31 luglio 2014

LEGAMBIENTE SICILIA FA SUL SERIO. SIGNORE E SIGNORI COLPO DI SCENA! IL CGA SOSPENDE LA CONVENZIONE ASP PER LE VISITE MEDICHE




Ricevo e volentieri pubblico da 
Legambiente Sicilia



Legambiente Sicilia fa sul serio.

Signore e Signori colpo di scena! 
Il Consiglio di Giustizia Amministrativo per la Regione Siciliana sospende la convenzione ASP per le visite mediche.

Fatti e non parole! Si attendono altri risultati.


         
  
LEGAMBIENTE
     Comitato Regionale Siciliano
    Via Tripoli 3 – 90138  Palermo
   tel 091.301663  fax 091.6264139          



Palermo, 31.07.2014
 
 
All’Assessore Regionale alle Risorse Agricole
 
Al Dirigente Generale del Dipartimento Regionale Sviluppo Rurale e Territoriale
datore di lavoro ai sensi dell’art.12 LR 5/2014
 
Al Dirigente Generale del Dipartimento Pianificazione Strategica
Assessorato alla Salute
 
 e p.c.   All’Assessore Regionale al Territorio e Ambiente
            
             Al Presidente della Commissione IV dell’ARS
 
            Al Dirigente Generale del Corpo Forestale Regionale
 
            Ai Dirigenti degli ex Uffici Provinciali Azienda



Oggetto: Ordinanza CGA 406/2014 – sospensione convenzione ASP per visite mediche operai forestali.
 
Con Ordinanza n. 406 del 25 luglio 2014 (che ad ogni buon fine si allega in copia), il Consiglio di Giustizia Amministrativa ha sospeso la convenzione tra Assessorato Regionale Salute - Dipartimento Pianificazione Strategica
ed Assessorato Regionale Agricoltura Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea-Dipartimento Sviluppo Rurale e Territoriale per le visite mediche agli operai forestali.
Esito forse prevedibile, atteso che le ASP sono organi di vigilanza sui datori di lavoro, tra cui rientra anche la Forestale, e si sarebbero trovate anche in una situazione di controllati-controllori.
Inoltre è davvero singolare che alcune ASP abbiano appaltato all’esterno il servizio e non si comprende quindi perché non avrebbero potuto continuare a farlo i Dipartimenti dell’Amministrazione Forestale.
A prescindere da ogni altra valutazione, si chiede  di conoscere quali refluenze determinerà tale Ordinanza sulle viste mediche programmate per i nuovi avviamenti forestali e su tutta l’attività antincendio e di prevenzione in corso, venendo a mancare il medico competente.
Si chiede di conoscere altresi’ quali disposizioni urgenti sono state impartite agli uffici periferici per garantire la piena continuità del servizio e a tutela dei dirigenti che hanno la responsabilità operativa sul campo.
 
Si rimane in attesa di riscontro.
 
Il Responsabile Regionale del Dipartimento Conservazione Natura di Legambiente Sicilia 
Angelo Dimarca 




N.B.
L'email è stata inviata anche ai Deputati.



Ecco l'ordinanza del CGA








ART. 12 MANOVRA TER. FIGUCCIA (FI): SCONGIURATA GRAVE INGIUSTIZIA



Ricevo e pubblico
dall'On. Vincenzo Figuccia (FI)


COMUNICATO STAMPA


31 luglio 2014

ART. 12 MANOVRA TER. FIGUCCIA (FI): SCONGIURATA GRAVE INGIUSTIZIA

“Grazie al contributo di Forza Italia e dei colleghi che hanno fatto prevalere il buon senso, l’Ars ha stralciato i commi dal 3 all’8 dell’articolo 12 della Manovra Ter, che sarebbero stati lesivi delle prerogative contrattuali dei lavoratori regionali. L’arroganza del governo, che puntava a togliere l’assegno di indennità al personale appartenente ai ruoli tecnici, è stata da noi arginata ancora una volta in tempo, richiamando l’Aula al rispetto del regolamento e rispedendo i commi in questione nella commissione di pertinenza. Con l’avvenuta approvazione dell’art.12 il governo non ha più alibi, la smetta di perdere tempo e metta subito all’opera i forestali, ‘centunisti’ in primis, in modo da garantire una seppure tardiva tutela del territorio in una fase di grave emergenza quale è la stagione estiva”, così l’on. Vincenzo Figuccia, vicecapogruppo di Forza Italia all’Ars.

INFO STAMPA Ivan Gabrielli Tel. 335-5221178 





LA FINANZIARIA DI CROCETTA NON C'E' PIU'. SALTATE LE NORME SUL PERSONALE E SUL PUBBLICO IMPIEGO


Diario dall'ars

La Finanziaria di Crocetta non c'è più
Spunta la maggioranza d'opposizione


di Accursio Sabella

La manovra del governatore è stata smontata, pezzo per pezzo, soprattutto grazie all'opera dei deputati che in teoria dovrebbero sostenere il governo. Ma Sala d'Ercole non è mai stata così... liquida. E il governatore sbotta: "Le imboscate in Aula? Qualcuno non rispetta i patti" (Guarda il video)



PALERMO - Il caos è dipinto dal forbito intervento del deputato Beppe Picciolo. “Sostengo il governo, quindi attacco il governo, facciamo come dice l’opposizione”. Oggetto degli strali del parlamentare che fu Pd, Mpa e adesso siede tra le fila dei Drs di Cardinale è in particolare l’assessore alla Funzione pubblica Patrizia Valenti. Il tema è quello della “tassa” alla pensioni dei regionali. E in effetti, in quel momento, quella che arriva in Aula è appena la quinta (!) riscrittura della norma voluta dal governo. La quinta. Le altre? In sintesi, l’iter degli interventi: correggi le moltiplicazioni, già che ci sei correggi le addizioni, togli il comma uno, rimetti il comma uno, sistema qualche strafalcione grammaticale. Anche se qualcuno magari dirà che le due “b” di subbordine saranno un omaggio alla bellezza di Brigitte Bardot.

No, la Francia non c’entra. Se non fosse per qualche “francesismo” che rimbalza dall’Aula, dove il presidente di una commissione chiede: “Ma chidda unn’è?”. Chidda, pare sia una delle "assessoresse" del governatore. Che durante la seduta non si vede. Nemmeno quando bocciano un articolo tanto caro soprattutto dalle parti di Termini Imerese. Ma questa è un’altra storia.

Picciolo, dicevamo. Eccolo il suo attacco alla giunta: “Il governo ha poche idee ma confuse. Io rappresento la maggioranza che sostiene il governo. Direi di fare come ha suggerito l’onorevole Formica”. Anche qui le idee, però, non sembrano chiarissime. Per farla breve, un deputato di maggioranza ha attaccato il governo sostenuto dalla sua maggioranza sposando la tesi di un deputato di opposizione. “Il governo mi spieghi – ha persino tuonato Lino Leanza – se vuole che votiamo contro. Perché possiamo pure votare contro”. Mentre Totò Lentini, focoso esponente della maggioranza, ammette di essere d’accordo con la proposta del ribelle Panepinto, ma di non essere d’accordo con quanto afferma Panepinto. Gli equilibri, insomma, sono saltati. E in effetti, oggi, l’Aula è più liquida che mai. Come il mare davanti a Termini Imerese, appunto. Dove saranno giunte già le notizie della soppressione dell’articolo 19. Quello che abolisce i finanziamenti per la società Interporti (e anche per il Mercato agro alimentare, ma questa è storia che interessa più alla Catania di Sala d'Ercole).

Una cancellazione frutto della decisione di una parte del Partito democratico di chiedere il voto segreto in Aula. Nonostante la difesa accorata del presidente della Regione. Che aveva persino provato a spegnere l’ira dei cuperliani proponendo un emendamento che vincolava l’erogazione dei quelle risorse a un fantomatico piano industriale per ripianare gli sprechi creati dalle vecchie gestioni. No, nemmeno quello ha placato la “maggioranza” di Crocetta. In 41 su 69 hanno bocciato l’articolo tanto caro al presidente e a qualche influente sponsor del governo. E tra quei 41, ovviamente, tantissimi esponenti dei partiti che sostengono il governo. Cioè dell'opposizione. Chiaro, no?



“Cose del genere le ho viste solo all’asilo nido”, commenta tra i corridoi e il bagno un influente esponente del centrodestra. Mentre addirittura in Aula un altro big della minoranza come Toto Cordaro prende le difese del governatore, chiedendo al Pd di lasciare fuori da Sala d’Ercole le proprie questioni personali. “Di rimpasto parlate da domani”.

