I partiti della maggioranza ritrovano ottimismo dopo l'intesa sulle Province. Tregua tra Crocetta e Faraone. Si lavora su nuove norme per arricchire la manovra
I partiti della maggioranza ritrovano ottimismo
dopo l'intesa sulle Province. Tregua tra Crocetta e Faraone. Si lavora
su nuove norme per arricchire la manovra
PALERMO – Non capitava da un pezzo, per la precisione dai giorni della nascita del terzo governo Crocetta, di intravedere dell'ottimismo dalle parti della maggioranza. E anche se la Finanziaria naviga ancora in acque alte e il traguardo è ancora lontano, dopo l'affollata riunione di maggioranza di ieri, i partiti della coalizione manifestano un moderato ottimismo. Complice anche il parto dell'intesa sulla riforma delle province. Un passo avanti, che arriva in clamoroso ritardo, ma arriva. I termini dell'intesa, esposta ieri dal neo assessore Leotta – molto apprezzato dai presenti per la sicurezza manifestata sul tema – soddisfano i partiti e potrebbero permettere di portare a compimento la riforma incompiuta, impantanata da più di un anno. “C'è stato un passo in avanti molto deciso sulla riforma delle province, sulla quale siamo in condizione di chiudere, portando a casa il mantenimento dell'elezione di secondo livello e il decentramento delle funzioni dalla Regione”, commenta il segretario del Pd Fausto Raciti.
Ancora in progress invece il complicato percorso della Finanziaria. Anche qui, però, il commento di Raciti è positivo: “C'è un arricchimento significativo della finanziaria, che dovrebbe arrivare a un punto un po' più certo nella prossima riunione. Restano davanti a noi due grandi capitoli su cui bisognerà continuare con questo metodo di lavoro: programmazione e un piano dei rifiuti che rompa alcun schemi legati anche al passato recente”.
L'arricchimento della Finanziaria a cui fa riferimento il segretario del Pd è quello su cui sta lavorando il governo. Ieri l'assessore al Lavoro Bruno Caruso ha esposto alcuni contenuti. Dentro ci sono misure a sostegno dell'occupabilità. Anche per i precari in uscita e misure di welfare in forma di servizi. Allo studio anche una proposta una norma salva-comuni, per gli enti locali che rischiano di saltare con le nuove norme sui bilanci.
Fin qui, tutto resta a livello di esposizione orale. L'assessore all'economia Alessandro Baccei, infatti, ieri non si è presentato con nuove carte. Qualcosa di scritto potrebbe arrivare alla prossima riunione, fissata per martedì, quando in mattinata si vedranno i segretari di partito, poi alle 15 altra plenaria (ieri c'erano una trentina di partecipanti, raccontano).
“Posso solo auspicare che il clima di ritrovata unità continui e che il rapporto con Roma si faccia più saldo”, commenta Salvatore Cardinale. Che proprio per rinsaldare i rapporti tra Roma e Palermo ha vestitonei giorni scorsi i panni del mediatore tra Rosario Crocetta e Davide Faraone. Tra i due erano volati gli stracci, è poi arrivato un incontro chiarificatore. Certo è che la nuova Finanziaria passa anche da Roma e dai tavoli aperti nella Capitale, dove in settimana dovrebbero esserci un paio di incontri. Intanto, il 30 aprile, data di scadenza dell'esercizio provvisorio – e dei soldi per portare avanti la macchina regionale – si avvicina. “Diciamo che è già arrivato”, commenta Lino Leanza, rimarcando la necessità di accelerare.
Martedì Crocetta non vedrà solo gli alleati. Il governatore e l'assessore Leotta hanno convocato alle 17 a Palazzo d'Orléans il tavolo negoziale con tutti i sindacati autonomi. “Oggi la vertenza con il governo regionale è a una svolta importante e decisiva – scrivono i Cobas-Codir in una nota -; un primo risultato è stato acquisito: il governo dei proclami è stato costretto ad aprire il dialogo, convocando i sindacati per discutere tutte le rivendicazioni dei lavoratori; passo dopo passo, quindi, sarà valutata la reale volontà della controparte e, in caso si riscontrasse un atteggiamento dilatorio o ostile, saranno confermate tutte le manifestazioni di protesta già organizzate e delle quali sarà diffuso il calendario in base all’iter dei lavori dell’Ars sulla Finanziaria”.
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Nota
Vediamo se questo moderato ottimismo influenzerà anche i lavoratori forestali.
Non accetteremo mai il blocco del turnover a partire dal 2015, la fuoriuscita degli Aib a 50 anni e la riduzione del 20% di ogni anno,i prepensionamenti da fame, ingiusto e forse anche incostituzionale inserire il reddito Isee e il taglio al chilometraggio.
Mostrate i muscoli e non appiattitevi sulle riforme calate dall'alto.
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