San Cataldo. Torna l'allarme, domani incontro al Comune. A Gabara si riprende a tagliare gli eucalyptus. L'Assessore La Rosa: Biomasse è tornata al lavoro
San Cataldo. I «tagli» a Gabara a quanto pare riprenderanno e, su questo punto, sembra non ci si possa fare una grinza; su modalità ed estensione dell'operazione colturale, invece, qualche parola si potrà e si dovrà spendere. Ciò sarà possibile già domani mattina, in un incontro in programma alle 11 al Comune. Sulla questione riguardante il taglio degli alberi di "Eucalyptus" nell'area forestale i riflettori non si sono mai spenti, nonostante in questi ultimi mesi i lavori abbiano subìto un fermo.
Da tempo, amministratori, politici locali e regionali, associazioni ambientaliste, comitati ed associazioni e comuni cittadini guardano con attenzione a quanto accade a Gabara e, in generale, nei territori delle province di Caltanissetta ed Enna, interessati da un progetto che prevede il taglio di circa 9 mila ettari di essenze arboree, al fine di alimentare una centrale a biomasse gestita da una multinazionale che ha sottoscritto un contratto con la Regione Siciliana.
La vicenda è stata al centro di opinioni controverse. Da alcuni giorni, in città, si vocifera a proposito di una possibile ripresa delle attività di taglio degli alberi. A tal proposito, è stato interpellato l'assessore comunale all'Ambiente, Angelo La Rosa, il quale ha fatto il punto della situazione, presentando l'incontro previsto per domani: «Ci siamo confrontati con "Biomasse Sicilia" (la società che si occupa dei tagli n. d. r.) - ha detto -. Ci è stato spiegato che, in una prima fase, si limiteranno all'esbosco dei trochi già tagliati ed ancora accatastati a Gabara, soprassedendo al taglio. Successivamente, però, si dovrà riprendere l'operazione colturale, secondo programma. Bisogna dire che, nella zona di Mustigarufi, i tagli sono già ripresi. Di tutto questo parleremo giovedì assieme ai i portatori d'interesse che sono stati invitati, tra cui membri della Terza commissione regionale alle Attività Produttive, dirigenti della forestale, associazioni, sindacati, comitati. Se in quella sede si stabilirà una riduzione della tagliata, allora potrà essere fatta una rivisitazione del piano. Impedire il taglio degli alberi non si può, anche perché ciò serve a rinvigorire il bosco. Sicuramente, però, dobbiamo far sì che vengano diminuite le superfici di intervento: su questo si basa la nostra resistenza, per far sì che vengano rispettate le norme di Polizia forestale per la nostra provincia. Possiamo dare una svolta a questa situazione, il nostro scopo è quello di far rispettare le giuste procedure di selvicoltura».
Claudio Costanzo
15 Aprile 2015
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