Ma intanto, un dato c’è. La Finanziaria di Crocetta non esiste più. E l’abolizione dell’articolo sugli Interporti e il Maas è solo la punta di un iceberg di fallimenti, cadute, strafalcioni, ripensamenti, incapacità (di comporre le divisioni, ovviamente). Perché se ci si allontana un po’ dal “caso termitano” e si ripercorre l’iter di questa manovra, l’immagine che salta fuori è quella di una Waterloo. Di un tracollo che non ammetterebbe neppure un armistizio. Ma solo una resa. Incondizionata. Che ovviamente non arriverà.

Eppure, appena sbarcata a Palazzo dei Normanni, la Finanziaria di Crocetta era già stata alleggerita, da parte del presidente dell’Ars Ardizzone, di una decina di articoli. Tra cui quelli sull’autoassicurazione sanitaria. “Pazienza - commentava allora serafico Crocetta – li riproporremo in un ddl a parte”. Nel frattempo, ecco appassire subito il fiore all’occhiello del presidente: il salario minimo per le famiglie povere “salta” nel passaggi dalla commissione dell’odiato Pippo DIgiacomo. Verrà riscritto in maniera così radicale che gli stessi deputati in Aula dovranno specificare che il titolo di quella norma “Misure contro la povertà e a favore dell’inclusione sociale” non ha più niente a che vedere con la norma poi approvata (incentivi alle assunzioni, in pratica).

Passano pochi giorni ed ecco “saltare” anche la norma sui prepensionamenti e sul personale del pubblico impiego, la corsa per rimettere in sesto una ballerina copertura finanziaria, la cancellazione di tutte le norme (esclusi i semplici stipendi) volute da Crocetta sui Forestali, la necessità di riscrivere cinque volte la norma sul contributo di solidarietà, e persino lo “sfregio” di dover ridurre, per volere dei grillini, da 150 a 100 euro la tassa per le selezioni per guide turistiche. Fino alla Waterloo di Termini Imerese, appunto. “Qua si è perso la testa - sussurra un esponente del Pd – anche molti di noi hanno perso la testa”. Di certo, Crocetta non ha più una maggioranza. E – solo in “subbordine” - non ha più nemmeno una Finanziaria.
http://livesicilia.it/2014/07/31/la-finanziaria-di-crocetta-non-ce-piu-e-spunta-la-maggioranza-dopposizione_523302/

INTERVISTA A TUTTO CAMPO ALL’UOMO CHE HA PROVATO A RIFORMARE IL SETTORE CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELLA TUTELA DEI BOSCHI DELLA SICILIA


Dario Cartabellotta: “Forestali ed Expo 2015: quello che ho fatto da assessore”


INTERVISTA A TUTTO CAMPO ALL’UOMO CHE HA PROVATO A RIFORMARE IL SETTORE CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELLA TUTELA DEI BOSCHI DELLA SICILIA. POI QUALCHE PRECISAZIONE SULLA PARTECIPAZIONE DELLA SICILIA AL’APPUNTAMENTO ESPOSITIVO DEL PROSSIMO ANNO A MILANO

Dario Cartabellotta, già assessore regionale alle Risorse agricole dal dicembre 2012 all’aprile del 2014, ed oggi dirigente generale del dipartimento della Pesca mediterranea nel secondo Governo del presidente Rosario Crocetta, risponde punto su punto ai rilievi ed alle critiche sul suo operato mosse in precedenti articoli del nostro giornale.

I temi affrontati nell’intervista riguardano la gestione del settore forestale ed i rapporti con Expò 2015 che l’ex assessore ha voluto chiarire e puntualizzare, come si sul dire con ‘carte alla mano’.

Nella veste di assessore alle risorse Agricole, dottore Cartabellotta, quale situazione ha ereditato dal precedente Governo del ex presidente Raffaele Lombardo nel settore forestale?

“Nel dicembre 2012 vengo chiamato a ricoprire l’incarico di assessore alla Risorse agricole e forestali ed insieme alla collega assessore al Territorio ed Ambiente, che ha la competenza sugli incendi, Mariella Lo Bello, ci siamo seduti subito, per mettere mano alla riforma del comparto forestale. La spesa forestale nel 2012 aveva sforato i 350 milioni di euro e gli incendi avevano interessato circa 55.593 ettari di superficie isolana”.

Quali risultati avete raggiunto alla fine del 2013 in termini di bilancio e dal punto di vista operativo?

“Nel 2013 la spesa è scesa a 270 milioni di euro, con un risparmio netto 80 milioni di euro, garantendo le fasce di garanzia occupazionale nel comparto e gli incendi si sono ridotti del 93 per cento, interessando 3.597 ettari”.

Le critiche sul comparto forestale non sono mai mancate sia negli anni scorsi che nell’ultimo periodo. Troppi lavoratori, disorganizzazione e risultati non sempre raggiunti. Come ha inteso incidere, durante il suo mandato assessoriale, sulle criticità che ha trovato?

“Gli sforzi che ho profuso, con la collega Lo Bello, sono stati incentrati su chiari obiettivi. Ho voluto innovare il comparto, superando il primo ostacolo legato all’utilizzo del personale, circa 25 mila addetti, tra manutentori e addetti allo spegnimento antincendio, valorizzandone le risorse umane. E per farlo ho lavorato nella direzione di allargare le competenze dei forestali con interventi previsti nei siti archeologici oppure a tutela del territorio dal dissesto idrogeologico. O, ancora, nella realizzazione di percorsi ed itinerari naturalistici per la valorizzazione dell’ambiente e del territorio siciliano. Finalità che sono confluite nell’articolo 25 della legge regionale n.9 del 15 maggio 2013 dal titolo ‘Contenimento della spesa e valorizzazione delle risorse umane nel settore forestale’”.

Sul piano operativo, l’applicazione dell’articolo 25 della legge regionale n.9/2014, ha portato vantaggi concreti alla collettività ed ai lavoratori forestali?

“Con soddisfazione posso affermare che i risultati sono cominciati ad arrivare. Cito alcuni esempi. Un importante lavoro, realizzato con lodevole impegno e professionalità, è stato effettuato dai forestali nella cura, pulizia e scerbatura dei siti archeologici. Ne è un esempio la consegna alla fruizione del parco archeologico della ‘Neapolis’ di Siracusa. Ed ancora, vorrei ricordare, la tutela dal dissesto idrogeologico che ha reso possibile utilizzare i 70 milioni di euro del Piano azione e coesione (Pac), di cui i lavori realizzati sul Fiume Belice, a valle della diga Garcia, ne rappresentano un caso concreto . Ed, inoltre, la convenzione con il Consorzio autostrade siciliane (Cas) per la manutenzione del verde autostradale che ha permesso all’Azienda foreste demaniali di incassare 2 milioni di euro”.

Poi c’è l’itinerario di santa Rosalia.

“Una menzione a parte merita ‘Itinerarium Rosalia’, percorso religioso alla scoperta dei luoghi in cui ha vissuto Santa Rosalia, dove, attraverso l’utilizzo dei fondi del Piano di sviluppo rurale (Psr) 2007/2013, per un importo di 600 mila euro. Spesa che, senza l’impiego dei forestali, avrebbe potuto lievitare almeno a 2 milioni di euro. I forestali sono tutt’ora impegnati nei lavori di realizzazione dell’itinerario religioso e naturalistico di collegamento tra il Santuario di Santa Rosalia di Monte Pellegrino e l’Eremo di Santo Stefano Quisquina, il rifugio scelto dalla ‘Santuzza’. La creazione di questo percorso, pensato per essere attraversato a piedi, copre 160 km e attraverserà 14 Comuni e 7 Riserve naturali con un vasto lavoro di miglioramento incentrato sulla segnaletica, la ripulitura, la messa in sicurezza, la realizzazione di passerelle e ponticelli, l’apposizione di capannine con cartografia del percorso. Un grande lavori che vede all’opera i forestali. Un progetto che mira inoltre a sviluppare e potenziare delle iniziative che riguardano l’ospitalità rurale e la valorizzazione dei prodotti agroalimentari ‘Born in Sicily’, creando opportunità di economia intorno all’iniziativa”.

Sul versante della razionalizzazione della spesa, quali altri interventi ha realizzato durante la sua permanenza alla guida dell’assessorato alle risorse agricole?

