Incendio doloso in area forestale. Chiara la mano del piromane. Sono a rischio circa 300 ettari di superficie
Alice Nicosia
Quattro Canadair, undici squadre della Forestale,
quindici autobotti, questi i numeri in campo per avere la meglio su uno
spaventoso incendio boschivo, assolutamente di origine dolosa, che ha
distrutto oltre 100 ettari di bosco in contrada Casasia. Si è trattato
dell’incendio più devastante degli ultimi anni che ha provocato danni
ingentissimi al patrimonio boschivo degli Iblei. Migliaia di piante di
pino d´oltre 70 anni sono andate perse per sempre. Un danno che secondo
alcune stime della Forestale ammonta a qualche milione di euro. Il
piromane ha agito alle prime luci della sera di ieri, accendendo il
fuoco in ben sette punti. Il suo intento era di fare il maggior danno
possibile e c’è riuscito. Subito sul posto sono intervenuti gli uomini
dell’antincendio della forestale che hanno fatto di tutto, in piena
notte, per evitare che le fiamme si propagassero a macchia d’olio. Ma in
questo duro lavoro non sono stati aiutati dalla natura dei luoghi
alquanto impervi. Per tutta la notte si è lavorato per contenere il
fronte del fuoco. Poi alle sette del mattino di oggi sono arrivati da
Palermo ben quattro Canadair dei Vigili del Fuoco che per ben sei ore
hanno scaricato sui pini in fiamme migliaia di litri d’acqua.
Gli aerei per tutto il tempo si sono riforniti d’acqua nel limitrofo bacino della diga Dirillo. Grazie alla vicinanza del bacino ove rifornirsi i lanci d’acqua si sono susseguiti a distanza di poco più di tre minuti. Si è trattata di una vera tempesta d’acqua per vincere le fiamme di chioma. Solo verso le ore 13 l’incendio era del tutto domato e gli aerei, coordinati dall’Ispettorato forestale di Ragusa, hanno aiutato le squadre a terra a bonificare l’area. Un lavoro durissimo, reso ancora più impegnativo dal vento di scirocco che ha stremato gli uomini. La prima conta dei danni è toccata al Comandante del Corpo Forestale di Ragusa, Giuseppe Dimartino, che ha seguito passo passo tutte le operazioni, in raccordo con la Prefettura di Ragusa e la Questura che ha avviato le indagini per identificare il piromane. Non si esclude però che tale gesto non sia riconducibile a un solo individuo.
Gli aerei per tutto il tempo si sono riforniti d’acqua nel limitrofo bacino della diga Dirillo. Grazie alla vicinanza del bacino ove rifornirsi i lanci d’acqua si sono susseguiti a distanza di poco più di tre minuti. Si è trattata di una vera tempesta d’acqua per vincere le fiamme di chioma. Solo verso le ore 13 l’incendio era del tutto domato e gli aerei, coordinati dall’Ispettorato forestale di Ragusa, hanno aiutato le squadre a terra a bonificare l’area. Un lavoro durissimo, reso ancora più impegnativo dal vento di scirocco che ha stremato gli uomini. La prima conta dei danni è toccata al Comandante del Corpo Forestale di Ragusa, Giuseppe Dimartino, che ha seguito passo passo tutte le operazioni, in raccordo con la Prefettura di Ragusa e la Questura che ha avviato le indagini per identificare il piromane. Non si esclude però che tale gesto non sia riconducibile a un solo individuo.
06 Agosto 2014
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