affidamento del controllo del «sistema informativo regionale» all'assessorato alle Infrastrutture. L'articolo è stato bocciato con 54 voti favorevoli e 14 contrari, così come quello che prevedeva la fusione per acquisizione da parte dell'Esa, dell'Isituto per l'incremento ippico di Catania e l'Isituto zootecnico di Palermo. Nello Musumeci ha piuttosto chiesto la liquidazione dell'Esa. Nel pomeriggio, dopo essere stato lungamente evocato, è arrivato a Sala d'Ercole il presidente della Regione, Rosario Crocetta.
L'Ars, nella seduta di mercoledì scorso, aveva dato il via libera alla stipula di un mutuo di 150 milioni di euro con la Cassa depositi e prestiti: 115 milioni saranno dati ai comuni per investimenti; 30 milioni per la manutenzione straordinaria delle strade provinciali. E circa 230 milioni per i precari degli enti locali.
Causa la stanchezza, non sono mancati momenti di nervosismo, a Sala d'Ercole. Una dura polemica è scoppiata sull'articolo che prevede il trasferimento di somme necessarie ai comuni delle province di Palermo e Siracusa dove sono falliti gli Ato idrici. Il capogruppo del Pdr, Giuseppe Picciolo, ha minacciato l'uscita dall'Aula del suo gruppo senza un chiarimento politico. Ma alla fine leggendo con attenzione la norma tutto è stato chiarito. Come dire, una tempesta in un bicchier d'acqua.
01 Maggio 2015
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