“Razionalizzazione della spesa ha significato contenere il ‘business’ delle visite mediche alle quali ogni anno sono sottoposti i forestali prima dell’avvio al lavoro, che abbiamo affidato alle Aziende sanitarie provinciali (Asp) ed anche l’emanazione del decreto di disciplina di fornitura dei beni e servizi delle opere gestite dall’amministrazione forestale. Allo scopo di rafforzare le opportunità occupazionali e di reddito delle aree rurali, ma anche per procedere alla valorizzazione del patrimonio agricolo forestale, con particolare riferimento a quello di proprietà pubblica e/o privata incolto e/o abbandonato, siamo intervenuti con l’istituzione dell’albo denominato ‘Banca della Terra di Sicilia’, con decreto assessoriale n.11/Gab del 27 febbraio 2014, in attuazione di quanto disposto dall’articolo 21, primo comma, della legge regionale n.5 del 28 gennaio 2014. Per favorire lo sviluppo della zootecnia nelle aree interne, è stato riconosciuto il ruolo di operatore antincendio di bovini, ovini e caprini, affidando agli allevatori, dietro procedure di evidenza pubblica e purchè in possesso di requisiti di onorabilità, moralità pubblica e capacità di contrarre con la pubblica amministrazione, i terreni individuati dalla legge regionale n.5/2014”.

Lei è stato destinatario di forti critiche sull’articolo 12 della legge regionale n.5/2014 che ha unificato le graduatorie dell’Azienda foreste demaniali e del Corpo forestale della Sicilia, com’è andata?

“Con la finanziaria del 2014 è stato introdotto l’articolo 12 che prevede l’unificazione delle fasce di garanzia occupazionale al fini di perequare ed ottimizzare l’impiego dei lavoratori che avrebbero dovuto essere classificati per qualifica professionale. Quello che sento di dire è che la corretta applicazione dell’articolo 12 consentirà un migliore contrasto del fenomeno del lavoro nero mediante la verifica delle dichiarazioni annuali di disponibilità al lavoro, ed eviterebbe duplicazioni di garanzie occupazionali con altri settori occupazionali. Essendo sette mila i lavoratori dell’antincendio e 18 mila i manutentori dell’Azienda, unificandoli in un’unica graduatoria ci sarebbe una razionalizzazione delle azioni di prevenzione (viali parafuoco, vie di fuga) e di successivo controllo degli incendi (Sab), nel frattempo dotato attraverso le risorse del Psr, di un sistema di monitoraggio del controllo degli incendi. Servizio, così pensato, che guarda alla gestione del territorio e alla prevenzione degli incendi piuttosto che alla lotta”.

Come risponde agli attacchi per l’Expo 2015 che l’hanno vista protagonista di un’aspra polemica?

“Nel dicembre del 2013 l’assessorato regionale alle Risorse agricole ha partecipato ad una manifestazione d’interesse indetta da Expo 2015 per il coordinamento e la gestione del Cluster Bio Mediterraneo, una vasta area dedicata interamente al tema della biodiversità e quindi alla dieta mediterranea che accomunerà 12 Paesi. La Sicilia, attraverso l’assessorato alle Risorse agricole, si è aggiudicata questo importante ruolo di guida del Cluster che annovera, oltre alla nostra Regione, anche Albania, Algeria, Croazia, Egitto, Grecia, Libano, Libia, Malta, Montenegro, San Marino, Serbia e Tunisia. Si tratta di uno spazio di 7.330 metri quadrati, di cui 1.900 dedicati all’area comune. La presentazione dell’importante risultato ottenuto è stato oggetto della conferenza stampa del 7 aprile scorso, svoltasi, in occasione della Fiera del Vinitaly, a Verona, alla presenza del ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Maurizio Martina, del Direttore aree tematiche presso Expò 2015 spa, Matteo Gatto e del Commissario Generale ,Simon Jabbour, per la Repubblica del Libano che ha firmato il contratto di partecipazione all’Esposizione universale di Milano e che avrà a disposizione nel Cluster un’area di 125 metri quadrati, in cui proporrà ai visitatori prodotti artigianali e piatti tipici”. Aggiungo, inoltre, che il padiglione consentirà di promuovere i prodotti agricoli e agroalimentari siciliani per sei mesi, a differenza del padiglione Italia dove le regioni avranno a disposizione solamente qualche settimana di esposizione”.

Quali sono i numeri dell’operazione Expo 2015 per la Sicilia e perché la definisce importante?

“Il nostro è il padiglione della dieta del Mediterraneo, riconosciuto patrimonio dell’Unesco, i cui prodotti potranno essere venduti ed è stato stimato un afflusso di circa 50 mila visitatori al giorno. La guida del Cluster testimonia l’affermazione della Sicilia nella sua Leadership storica geografica e culturale per la definizione del patrimonio agricolo alimentare e della pesca. L’impegno finanziario della Regione è di 3 milioni di euro. Tutte le procedure saranno attuate tramite evidenza pubblica e soprattutto attraverso le organizzazioni associative: Gal, Gac, Consorzi di filiera, Distretti produttivi, che potranno, a loro volta, utilizzare fondi comunitari per le spese di partecipazione all’evento. Per sei mesi la Sicilia riafferma il suo ruolo baricentrico del mediterraneo e di integrazione culturale di tre Continenti, Europa, Africa ed Asia. La Sicilia è stata nella storia crocevia di popoli, civiltà e culture e la sua evoluzione culturale, testimoniata da un ricco patrimonio artistico, archeologico, architettonico, museale, letterario, paesaggistico ed ambientale, hanno fatto dell’Isola un serbatoio prezioso da cui attingere le risorse genetiche naturali, per diversificare le produzioni enologiche, vegetali ed animali”.


Nota a margine

Il 7 aprile 2014 Dario Cartabellotta ha lasciato l’incarico di assessore regionale alle risorse agricole, passando dai forestali alla guida del dipartimento della Pesca mediterranea.
Qualche interrogativo, a conclusione dell’intervista, ce lo poniamo.
Perché il Parlamento siciliano non ha insistito ed approvato una norma che riunificasse tutte le competenze operative sotto un unico assessorato? Quali interessi pestava questo importante momento di sintesi. È mai possibile che nello stesso comparto debbano coesistere tre soggetti diversi che si occupano dei forestali, e che, peraltro, come dimostrano i fatti, lo fanno pure male?
Il Corpo forestale della Regione siciliana si occupa della gestione operativa degli interventi nella campagna antincendio boschivo e nell’utilizzo dei mezzi.
L’Azienda foreste demaniali, trasformata, nel frattempo, in dipartimento dello Sviluppo Rurale e Territoriale, si preoccupa dell’organizzazione del servizio e della gestione dei forestali. Poi c’è il dipartimento del Lavoro che si occupa del collocamento al lavoro dei forestali.
Risultato? Quello che è sotto gli occhi di tutti: disorganizzazione, graduatorie fatte e rifatte più volte, ricorsi a gogò, ritardi nell’avvio dei lavoratori, e chi più ne ha più ne metta.
Nulla ha fatto finora il governatore della Sicilia per porre fine alla situazione paradossale ed al limite della legalità che vede il personale, appartenente a vario titolo ai ruoli del Corpo forestale della Regione ed in servizio presso il dipartimento dello Sviluppo Rurale e territoriale, percepire l’indennità d’istituto. Ed a nulla sono valsi i ripetuti richiami della Corte dei Conti su questa vicenda.
E poi, non sarebbe stato più logico mettere mano ad un disegno di legge organico, così come aveva tentato Cartabellotta, che avrebbe posto fine alla giungla normativa , normando un settore complesso e caratterizzato da una inflazione di leggi?
Che fine ha fatto il disegno di legge sul riordino del settore che Cartabellotta aveva già sottoposto alle organizzazioni sindacali, incassandone il beneplacito?
Cosa aspetta il presidente Crocetta a mettere mano al definitivo riordino del personale appartenente al Corpo forestale?
Misteri che aleggiano nel settore forestale e che infittiscono di nubi il Governo guidato dal presidente Crocetta.

 31 Luglio 2014
http://palermo.meridionews.it/articolo/27435/dario-cartabellotta-forestali-ed-expo-2015-quello-che-ho-fatto-da-assessore/







GIUSTIZIA PER IL MOMENTO E' FATTA: SVUOTATA LA NORMA SUI FORESTALI


Il commissario dello Stato boccia il rendiconto. Finanziaria a pezzi, scontro in aula



Svuotata la norma sui forestali. Cassato anche l'articolo sugli interporti. Governo in difficoltà e maggioranza spaccata





Il commissario dello Stato boccia il rendiconto. Finanziaria a pezzi, scontro in aula

Il Commissario dello Stato della Regione siciliana, Carmelo Aronica ha bocciato il rendiconto approvato dalla Regione siciliana per l'esercizio finanziario del 2013. Lo ha reso noto lo stesso Commissario dello Stato al Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta e all'assessore all'Economia, Robero Agnello, nel corso dell'incontro avvenuto poco fa nei locali di piazza Principe di Camporeale.

