14 marzo 2015

IL MAB SICILIA: PRIMA TAPPA IL PARCO ARCHEOLOGICO DI SOLUNTO



Ricevo e pubblico
dal Mab Sicilia








IL MAB Sicilia: prima tappa
IL PARCO ARCHEOLOGICO DI SOLUNTO






MAB Sicilia crede nella risorsa dei siti archeologici, quindi chiede e mette in evidenza al governo che come accaduto negli anni precedenti il personale utilizzato normalmente nell’attività antincendio venga destinato anche ad interventi di prevenzione rischio incendi e per mantenere puliti i siti archeologici e storici. Il MAB sicilia nel suo documento inserirà i lavori svolti nei siti archeologici negli anni precedenti e quelli da svolgere, crede nella capacità di collaborazione interassessoriale che si è avuta in passato tra vari rami dell’amministrazione del governo Siciliano (Assessorato Territorio e Ambiente e Assessorato Beni Culturali).
Solunto, rappresenta sin dagli anni ‘50 la zona archeologica forse più nota nella provincia di Palermo, riportata alla luce grazie al lavoro degli archeologi già dal 1825. Numerosi sono i resti archeologici tuttora visibili sul sito, frutto degli scavi effettuati nell’immediato dopoguerra. Allo stato attuale, come si nota dalle foto necessita di interventi urgenti in modo che visitatori che vi si recano per osservarla possono comprendere le vestigia di questo glorioso passato. Erbacce infestanti assalgono le strutture i mosaici. La cartellonistica versa, d’altro canto, in un grave stato di degrado: ovunque la ruggine ha la meglio sulle indicazioni, le staccionate in legno di castagno sono rotte vittime anch’essa dell’incuria. Ci chiediamo: “perché tutto questo? Perché in un sito archeologico della provincia così importante, si permette che ciò accada? Cosa può esserci di più importante per ignorare un patrimonio comune che giace così abbandonato. E’ immorale pregiudicare una delle fonti di sviluppo e crescita economico-sociale della nostra Sicilia. È indispensabile promuovere un percorso di sviluppo virtuoso del territorio, partendo, per esempio, da un progetto di intervento per il decoro di un sito archeologico, intercettando risorse comunitarie per la realizzazione di ulteriori opere di recupero. Urge mobilitarsi per frenare questo scempio, affinché ritorni allo splendore che da sempre lo ha caratterizzato. Per questi motivi, l’associazione MAB Sicilia chiede che come accaduto negli anni precedenti gli operai del servizio antincendio vengono utilizzati per la sorveglianza rischio incendi e per mantenere e ripulire il sito dalla presenza di stoppie, fieno, erbacce, sterpaglie e siepi incolte, che costituiscono un grave pericolo di rischio di incendi con possibili danni a persone, e all’ambiente; mettere in atto tutte le misure dirette a contrastare le azioni che possono determinare inneschi di incendi.

Bagheria 13.03.2015
Il Presidente
Salvatore Ferrara

www.mabsicilia.it



















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