Calatino
Per i forestali un futuro incerto
L'avevamo anticipato: non si fermeranno i lavoratori forestali addetti alle manutenzioni, ma il loro futuro permane denso di incertezze, con ciò che ne consegue per le tante famiglie (ben oltre il migliaio) che in questo comprensorio fondano proprio sul lavoro nel settore della forestazione buona parte dei propri bilanci, se non addirittura - accade in molti casi - i loro unici introiti. Anche i «78isti» dei due distretti del Calatino (quello di Caltagirone e quello di Vizzini, che comprende anche Militello), che alla fine della settimana concluderanno le ulteriori 10 giornate nelle quali sono stati impiegati, potranno rimanere nei cantieri per 10 giorni ancora.
E' quanto emerso dalla riunione svoltasi ieri mattina, nella sede dell'Azienda forestale di Catania, fra il direttore Ettore Foti e i rappresentanti di Fai - Cisl, Flai - Cgil e Uila - Uil, che volevano vederci chiaro su quanto bolle in pentola.
I «151isti» e i «101isti» dei due distretti del Calatino avranno, invece, un prolungamento di 15 giornate.
Dopo, però, si porrà, per gli addetti alle manutenzioni, il problema della continuità lavorativa sino al raggiungimento delle giornate garantite dalla legge, ma con questi chiari di luna anche il peggio è possibile. Gli unici che, allo stato attuale, sembrano sicuri di effettuare per lo meno le giornate garantite per legge, sono gli addetti all'antincendio. Per quelli che si occupano delle manutenzioni, invece, è tutto un rebus.
Se a Palermo non saranno reperite le risorse necessarie, infatti, potrà prospettarsi il rischio dei licenziamenti. Una prospettiva nefasta, questa, che i sindacati intendono scongiurare con azioni di sensibilizzazione. Da una parte, infatti, giungono le rassicurazioni del Governo regionale sul reperimento delle somme e sulla conseguente prosecuzione delle attività lavorative, che sembrano però fare a pugni con il quadro di costante instabilità che, specie quest'anno, caratterizza il comparto e non autorizza ottimismo. Da ciò le preoccupazioni e lo stato di «forte allerta» anticipato, anche in questa circostanza, dai sindacati di categoria.
Mariano Messineo
03 Ottobre 2014
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