A questo punto, la Finanziaria in corso di approvazione, rischia la paralisi in aula, perchè la giunta deve tornare a riunirsi per riapprovare il rendiconto e poi rimandarlo in aula. Soltanto dopo si potrà procedere con l'approvazione della Finanziaria. Il Commissario dello Stato ha rilevato "errori materiali" nel rendiconto arrivato proprio nei giornis corsi negli uffici di Carmelo Aronica.

Sulla manovra ter, il governo è in difficoltà. Il contributo di solidarietà passa dopo un estenuante dibattito in aula e un’ennesima riscrittura da parte del governo che prevede solo due le fasce e ne abbassa ulteriormente la percentuale. Da 50 a 65 mila euro è previsto un prelievo del 5 per cento, dai 65 mila ai 91 mila euro del 5,5 per cento. Al di sopra, si applicherà la norma nazionale.

Proprio sul contributo di solidarietà sulle pensioni in mattinata c'è stato un duro scontro. L'opposizione aveva chiesto lo stralcio della norma e il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone ha sospeso la seduta. L'esecutivo subisce anche sui forestali. L'articolo 12 che riguarda la categoria, passa senza le norme volute dal governatore per introdurre maggiori controlli, tetti di reddito per l'accesso alle giornate lavorative e riduzioni sulle indennità.

Commi che già in commissione avevano acceso il dibattito provocando la riapertura dello scontro tra Crocetta e il Pd. Neanche la riscrittura da parte di Crocetta con regole meno ferree e l'innalzamento da 20 mila euro individuali a 50 mila euro di Isee familiare per garantire le giornate ai lavoratori, è bastato. Alla fine tutti i commi dal 3 in poi compresi quelli che azzeravano l'indennità aggiuntiva di polizia giudiziaria, sono stati stralciati e rinviati alla commissione competente. Crocetta assente, il resto del governo ha assistito impotente alla decisione dell'aula senza neppure provare a difendere la norma.


"Per quel che riguarda i lavoratori forestali, abbiamo portato avanti con successo una battaglia giusta, dentro e fuori l'aula: siamo soddisfatti", dicono i parlamentari regionali del PD Concetta Raia, Baldo Gucciardi, Antonello Cracolici, Mariella Maggio e Giovanni Panepinto che già in commissione su questa norma avevano duramente criticato governatore e esecutivo. Soddisfatti dello stralcio anche i sindacati e l'opposizione.

Quella sui forestali è l'ennesima norma del governo svuotata nei contenuti. Perso per strada, tra l'altro, l'articolo sulla pianta organica del personale regionale e molti dei fondi destinati al pacchetto povertà, impoverito dopo l'improvviso buco di bilancio scoperto qualche giorno fa dopo il confronto col commissario dello Stato, Carmelo Aronica.
 Il governo battuto in Aula anche sull'articolo 19 della manovra, relativo alla patrimonializzazione della società Interporti spa. Una norma a cui teneva molto il governatore Crocetta, che aveva presentato una riscrittura per sedare i malumori provenienti anche dallo schieramento di maggioranza. La norma rifinanziava per circa 8 milioni di euro nel triennio 2014-2016 la società Interporti Sicilia spa e per 1,5 milioni la società partecipata Maas (Mercati agroalimentari) di Catania.

Scontro tra governo e maggioranza sulla norma dell'articolo 23 della manovra ter che prevede il contributo di solidarietà. Un caos si è creato in Aula tra emendamenti e sub emendamenti presentati, caos che ha costretto il presidente dell'Ars Ardizzone a sospendere l'Aula fino alle 16. Non piace neanche alla maggioranza la seconda riscrittura del governo presentata dall'assessore Patrizia Valenti. Il Pd ha chiesto di accantonare l'articolo. Il deputato di Articolo 4 Lino Leanza ha parlato di "atteggiamento aberrante del governo" e ha aggiunto: "Vogliamo sapere a questo punto se vi piace che la maggioranza, quella presente, non quella assente, continui a sostenervi"

31 Luglio 2014
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/07/31/news/finanziaria_a_pezzi_l_aula_svuota_anche_la_norma_sui_forestali-92824838/




Giustizia per il momento è fatta.  
Visto che i commi sono stati rinviati nuovamente nella commissione competente, può anche darsi che la problematica fra qualche mese può essere riprensentata.






SI AI SOLDI PER FORESTALI, MA STRALCIATE TUTTE LE NORME VOLUTE DA CROCETTA


Manovra, il Commissario dello Stato a Crocetta:
"Da rifare anche il rendiconto" LA DIRETTA

Sì ai soldi per Forestali, ma stralciate tutte le altre norme volute da Crocetta. Riscritto più volte l'articolo sul contributo di solidarietà, tra strafalcioni e dubbi. Scontro Ardizzone-Cracolici. Abolita la norma su società Interporti e Maas, difesa in Aula dal governatore.


Manovra, il Commissario dello Stato a Crocetta: "Da rifare anche il rendiconto" LA DIRETTA


12.30 “Per quel che riguarda i lavoratori forestali, abbiamo portato avanti con successo una battaglia giusta, dentro e fuori l’aula: siamo soddisfatti”. Lo dicono i parlamentari regionali del PD Concetta Raia, Baldo Gucciardi, Antonello Cracolici, Mariella Maggio e Giovanni Panepinto a proposito dell’iter di approvazione dell’articolo 12 della manovra-ter. “Abbiamo lavorato per eliminare tutta una serie di disposizioni che avrebbero ingiustamente penalizzato la categoria, ad iniziare dalle griglie Isee per il mantenimento nel bacino. in aula il governo ha seguito le indicazioni del PD e adesso l’articolo 12 si limita, così come avevamo chiesto, a prevedere il finanziamento per la categoria. I forestali sono di nuovo ‘lavoratori’  - concludono i parlamentari PD - e non più ‘assistiti’, come sarebbero stati senza il nostro intervento”.

11.44 Presentata una riscrittura del governo sul contributo di solidarietà alle pensioni. L'assessore Valenti: "Le pensioni al di sotto dei 50 mila euro annui lordi non saranno intaccate".

11.39 Approvato l'articolo 12 sui Forestali. Dell'articolo resta, in pratica, solo la parte riferibile agli stipendi.

11.36 "Mutilato" l'articolo sui Forestali. I commi dal 3 in poi vengono stralciati e inviati nuovamente nelle commissioni di merito. Altro scivolone per il presidente Crocetta, che aveva invece difeso strenuamente alcuni di quegli articoli, tra cui quello che prevede alcune indennità per i Forestali, illegittime, secondo il governatore.

11.34 Si passa all'articolo 12, che riguarda i Forestali.

GUARDA LA DIRETTA VIDEO DA SALA D'ERCOLE


31 Luglio 2014
 Live Sicilia








FORESTALI. FIGUCCIA (FI): CENTUNISTI SUBITO AL LAVORO. GOVERNO APPLICHI IL PRINCIPIO DI IMMEDIATA ESECUTIVITA’



Ricevo e pubblico
dall'On. Vincenzo Figuccia (FI)



COMUNICATO STAMPA

 
30 luglio 2014

FORESTALI. FIGUCCIA (FI): CENTUNISTI SUBITO AL LAVORO. GOVERNO APPLICHI IL PRINCIPIO DI IMMEDIATA ESECUTIVITA’
 
“Il presidente della Regione applichi il principio di immediata esecutività e mandi subito al lavoro i “centunisti” antincendio, che per colpa di una finanziaria confusa e pasticciata, che tarda ad essere approvata, aspettano invano di entrare in servizio, mentre le foreste siciliane continuano a bruciare. Una situazione paradossale che deve trovare rapida soluzione. Crocetta, che si dice certo dell’esattezza dei numeri e delle coperture della Manovra Ter, non esiti oltre e provveda, garantendo l’adeguata e necessaria copertura del servizio antincendio. A metà dell’estate la macchina è ancora ferma, mentre l’emergenza è purtroppo entrata nel vivo da settimane. Il governo regionale ha il dovere di intervenire ora”, lo ha dichiarato l’on. Vincenzo Figuccia, vicecapogruppo di Forza Italia all’Ars.

