29 giugno 2014

NESSUN DUBBIO SULLA NATURA DOLOSA DEI ROGHI, I FORESTALI GIUSTAMENTE ALLONTANANO I SOSPETTI


Nessun dubbio sulla natura dolosa dei roghi, i forestali allontanano i sospetti

I componenti dell´unità servizio antincendio ancora non in servizio
Foto lasicilia.it


A emergenza rientrata, in paese, l'attenzione si concentra sulle valutazioni e le considerazioni post incendio. Domate le fiamme e preso atto del disastro ambientale che ha interessato la pineta dei Monti Rossi, adesso a Nicolosi si accendono le polemiche.
L'opinione pubblica non esita ad attribuire colpe e responsabilità secondo dati non ufficiali né confermati e numerosi dubbi e illazioni circolano sulla presunta identità dei vandali piromani. Nonostante tutto, non vi è dubbio che la preoccupazione principale debba essere quella legata alla bonifica dell'intera area e al costante monitoraggio del territorio.
A questo proposito è stato istituito, giovedì sera, il Centro operativo comunale presso la sede della locale sezione di Protezione civile. In tal modo, sarà possibile coordinare al meglio i turni di avvistamento e sorveglianza e gestire la collaborazione tra associazioni che si occupano di tutela ambientale e liberi cittadini disposti a ricoprire il ruolo di «vedette volontarie».
A prestare servizio antincendio, su esplicita richiesta del sindaco Borzì, sono intervenute anche le squadre del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico.
Tra le ipotesi legate all'individuazione delle possibili cause del grande rogo, un dato è certo: l'incendio ha assunto dimensioni vaste a causa dell'incuria del sottobosco, della mancata asportazione del fitto letto di aghi di pino e del mancato ripristino dei viali parafuochi. Condizioni, queste, dovute alla carenza del personale del servizio antincendio, alla mancanza di mezzi, alla paralisi delle assunzioni e alle inspiegabili lungaggini burocratiche. Se fossero state garantite le attività di prevenzione e di ripulitura dei monti, le proporzioni dell'impatto ambientale sarebbero state ugualmente gravi, ma contenute.
Sembra, inoltre, che non ci siano più dubbi sulla natura dolosa dell'incendio né sul chiaro intento distruttivo: la pianificazione del dolo avrebbe natura criminale proprio per l'appiccamento del fuoco in diversi punti strategici.
Già ieri, sul territorio di Nicolosi, sono state assunte tre unità del servizio antincendio: si tratta di operai cosiddetti «151-isti», mentre per gli altri, i «101-isti», l'iter burocratico richiede più tempo.
Nel pomeriggio di ieri, le pattuglie di ronda hanno continuato l'opera di vigilanza. «Continuiamo a prestare servizio secondo turnazioni stabilite assieme alle altre associazioni - afferma Giuseppe Pistorio, vicepresidente dell'Associazione Rangers Europa Nicolosi - e garantiamo copertura h 24. Oggi, per fortuna, non abbiamo rilevato roghi significativi ma solo residui di brace».
Tirano le somme anche i gestori dell'area attrezzata presente nel versante nord della Pineta.
«Durante l'emergenza ci siamo attivati con ogni mezzo a nostra disposizione - dice Giuseppe Bonanno, a nome dell'associazione Aetnensis - consapevoli di non avere le competenze adatte, abbiamo provato a spegnere i roghi e a salvare l'area. Sono stati due giorni e due notti d'inferno durante i quali tanti compaesani ci hanno dato una mano in maniera spontanea. Fortunatamente non abbiamo rilevato danni, grazie all'impegno profuso per prevenire l'avvicinamento del fuoco».
L'Amministrazione comunale, nella persona dell'assessore all'Ambiente Giuseppe Di Mauro, ribadisce la condanna per un atto vandalico che ha inferto profonde ferite al patrimonio naturale collettivo e auspica che i colpevoli vengano individuati e puniti.
In risposta alle polemiche che infiammano il paese, insorgono gli uomini del servizio antincendio che ancora stenta a partire. «Siamo amareggiati per le accuse che ci rivolge la gente - afferma Antonino Tomaselli, operaio non ancora in servizio - alcuni di noi, nonostante l'assunzione che tarda ad arrivare, hanno prestato soccorso durante l'emergenza. Rigettiamo ogni accusa di responsabilità avanzata dall'opinione pubblica e dalle istituzioni regionali e siamo pronti a metterci all'opera».
L'intera comunità nicolosita è rattristata per l'orribile scempio che ha rovinato una delle aree naturali più frequentate dal circondario e per essere costretta a vedere il polmone verde del paese che non respira più.
CHIARA MAZZAGLIA

28 Giugno 2014






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