La manvora al via
Crocetta: "Ho salvato la Regione"
Le opposizioni: "La Sicilia è stata svenduta"
di Accursio Sabella
Partita la discussione generale sulla Finanziaria, tra le polemiche sull'accordo che prevede la rinuncia, da parte del governatore, ai contenziosi con lo Stato. E intanto piovono 800 nuovi emendamenti.
PALERMO - Alla fine del suo intervento, il presidente della Regione Rosario Crocetta ha precisato di dove lasciare l’Aula per “ragioni mediche”. Prima di andare, però, ha lasciato ai deputati che lo hanno ascoltato per una ventina di minuti buoni, una dettagliata relazione sull’accordo col Ministero dell’Economia col quale la Regione ha rinunciato a una serie di contenziosi con lo Stato in cambio di circa mezzo miliardo di euro.
Una spiegazione che, però, non ha convinto in molti, nel giorno di “prologo” ai lavori sulla terza Finanziaria dell’anno. Una manovra che poggia proprio su quei 500 milioni di euro. Fortemente criticati dentro e fuori dai palazzi. E oggetto persino di una class action promossa dall’ex assessore all’Economia Gaetano Armao. Un’iniziativa, questa, appoggiata in Aula da Forza Italia.
Il presidente ha spiegato, intanto, che quell’accordo non necessitava di un passaggio dalla giunta: “Tutti gli accordi sul patto di stabilità sottoscritti finora – ha spiegato – non sono mai passati da una delibera dell’esecutivo. Questo accordo, poi, riconosce alla Sicilia tra il 2014 e il 2017 un plafond di oltre 5 miliardi di euro l'anno. Così possiamo anche programmare per il futuro. Ci sono stati concessi 700 milioni in più e la certezza di quel plafond per tutto il periodo della legislatura". Il presidente ha poi concluso affermando che “nessun danno e nessun regalo è stato fatto alla Sicilia con quell’accordo: tanto ci hanno dato, tanto ci hanno tolto. Noi abbiamo salvato la Sicilia, altroché”.
Una ricostruzione che però non ha convinto le opposizioni. Secondo i deputati del Movimento cinque stelle, ad esempio, il presidente Crocetta ha “svenduto” la Sicilia. “Quella che stiamo discutendo – ha attaccato Giorgio Ciaccio - non è ne’ una Finanziaria ne’ una variazione di bilancio. E' solo la svendita della Sicilia. Secondo me il presidente Crocetta aveva tutti i diritti di sottoscrivere quell’accordo. Ma approvando questa Finanziaria, noi finiremo per avvallarlo, certificarlo”.
Duri anche i deputati della Lista Musumeci: "La manovra del governo Crocetta non ha un'anima sociale, non destina un centesimo allo sviluppo nè alla crescita. Paradossalmente è la terza manovra dell'anno, cui immancabilmente seguirà una quarta. Le finanze della nostra regione sono fortemente mortificate da questa decisione del governo – proseguono i parlamentari Formica, Ioppolo e Musumeci - che ha ceduto ad un accordo capestro con lo Stato, uno Stato aguzzino che ha puntato il coltello alla gola dei siciliani, impedendo così alla Regione la chiusura dei propri bilanci nei prossimi anni. Si arrivi invece - hanno concluso i parlamentari - ad una riformulazione di questi accordi sui contenziosi e si mettano subito in campo misure legislative che consentano di non perdere gli oltre due miliardi di fondi europei per rilanciare l'economia dell'isola".
Secondo il deputato di Forza Italia Giorgio Assenza, quello firmato a Roma da Crocetta non è un accordo, “ma una resa incondizionata, in ginocchio, di fronte al Ministro dell’Economia”, mentre il capogruppo del Partito dei siciliani Roberto Di Mauro ha sottolineato la necessità “che la decisione del governo passasse quantomeno da un tavolo che coinvolgesse tutte le forze politiche”.
Ma quell’accordo è utile e sacrosanto, per il più grande partito di maggioranza, il Pd. “Questo accordo- ha detto il capogruppo Baldo Gucciardi - cambia radicalmente i rapporti fra Stato e Regione: per anni siamo andati allo scontro, la Sicilia è arrivata perfino ad impugnare il Bilancio dello Stato. Un fiume di contenziosi che non ha prodotto risultati: adesso, con questo accordo, invertiamo la rotta”.
Adesso, però, tutta l’attenzione è sul testo della Finanziaria. Confermato lo stralcio del maxiemendamento contenente alcune norme molto discusse come quelle riguardanti le “sanatorie” e quelle per i precari. Sono state salvate solo poche norme, tra cui quelle sulle tariffe riguardanti le cave. Ma nel frattempo sono piovuti i nuovi emendamenti, quelli presentati dai deputati in Aula. Sono la bellezza di ottocento. Un numero enorme, che ha spinto, in chiusura di seduta, il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone a lanciare un appello ai parlamentari: “Dobbiamo lasciarci alle spalle – ha detto - i vizi del passato: non si può più garantire tutto e tutti, non è più possibile. Stiamo vivendo una fase di transizione difficilissima, i numeri sono quelli che sono. Ho cercato – ha aggiunto - di garantire un percorso previsto dal regolamento. Dobbiamo governare questa nuova fase, l’atteggiamento nei confronti dello Statuto non può essere improntato all’assistenzialismo, auspico saggezza da parte di tutti”. Se l’appello alla “saggezza” verrà accolto, si saprà solo lunedì. Quando scatterà davvero la corsa contro per approvare la terza finanziaria dell’anno.
14:06 Crocetta: "Abbiamo previsto norme sull'integrazione sanitarie e sulle partecipate. I Forestali? Abbiamo chiesto un contributo di solidarietà a loro. E che venissero privilegiati, in caso di esuberi, quelli col reddito più basso".
LEGGI IL RESTO DELLA DIRETTA
25 Luglio 2014
Essendo una norma incostituzionale, come mai non è previsto nessun sit-in in concomitanza con la seduta dell'Ars? Tutto secondo copione?
Santo Commissario dello Stato pensaci tu
Nessun commento:
Posta un commento
Ogni commento anonimo sarà cestinato, verranno pubblicati tutti tranne quelli offensivi e/o volgari, si ricorda che commentare significa anche assumersi la responsabilità di ciò che si dice. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi. Quelli con profilo Anonimo DEVONO essere firmati alla fine del commento altrimenti saranno cancellati. Il titolare del blog declina ogni responsabilità per i commenti rilasciati da terzi. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro rimozione.