INFO STAMPA Ivan Gabrielli Tel. 335-5221178



 

30 luglio 2014

FINANZIARIA TER. IL GOVERNO CI RIPENSA E TAGLIA SUI FORESTALI



Il governo deve intervenire con nuovi tagli per 7 milioni. E decide di togliere 2,7 milioni alle "misure per contrastare la povertà e le condizioni di esclusione sociale". A enti e associazioni finanziamenti ridotti appena dell'1,5%. SEGUI LA DIRETTA


18.30 Il governo toglie 722 mila euro destinati ai Forestali, e riduce di mezzo milione lo stanziamento per la "gestione degli impianti idrici". Scendono di 100 mila euro i Fondi globali, e di mezzo milione le somme destinate alla Società interporti. Tolti 2,7 milioni destinati alle "misure per contrastare la povertà e le condizioni di esclusione sociale". Tagli lineari dell'1,5% alla ex tabella h (l'allegato 1 della finanziaria, elenco che comprende anche i contributi per gli stipendi di migliaia di lavoratori tra cui quelli di Eas, Esa e Teatri), mentre sempre riguardo all'articolo 27 ecco qualche taglio specifico: 93 mila euro ai Ciapi, 1,75 milioni per gli enti che svolgono attività culturali, 49 mila euro alla "manutenzione delle reti di monitoraggio meteo-idro-pluviometrico", 52 mila euro destinati ai Consorzi di Comuni per la gestione dei beni confiscati, 25 mila euro per il funzionamento delle università, 97 mila a Riscossione Sicilia, 30 mila euro al Cerisdi e 200 mila euro per il reddito minimo di inserimento destinati ai lavoratori di Caltanissetta ed Enna.

18.17 Aula sospesa.

18.15 Ecco i primi tagli: un milione in meno è destinato ai Forestali. Il governo ne deve racimolare sette.

18.12 Si passa allora al contestato articolo 12, che fa riferimento ai Forestali.

http://m.livesicilia.it/2014/07/30/manovra-ter-riparte-la-maratona-di-sala-dercole_522583/




LEGAMBIENTE SICILIA: L'INDUSTRIA DEL DISASTRO CONTINUA A PRODURRE CONSENSO. NESSUN INTERVENTO DI RIFORMA MA SOLO PIU' SOLDI PER TUTTI




Ricevo e volentieri pubblico
da Angelo Dimarca 
Responsabile Conservazione Natura di Legambiente Sicilia





Comunicato Stampa                                                                            Palermo 30 luglio  2014

Incendio di Monte Cuccio: messaggio chiaro nei confronti della finanziaria regionale. 
Legambiente Sicilia: l’industria del disastro continua a produrre consenso.
Nessun intervento di riforma serio ma solo più soldi per tutti.
Corte dei Conti, Procura della Repubblica e Commissario dello Stato
fermino questo scempio di legalità, ambiente e risorse pubbliche.

I disastri degli incendi di queste settimane non hanno insegnato nulla e tutto continua come prima e peggio di prima.
“Alcuni incendi, come quello di Monte Cuccio, costituiscono un preciso segnale, valgono più di una manifestazione o di un comizio – denuncia Angelo Dimarca Responsabile Regionale del Dipartimento Conservazione Natura di Legambiente Sicilia –. Sono un modo criminoso per rivendicare più risorse e ciò è quello che rischia di avvenire con la finanziaria dove non si stanno introducendo urgenti ma utili correttivi per bloccare questa spirale di distruzione che paradossalmente crea consenso, porta voti e muove affari”.
Per Legambiente, una parte della politica e del mondo sindacale hanno trasformato il settore forestale in un pericolosissimo terreno di scontro sociale e tra categorie di lavoratori, a partire dall’assurdo accorpamento tra servizio antincendio e servizio di manutenzione, per cui tutti, compreso l’Assessore Regionale Reale, avevano dichiarato l’impegno ad abolire il famigerato articolo 12  della legge regionale 5/2014, senza poi farne niente.
Una parte di politici rivendicano di avere previsto in finanziaria una dotazione di 280 milioni di euro, addirittura più dello scorso anno, senza introdurre necessari correttivi per rendere utile ambientalmente e collettivamente questa spesa. Definiscono eufemisticamente “somme per investimenti ed interventi strutturali” i fondi utilizzati per semplici manutenzioni ordinarie o come ammortizzatori sociali fuori da ogni programmazione e pianificazione.
“E’ ormai evidente – continua Dimarca – che alla fine più incendi portano più soldi. Nessuno che si preoccupi che i viali parafuoco verranno fatti quando non servono più con gravissimo danno erariale. Nessuna doverosa norma per ridurre le giornate o rivedere il tipo di intervento dove tutto è ormai bruciato.  Nessuno che si preoccupi del fatto che il nuovo piano antincendio redatto nel 2012, spendendo centinaia di migliaia di euro di fondi comunitari, e che prevedeva una importante revisione dell’organizzazione e delle priorità di intervento, giaccia inattuato nel cassetto di qualche ufficio regionale”.
Legambiente chiederà al Commissario dello Stato di impugnare la finanziaria se non verranno inseriti urgenti correttivi per rendere più funzionale la gestione della Forestale nel suo complesso e per riorientare una spesa che così, da sola e fuori da un’efficiente organizzazione tecnico-amministrativa e trasparenza dei meccanismi di assunzione, costituisce uno spreco assoluto.

L’Ufficio stampa      Teresa Campagna 338 2116468














COS'E' L'ANTINCENDIO BOSCHIVO?



 Ricevo e volentieri pubblico


Prima di iniziare una qualsiasi discussione su di una cosa bisogna chiedersi la ragione di quella cosa, per cui: cos’è l’antincendio boschivo?






