02 maggio 2014

ANGELO MATTONE UIL: QUANTO DOVREMO ANCORA SOPPORTARE IGNORANZA E MALAFEDE CHE MORTIFICANO IL SETTORE FORESTALE? COME SI FA AD AUGURARE BUONA FESTA DEL LAVORO?



IL PRIMO MAGGIO OLTRE LA CRISI DA QUI DEVE RIPARTIRE LA LOCOMOTIVA DELL’ISOLA




Angelo Mattone
Buon Primo Maggio Catania! E, quindi, buon Primo Maggio Sicilia! Perché quando in terra d'Etna sarà davvero possibile festeggiare il lavoro che c'è, lavoro buono e dignitoso, allora anche l'Isola tornerà a sorridere. Da qui è sempre partita, qui s'è fermata adesso, la locomotiva della produzione e dello sviluppo dell'Isola. Dobbiamo fare in modo che riprenda a marciare, per tirarci fuori dalle sabbie mobili di un impiego pubblico che arretra e di un'impresa privata che soffre. Perché ciò riesca, serve però abbandonare quella "solitudine dei numeri primi" che spesso immiserisce e avvelena istituzioni, parti sociali, esponenti politici. E' la Festa di tutti, solo se tutti sapranno essere protagonisti attivi del risanamento, della crescita.
Siamo la città, la provincia, delle contraddizioni: da un lato, vantiamo un potenziale di offerta di merci e servizi che con Ragusa e Siracusa rende la Sicilia sud-orientale il luogo di creazione del 70 per cento del prodotto interno lordo isolano; dall'altro, scontiamo un deficit di infrastrutture - viarie, ferroviarie, marittime - che ci colloca al di sotto delle più povere regioni d'Europa, innescando una spirale involutiva. Più difficile, lento e oneroso il trasporto, sempre più antieconomico fare impresa e produrre.
Agli aspiranti eurodeputati, alla vigilia di elezioni continentali mai così cariche di attese e frustrazioni, chiediamo l'impegno formale a battersi perché alla stagione dei tagli, del mortifero rigore e del "fiscal compact", segua quella della reale lotta alle condizioni del sottosviluppo. Non comprendiamo, d'altronde, perché l'Unione europea sia inflessibile guardiana del rispetto del tetto deficit/Pil e non si sia, invece, mai preoccupata di indicarne uno anche per i tassi di disoccupazione!
Viviamo un'interminabile stagione di desertificazione economica, resa ancora più evidentemente drammatica dagli indicatori sulla Cassa integrazione- che segnalano come gli ammortizzatori si stiano "scaricando" nell'inutile attesa delle ristrutturazioni aziendali e della ripresa. Catania con la sua provincia, peraltro, conosce la peggiore tra le condizioni di crisi perché, unica fra le province sud-orientali, somma vocazione commerciale, industriale, agrumicola e terziario avanzato. Tutti settori in regresso. Responsabilmente, però, non vogliamo limitarci a intonare "geremiadi", lamentazioni, e invocare soluzioni "dall'alto". Anzi, secondo radicata cultura Uil e della migliore tradizione sindacale italiana, rivendichiamo la forza di un movimento che, partendo dai lavoratori e dai cittadini, offre energie e idee per la riforma della burocrazia e per officiare la buona politica, affinché si possa mettere definitivamente da parte "malaburocrazia" e "malapolitica".
Con la forza trasmessaci dai cittadini, chiediamo allora a Rosario Crocetta, al sindaco Enzo Bianco, agli amministratori regionali e locali, a chi come noi ha a cuore le sorti di Catania e della Sicilia, che ci dicano oggi, Primo Maggio, quanto tempo dobbiamo ancora aspettare affinché finisca lo scandalo dei fondi europei non spesi, o perché venga restituito dalla Regione al Comune e finalmente reso operativo il piano urbano Pua per lo sviluppo di Catania Sud. O quando il Piano regolatore generale uscirà dalle sale-convegni per divenire concreto strumento urbanistico e in corso Martiri della Libertà siano aperti i cantieri così come in tanti edifici e scuole "affamati" di ristrutturazioni e sicurezza antisismica. O quanto ancora dovremo sopportare ignoranza e malafede che mortificano le potenzialità del settore agricolo e forestale, non a caso indicato come "primario".
Ci spieghino, inoltre, cosa vieta che i patrimoni culturali - dal Bellini allo Stabile, dal lungomare ai giacimenti archeologici, quale l'anfiteatro romano di piazza Stesicoro - diventino fattori di riscoperta della vocazione turistica e strumento di ricchezza, non "orpelli" da guardare con fastidio, da trattare con disprezzo, nei Palazzi della politica.
In questa giornata, però, dobbiamo innanzitutto chiederci come si fa a guardare in faccia e augurare "buona Festa del Lavoro" ai tanti giovani che sono costretti a elemosinare lavoro dignitoso in patria, o devono emigrare in cerca di fortuna. Questa è la vera risorsa della nostra Isola: la schiera di ragazze e ragazzi dotati di cultura e passione - fisici, ingegneri, medici, biologi - sui quali, mediamente, il "sistema" investe 350mila euro, salvo poi lasciare che fuggano in Inghilterra, in America, in Irlanda, in Australia- dove sono professionisti e ricercatori ben accolti. A loro, risorsa strappata a Catania e alla Sicilia, vogliamo dedicare questo Primo Maggio. Perché, meglio di quanto non abbiano fatto le generazioni precedenti, sappiano offrire occasioni di riscatto a questa terra!
*Segretario generale Uil Catania

01 Maggio 2014






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