Ricevo e volentieri pubblico
da Angelo Dimarca
Responsabile Conservazione Natura di Legambiente Sicilia
da Angelo Dimarca
Responsabile Conservazione Natura di Legambiente Sicilia
Demanio Forestale Gibliscemi (Mazzarino CL)
Demanio Forestale Gibliscemi (Mazzarino CL)
Contrada Rigiulfo (Mazzarino, CL)
Continuano gli abbattimenti delle fustaie demaniali per biomasse ora anche a Mazzarino.
Legambiente: esposto alla Procura della Repubblica di Gela
ed all’Autorità Nazionale Anticorruzione.
Piena condivisione e sostegno all’azione dell’Assessore regionale all’agricoltura Nino Caleca
per l’annullamento del contratto e la revoca della concessione.
Legambiente: esposto alla Procura della Repubblica di Gela
ed all’Autorità Nazionale Anticorruzione.
Piena condivisione e sostegno all’azione dell’Assessore regionale all’agricoltura Nino Caleca
per l’annullamento del contratto e la revoca della concessione.
Mentre i riflettori sono tutti puntati sui tagli dei boschi demaniali di Gabbara a San Cataldo e nonostante le iniziative intraprese per fare piena luce sulla vicenda dell’affidamento alla Biomasse-Sper e della centrale a biomasse della Valle del Dittaino, Legambiente denuncia che analoghi ed assurdi estesi tagli hanno interessato e stanno interessando i boschi regionali di contrada Gibliscemi e Rigiulfo a Mazzarino in provincia di Caltanissetta.
“Si tratta sempre degli interventi della società Biomasse – denuncia Angelo Dimarca Responsabile Regionale del Dipartimento Conservazione Natura di Legambiente Sicilia – Anche in questo caso si tratta di tagli a raso di fustaie in assenza di piani di assestamento del bosco o di piani di gestione forestale sostenibili, obbligatori per legge. Peraltro i suoli arenari di quel comprensorio sono ancora più vulnerabili ed esposti all’erosione superficiale. Si tratta anche di aree limitrofe alla Zona di Protezione Speciale della Piana di Gela e senza che sia stata fatta la Valutazione di Incidenza. Per questo abbiamo presentato un analogo esposto alla Procura della Repubblica di Gela, competente per territorio”.
Legambiente manifesta piena condivisione e sostegno nei confronti dell’Assessore regionale all’agricoltura Nino Caleca, le cui recenti chiare dichiarazioni sulla nullità dei contratti e sulla revoca degli affidamenti dei tagli confermano la gravità della situazione.
Per Legambiente sono state violate anche le norme sulla trasparenza di cui al decreto legislativo 33 del 2013 in quanto sui siti web del Corpo Forestale regionale e del Dipartimento regionale sviluppo rurale (ex Azienda foreste demaniali) non si rinvengono né i provvedimenti di autorizzazione al taglio né quelli di concessione.
Per questo Legambiente ha presentato un esposto anche all’Autorità Nazionale Anticorruzione.
“Si tratta sempre degli interventi della società Biomasse – denuncia Angelo Dimarca Responsabile Regionale del Dipartimento Conservazione Natura di Legambiente Sicilia – Anche in questo caso si tratta di tagli a raso di fustaie in assenza di piani di assestamento del bosco o di piani di gestione forestale sostenibili, obbligatori per legge. Peraltro i suoli arenari di quel comprensorio sono ancora più vulnerabili ed esposti all’erosione superficiale. Si tratta anche di aree limitrofe alla Zona di Protezione Speciale della Piana di Gela e senza che sia stata fatta la Valutazione di Incidenza. Per questo abbiamo presentato un analogo esposto alla Procura della Repubblica di Gela, competente per territorio”.
Legambiente manifesta piena condivisione e sostegno nei confronti dell’Assessore regionale all’agricoltura Nino Caleca, le cui recenti chiare dichiarazioni sulla nullità dei contratti e sulla revoca degli affidamenti dei tagli confermano la gravità della situazione.
Per Legambiente sono state violate anche le norme sulla trasparenza di cui al decreto legislativo 33 del 2013 in quanto sui siti web del Corpo Forestale regionale e del Dipartimento regionale sviluppo rurale (ex Azienda foreste demaniali) non si rinvengono né i provvedimenti di autorizzazione al taglio né quelli di concessione.
Per questo Legambiente ha presentato un esposto anche all’Autorità Nazionale Anticorruzione.
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