Probabilmente, questa attività, in Sicilia nasce come una attività di ammortizzazione sociale.
Ciò è evidente dai criteri che si sono adottati, a suo tempo, per la selezione del personale e la sua formazione.
E’ anche vero, comunque, che alla fine degli anni ottanta e inizio anni novanta, l’incidenza degli incendi boschivi, nei nostri territori, era ancora minima. Nondimeno è anche vero che, disgraziatamente, negli anni seguenti essa si sarebbe incrementata sempre più.
Bisogna chiedersi, allora, il perché di questo incremento.
La risposta è abbastanza ovvia, da passare quasi inosservata ai più sprovveduti, e cioè a dire: l’abbandono sempre più marcato dei terreni agricoli.
Abbandono dovuto alla miopia di scelte politiche che, negli anni, hanno sempre più penalizzato l’attività agricola rendendola via via non competitiva e, per questo, non redditizia.
Ciò ha comportato anche l’abbandono di tutte quelle attività connesse, che servivano alla manutenzione delle reti viarie, ed anche fluviali, nei territori rurali e agricolo-forestali.
Un abbandono che ha portato, e porta ancora, all’espansione delle piante spontanee che per noi in Sicilia significano, principalmente, vegetazione a “macchia mediterranea”, quindi alberi bassi, arbusti oleosi, rovi, e, soprattutto, erba secca d’estate: il combustibile per eccellenza di un incendio.
Certamente, soltanto questo non spiega il fenomeno degli incendi boschivi, nel senso che il combustibile se non viene acceso non prende fuoco.
Sfortunatamente, però, il fenomeno degli incendi boschivi è un fenomeno mondiale ed è dovuto all’ antropizzazione dei territori, soprattutto all’antropizzazione dei territori di quel particolare tipo di uomo che vede nelle cose soltanto gli “oggetti” da sfruttare e non le risorse da valorizzare.
In Sicilia è successo, tuttavia, che le squadre di antincendio boschivo hanno fatto esperienza sulle loro spalle, sono cresciute professionalmente con l’accrescersi dell’entità degli incendi ed hanno maturato una professionalità adeguata, talmente che, pur avendo le stesse condizioni climatiche e vegetali di altre nazioni, ed a differenza di queste ultime, non è mai accaduto che un incendio durasse più di qualche giorno. Ciò significa, appunto, che queste squadre siciliane svolgono bene il loro compito e che questa esperienza siciliana è uno dei pochi esempi virtuosi di cui vantarsi ed a cui riferirsi.
Invece cosa capita?...
Capita che la mentalità sprovveduta, ignorante di quel che accade nel mondo agricolo e rurale, non trovando spiegazioni del perché vi sia stata, negli anni, una recrudescenza degli incendi accusa gli stessi addetti allo spegnimento di essere causa degli incendi, non sapendo cosa significa, ogni volta, intervenire su di un incendio: i rischi di infortunio ed il fumo che si inala...
Non sapendo che molti di noi hanno anche perso la vita in questa attività. Non sapendo che se non interveniamo saremmo pagati ugualmente.
Ma capita ancora peggio quando a pensare queste cose sono gli stessi dirigenti del settore, i quali, per ragionare in tali termini, non hanno mai spento fattivamente un incendio, tanto che, addirittura, spesso propongono dispositivi di sicurezza opportuni per il Trentino alto Adige ma, certamente, non per la Sicilia e le sue peculiarità da clima subtropicale. Ciò nondimeno al peggio non ce mai fine, ed il peggio del peggio sono i politici, che dovrebbero legiferare sulla cosa e, di fronte alla loro negligenza cercano di difendersi indicando un aumento del quattrocento per cento di incendi in più, di quest’anno rispetto al 2013, come a dire che il “disagio” della categoria possa essere causa dolosa di questo aumento consistente di incendi nel 2014!
Eppure basterebbe andar a vedere i dati meteorologici dell’anno passato per notare che l’estate del 2013 fu una estate anomala per la nostra Regione, una estate contraddistinta da continue piogge e temporali, per cui, per tali condizioni, si può ben dire che incendi “non ve ne furono”.
Bisogna, allora, far riferimento non al 2013, bensì al 2012, o al 2011, oppure ai decenni precedenti per avere un adeguato raffronto, altrimenti si fa la figura dell’inconsistente parolaio.
Fare illazioni è grave ma, ancor più grave, è l’ignoranza sull’argomento da parte di chi dovrebbe legiferare o far rispettare la legge.
Si dice che la legge non ammette ignoranza, ma cosa dire di chi è ignorante e dovrebbe fare la legge?!
Per la tendenza all’abbandono dei terreni agricoli, in Sicilia non si può far a meno di un contingente di antincendio boschivo. Ciò significa che non si può far a meno del contingente già esistente, poiché questo ha maturato una esperienza qualitativa di intervento efficiente e di tutto rispetto e che ora chiede, ad alta voce, questo rispetto.
Un rispetto dovuto ai tanti compagni che hanno sacrificato la loro vita in questa attività, alle loro famiglie orfane, ai sacrifici immani, fisici ed emotivi, svolti da tutti noi, del contingente in questione, durante gli innumerevoli interventi.
Un rispetto dovuto al risultato apportato nella salvaguardia dei territori, altrimenti abbandonati alla devastazione del fuoco.
Un rispetto dovuto all’usura dei nostri corpi che, nell’attività su detta, hanno saltato muri, dirupi, fossi, sciare. Hanno corso, sono caduti, in mille impatti, resistito all’arsura e al surriscaldamento, fino a non poter più parlare, dentro tute ignifughe, del d.p.i., con le nostre temperature ambientali estive che ruotano intorno ai quaranta gradi, e ciò nonostante davanti al calore degli stessi incendi a combattere le fiamme.
Hanno inalato il fumo delle combustioni fino ad intossicarsi pur di fermare quell’ultima fiamma e quell’ultimo rischio.
E’ ora che questo rispetto si faccia concreto, che la nostra attività venga portata alla conoscenza dei più, che non rimanga relegata ai boschi e alle montagne e oscura alle piazze e all’opinione della gente.

Per cui:

1)Bisogna iniziare ad essere intransigenti verso la calunnia, allorquando ci venga rivolta da giornali o persone pubbliche. Allo stesso tempo ed allo stesso modo l’intransigenza va rivolta a quei rari elementi di noi che vivono il nostro lavoro con sufficienza e mancanza d'interesse, questi sono nostri nemici quanto lo sono i nostri denigratori: quelli lo fanno a parole questi lo fanno nei fatti!

2)E’ ora che la nostra attività rientri in quei parametri finanziari stabili, e di ordinaria amministrazione, senza alcuna incertezza o carattere di emergenza o di ammortizatore sociale.

3)Allo stesso modo, è ora che venga riconosciuta la nostra specificità di “operai specializzati” allo spegnimento incendi boschivi, una attività pericolosa, usurante, che richiede una adeguata preparazione e specifica esperienza. Risulta, pertanto, opportuno e necessario avviare, il più presto possibile, la procedura di ricollocazione del profilo professionale in modo adeguato alla reale peculiarità della nostra attività.

La nostra non è una attività “generica”, la nostra è una attività che richiede una appropriata competenza di territorio, di vegetazione, e di dinamiche di un fenomeno chimico-fisico distruttivo, in movimento, come lo è, appunto, un incendio boschivo.
Che richiede una appropriata competenza di intervento su questo stesso fenomeno, nella salvaguardia della propria incolumità e di quella dei compagni di squadra che si hanno accanto come fratelli.
Richiede una idonea competenza nella guida di automezzi fuoristrada, anche di grosse dimensioni.
Richiede una competenza nell’individuazione, comunicazione ed indicazione in tempo utile, della località in cui avviene l’incendio.

Il nostro non è un gioco, ed a noi non piace giocare, svolgiamo la nostra attività con orgoglio ed umiltà. Orgoglio perché sappiamo il valore del nostro lavoro svolto e da svolgere. Umiltà perché non abbiamo mai cercato la celebrità, e di fronte agli insulti e alle calunnie abbiamo sempre lasciato stare.
Sappiamo però che adesso qualcosa è cambiato e questa stessa umiltà ci chiede di alzare la testa e pretendere il nostro rispetto, prima di essere “squalificati” e cancellati come un contingente di “inutili”.
L’umiliazione che abbiamo subito quest’anno non deve accadere mai più!
La vergogna di avere incendi boschivi attorno a noi e di non poter intervenire, pur essendo pagati per farlo, non deve accadere mai più!
Per cui i tre punti sopra elencati devono intendersi come imprescindibili da ogni discussione che ci riguardi.

Di inutile e dannoso può esserci soltanto l’ignoranza quando arriva a sedere su poltrone di comando.

Antonino Lomonaco

Aspi Distretto 3 Linguaglossa (Ct)



L'INTENTO DEL GOVERNO CROCETTA E' CHIARO: VUOLE SMANTELLARE UN SISTEMA CHE, ATTRAVERSO LE GIORNATE LAVORATIVE HA GARANTITO PER DECENNI, BENE O MALE UN DEBOLE SISTEMA BOSCHIVO CHE SEMBRA ORMAI DISTRUTTO


Società regionali: si profilano 6 mila licenziamenti



CON LA NORMA APPROVATA IERI SERA DALL’ARS SI PROFILA UNA NUOVA ONDATA DI DISOCCUPATI. PROSEGUE SENZA SOSTA L’AZIONE DEL GOVERNO CROCETTA CHE, PER CONTO DEL GOVERNO RENZI, STA TRASFORMANDO LA SICILIA IN UN DESERTO ECONOMICO E SOCIALE. LA CONNIVENZA DI CGIL, CISL E UIL

Mentre una nuova ondata di Scirocco si abbatte sulla Sicilia, seminando incendi a destra e a manca – forse alimentati dalla mano dell’uomo, ma anche da un servizio antincendi approssimativo – un vento gelido si abbatte sui dipendenti delle società regionali: con la norma approvata ieri sera dall’Ars (articolo 34) si profila il licenziamento per 5 mila, forse per 6 mila dipendenti di queste società.
La formula adottata da Governo e Ars è quella della presa in giro: vienerenzi-crocetta istituito “l’albo dei dipendenti delle medesime società in liquidazione a totale o maggioritaria partecipazione regionale”. E viene stabilito, sulla carta, che le società regionali che resteranno in piedi dovranno attingere da questo albo per il proprio fabbisogno di personale.
Il Parlamento dell’Isola e il Governo non avrebbero potuto utilizzare una formula più ‘gesuitica’ di questa. Presidente della Regione, assessori regionali e deputati di Sala d’Ercole sanno benissimo che, a primo acchito, perderanno il lavoro – licenziamento in tronco, senza alcuna garanzia – non meno di 6 mila persone (forse di più). Di questi, le società che resteranno in piedi ne potranno riassorbire 600, forse 700, forse 800.
Insomma, fatti quattro conti schitti schitti, per dirla con la nostra lingua, su 7 mila e 500 dipendenti circa, non meno di 6 mila verranno licenziati.
Ad essere colpiti, nella stragrande maggioranza dei casi, saranno persone con una retribuzione mensile di mille e 500 euro.
Certo, in alcuni casi queste società – che vedono quasi tutte la luce dal 2001 in poi – operano scavalcando le società private, grazie alle commesse della stessa Regione. Non sono tutte così, ma alcune operano così. In ogni caso, c’è modo e modo per mandare a casa oltre 6 mila persone. Tra l’altro, in maggioranza quarantenni e cinquantenni, che avranno molte difficoltà a trovare un altro lavoro.
povertàQuesta si chiama “macelleria sociale”.
In questa fase storica della Sicilia è bene che ogni soggetto politico – a cominciare dal Governo regionale di Rosario Crocetta e di chi a Sala d’Ercole sta votando questa terza legge finanziaria – si assuma le proprie responsabilità davanti a migliaia e migliaia di persone.
Il licenziamento di queste 6 mila e forse più persone che operano nelle società collegate della Regione si inserisce in un attacco senza precedenti che l’attuale Governo Crocetta sta conducendo – per conto del Governo nazionale di Matteo Renzi – contro una Sicilia sempre più fragile.
Proprio ieri sera, a Sala d’Ercole, il presidente della Regione in persona ha provato a ridurre ulteriormente le garanzie per i 24 mila dipendenti della Forestale. L’intento dell’attuale Governo regionale è chiaro: vuole smantellare un sistema che, attraverso le giornate lavorative inforestali primavera e in estate e attraverso l’Inps, ha garantito per decenni, bene o male, un debole sistema boschivo che sembra ormai distrutto.
Lo stesso Governo, ormai, da quasi tre anni, eroga con il contagocce i fondi al sistema della Formazione professionale. Il gioco è ormai chiaro: sbaraccare il sistema degli enti no profit e affidare tutto il sistema formativo ai privati. Sacrificando, in questo passaggio storico, i 10 mila addetti di questo settore.
Il gioco a rimpiattino tra il Governo Crocetta, il dipartimento regionale del Lavoro e il Ciapi di Priolo – protagonisti di un pirandelliano gioco delle parti che punta a gettare in mezzo alla strada i mille e 800 ex sportellisti – altro non è che dimostrazione di come ‘uccidere’ le persone facendo finta di volerle mantenere in vita a norma di legge.
In questa storia è tutto da decifrare il ruolo di Cgil, Cisl e Uil, che a Roma come a Palermo recitano la parte degli “umiliati e offesi” da un Governo nazionale che “calpesta i diritti dei lavoratori”.
Di fatto, è solo una recita, a Roma come a Palermo. Perché alla fine il Governo Renzi, che sta operando una manovra a tenaglia sulla Sicilia per distruggere tutte le prerogative autonomiste, ha chiesto e ottenuto il silenzio-assenza di Cgil, Cisl e Uil.
Non una parola, da queste organizzazioni sindacali, è arrivata sull’accordo-capestro Renzi-Crocetta che sta stritolando la Sicilia. I fatti sono fatti.   
Solo gli stupidi – o chi è in malafede – non si accorgono della connivenza ‘strutturale’ con i disegni di Renzi di Cgil, Cisl e Uil. A Roma come a Palermo.
La desertificazione economica e sociale della Sicilia non si ferma qui. La stessa fine faranno i precari dei Comuni e gli stessi Comuni. I primi – oltre 22-24 mila persone – a partire dal prossimo anno scompariranno. Mentre i municipioComuni, presi per la fame, dovranno adeguarsi alla finta riforma dei Consorzi di Comuni e delle Aree-Città metropolitane, che in realtà sono trappole che non hanno nulla di ‘urbanistico’.
Lungi dall’essere dei “liberi Consorzi di Comuni”, così come previsto dallo Statuto siciliano, i Comuni saranno costretti a riunirsi tra loro in questo ‘Liberi Consorzi’ non per “migliorare i servizi”, ma per dividersi la miseria di uno Stato e di una Regione che non erogheranno più risorse finanziarie.
Nella visione del Governo Renzi – diretta promanazione della Germania della signora Merkel – i Comuni siciliani dovranno sopravvivere iper-tassando i cittadini. Classico l’esempio di Palermo, che già da anni ‘viaggia’ con Irpef e Irap e ai massimi i livelli, e che si accinge tra qualche mese a stritolare famiglie e imprese siciliane con l’ennesima stangata di Tasi e Tari.
Le Province non ci sono più, non perché si sta attuando la ‘riforma, ma solo per risparmiare. Mentre per i piccoli Comuni che stanno attorno a Palermo, Catania e Messina torna lo spettro delle ‘Città metropolitane’ che avrebbero l’obiettivo non di fornire servizi ad ampie comunità, ma di salvare i bilanci di tre grandi Comuni in ‘rosso fisso’.
Non manca la ‘pennellata’ sulle pensioni dei regionali. Il “contributo di solidarietà”, lo chiama il Governo Crocetta. Di fatto, con la scusa delle “pensioni d’oro” – i cui tagli sarebbero poco significativi per fare ‘cassa’ – il Governo Crocetta, sempre sui mandato dell’accoppiata ‘vincente’ Renzi-Merkel – si accinge a mettere le mani in tasca a circa 10 pensionati della Regione.
Dicono che i prelievi toccheranno le pensioni degli ex dipendenti regionali superiori a 35 mila euro all’anno. Ma non c’è chiarezza. La sensazione è che verranno colpiti i pensionati da 2 mila-2 mila e 500 euro al mese. Solo colpendo questi, infatti, il Governo può fare ‘cassa’.
Il tutto con una doppia incostituzionalità: verrà calpestato un diritto acquisito (la pensione); e verrà creata una disparità di trattamento tra pensionati regionali e nazionali.
Del resto, qualcuno, forse, è ancora convinto che in Italia, con Renzi-Merkel, c’è ancora uno Stato di diritto?
A tutto questo si aggiungono la sceneggiata di Termini Imerese – con il ‘rilancio dell’industria automobilistica’ che ricorda tanto i tartari del celebre romanzo di Dino Buzzati – e l’imminente smantellamento dello stabilimento petrolchimico di Gela. Con l’Eni che, dopo aver gelasucchiato il sangue di questo angolo della Sicilia per oltre 50 anni, va via (forse prima di una ‘privatizzazione’ da parte di privati che arriveranno chissà da dove) senza aver mani bonificato un intero territorio.
Proprio ieri abbiamo scoperto – storia incredibile ‘sgamata’ dai grillini – che il Governo Crocetta, che a parole ha minacciato fuoco e fiamme contro l’Eni, non ha speso 15 o 16 milioni di euro per la bonifica di Gela. Meglio così: abbiamo fatto risparmiare altri 15-16 milioni dl Governo Renzi! Bravo, presidente Crocetta: alla fine di questo ‘giro’ avrà un premio speciale da Renzi e magari dai tedeschi.
Del resto, presidente Crocetta, non è lei che ha rinunciato – per conto di 5 milioni di siciliani che dice di rappresentare non abbiamo capito bene a che titolo – a un contenzioso con lo Stato, sempre a favore del Governo Renzi, pari a circa 5,4 miliardi di euro in cambio di 550 milioni di euro?
A proposito, presidente: ma questi 550 milioni di euro ci sono o Renzi si vuole tenere anche questi? E come sta finendo con i 380-400 milioni di euro che lei ha inserito nella manovra, mentre gli uffici del Servizio Bilancio dell’Ars le dicevano che tale manovra non si poteva fare?
E’ in questo scenario che si inserisce il licenziamento dei circa 6 mila dipendenti delle società regionali. Un altro tassello che a fine anno – se abbiamo fatto bene i conti – tra Comuni, Province e relativi precari, tra Formazione professionale e forestali, con l’aggiunta di tutte le imprese private che nel frattempo stanno chiudendo, più lo sbaraccamento delle società regionali, dovrebbe portare la Sicilia ad avere almeno 100 mila disoccupati in più.
Un grande risultato dopo gli 11 punti di Pil persi, presidente Crocetta…

30 Luglio 2014
http://www.gds.it/gds/edizioni-locali/enna/dettaglio/articolo/gdsid/364240/




LA RABBIA DI TANTI LAVORATORI IN BILICO. IN CORTEO CI SONO ANCHE I FORESTALI QUELLI CHE OGNI TANTO ATTENDONO L'OK DELLA REGIONE


La rabbia di tanti lavoratori in bilico

«Finora dall'Eni sono arrivate solo false comunicazioni sociali»


Da mesi senza stipendio, altri con la lettera di licenziamento tra le mani, altri ancora vivono il rischio di spegnere i motori dei mezzi pesanti: sono i lavoratori che stanno vivendo il dramma sociale. C'erano i forestali in marcia, i dipendenti del Consorzio di Bonifica, gli autotrasportatori ed i dipendenti della Riva & Mariani. Ognuno di loro ha una storia lavorativa culminata nel dramma della disoccupazione.
Per tutta la marcia ha tenuto tra le mani un enorme cartello con su scritto: «Grazie alla politica da 7 mesi senza stipendio»: a portare il cartellone in alto è stato Antonio Tallarita, un dipendente del Consorzio di Bonifica che da mesi attende lo stipendio. Niente trasferimenti dalla Regione all'ente di via Marconi, niente soldi ai lavoratori. «Mentre noi protestiamo - aggiunge Emanuele Astuto - c'è chi fa finta di niente e sta continuando a lavorare. Una situazione difficile da portare avanti, eppure c'è chi per poco abbassa la testa». La rabbia è tanta, in corteo ci sono anche i forestali quelli che ogni anno attendono l'ok dalla Regione per andare a lavorare e vivono una vita da precari. Alla fine del corteo c'erano alcun camion, gli associati dei consorzi di autotrasportatori che puntano l'indice contro la raffineria. «Abbiamo imparato a vedere solo guai - afferma Emanuele Sciagura - noi siamo quelli che subiamo tutte le crisi e gli aumenti».
Sono arrabbiati gli autotrasportatori perchè la raffineria «si è presa in contanti un impianto ed ora stanno pagando a rate la dismissione». Il riferimento di Rocco Siciliano è all'impianto polietilene, l'ultimo impianto dismesso all'interno del sito industriale che produceva plastiche che gli autotrasportatori portavano a Ragusa. Adesso meno trasporti ed un bel pò «di persone rimaste a casa» evidenziano. «Fino ad oggi - conclude Siciliano - ci sono state false comunicazioni sociali da parte dell'Eni. Bisogna consolidare gli investimenti sanciti lo scorso anno altrimenti siamo al collasso totale». Il percorso per raggiungere la piazza è breve, i mezzi pesanti hanno fatto marcia indietro anche se la preoccupazione è tanta e resta.
L. M.

29 Luglio 2014
 





FINANZIARIA TER. ALL'ARS TROVATI I 120-130 MILIONI DI EURO PER TAPPAREIL BUCO: PAGHERANNO, PER LO PIU', COMUNI E FORESTALI (SOPRATTUTTO I SECONDI)


Terza manovra finanziaria all’Ars/ Trovati i 120-130 milioni di euro per tappare il ‘buco’: pagheranno, per lo più, forestali e Comuni


IL COMMISSARIO DELLO STATO HA INVITATO GOVERNO E ASSEMBLEA REGIONALE A TROVARE I SOLDI PER INCREMENTARE IL FONDO RISCHI PER FRONTEGGIARE I RESIDUI ATTIVI. GIA’ TROVATE LE DUE CATEGORIE DA SACRIFICARE…

Si complica lo scenario economico della Regione siciliana. Stamattina Sala d’Ercole ha ripreso i lavori. E lavorerà anche nel pomeriggio. All’apparenza tutto sembra andare per il meglio. Ma nessuno, oggi, in Aula, ha detto come Governo e Ars intendono far quadrare i conti.
Ieri l’Ufficio del Commissario dello Stato – che ormai da tempo, a nostro forestali teravviso impropriamente – dialoga con l’esecutivo e con il Parlamento siciliano, ha fatto sapere che, per il cosiddetto fondo rischi, ovvero il fondo che deve essere utilizzato, a partire da quest’anno, per cominciare a ‘ripulire’ il bilancio dai crediti fasulli (leggere residui attivi), mancano all’appello da 120 a 130 milioni di euro.
Sempre ieri alcuni giornali – compreso il nostro – davano la notizia che c’erano problemi sulla copertura finanziaria. Perché dovendo accantonare altri 120-130 milioni di euro, la ‘coperta’, che è già corta, si è accorciata ancora di più.
Siamo arrivati al punto centrale del problema: come ha fatto, da ieri sera ad oggi, il Governo di Rosario Crocetta, a trovare 130 milioni di euro? La risposta è semplice: non li ha trovati!
I lettori ci prenderanno per matti. E diranno: ma se questi 120-130 milioni di euro non sono stati trovati come mai, da stamattina, Sala d’Ercole è tornata a lavoro con i deputati ‘freschi e pettinati’?
Semplice: hanno deciso di tagliare le spese, senza dire a chi toglieranno i soldi. Certo, qualche carta la dovranno scoprire nel proseguimento dei dibattito. Ma già una cosa ve la possiamo anticipare: la maggior parte di questi 120-130 milioni di euro la pagheranno i Comuni e i forestali (soprattutto i secondi).
Non è una scelta del Governo: è una scelta che stanno adottando, di comune accordo, Governo Crocetta, Ars e organizzazioni sindacali. Queste ultime, naturalmente, sottobanco.
municipioAnzi, giusto per tenervi informati: la prima organizzazione sindacale che nei prossimi giorni denuncerà con toni barricadieri il nuovo taglio di risorse finanziarie a carico degli operai della Forestale annunciando scioperi e fiamme sarà la prima ad avere avallato questo nuovo scempio a carico di questa martoriata categoria…



30 Luglio 2014
http://www.linksicilia.it/2014/07/terza-manovra-finanziaria-allars-trovati-i-120-130-milioni-di-euro-per-tappare-il-buco-pagheranno-per-lo-piu-forestali-e-comuni/





LA CISL BOCCIA CROCETTA: HA ESAURITO IL SUO PERCORSO


Finanziaria

La Cisl boccia Crocetta: "Ha esaurito il suo percorso"


Il sindacato parla di “assoluta mancanza di serietà, realismo, competenza, responsabilità”



cisl, crocetta, finanziaria, Politica
Maurizio Bernava
PALERMO - “Se continua così saremo costretti a organizzare un movimento di popolo per mandarli tutti via”. C’è sconcerto e stupore nella parole del segretario della Cisl Sicilia Maurizio Bernava, per quanto sta accadendo sul fronte della politica regionale, tra governo e Ars. Con una Finanziaria Ter che, alla vigilia di ferragosto, non riesce ancora a vedere la luce. Con i dubbi e le perplessità sulla manovra che continuano a trapelare dagli uffici del commissario dello Stato. E con Palazzo d’Orleans “costretto sistematicamente a inventare vie d’uscita” per evitare nuove impugnative. Lo si legge in una nota della Cisl siciliana.

“Una situazione surreale”, commenta la Cisl, che parla di “assoluta mancanza di serietà, realismo, competenza, responsabilità”. Tanto che, su Twitter, Bernava scrive che “ieri all’Ars il governo Crocetta ha consumato il suo percorso”. E aggiunge: “La Sicilia è in mano al nulla. Il cambiamento atteso con Crocetta è fallito prima ancora di iniziare”.

Il punto, afferma la Cisl, è che “il governatore non ascolta la società”. Ha girato le spalle al dramma economico e sociale. E ha solo fatto finta di avviare un confronto con le forze sociali ma ignorandone le proposte. Anche quelle responsabili della Cisl che s’era detta “pronta alle conseguenze del piano inevitabile di ristrutturazione della spesa, risanamento del debito, recupero di risorse, taglio a inefficienze e sprechi”. Ma Crocetta, “tra uno show e l’altro”, ha eluso il confronto sociale e un lavoro serio sull'emergenza economica, sociale e amministrativa. Ha forzato inutilmente per mesi “inventando norme unilaterali sul lavoro” che sarebbero state invece di pertinenza contrattuale. Ha perso tempo senza realizzare riduzioni sensibili di spesa. Così all’Ars, all’insegna dell’approssimazione, è andato di scena un “patto di gestione scellerato con i rais della vecchia politica”. La Finanziaria, sottolinea la Cisl, avrebbe dovuto essere varata per tempo. Essere concentrata sulla spesa necessaria per arrivare a fine anno. Ed essere affiancata da un serio confronto sociale sulla ineludibile ristrutturazione della spesa. Ora, “una legge finanziaria che arriva in pieno agosto non servirà a nulla”, denuncia il sindacato: “sarà inefficace sia sul piano contabile che su quello del risanamento e delle misure per lo sviluppo”. E Bernava: “Non avere predisposto un piano di ristrutturazione capace di spostare davvero risorse verso lavoro produttivo, risanamento e servizi sociali, rende inutile ogni sforzo”. Insomma, il governo ha esaurito il suo percorso, ripete il segretario.