I produttori agricoli scrivono a Crocetta: "Cartabellotta rimanga al suo posto"
PALERMO. Il mondo dell’agricoltura siciliana
si schiera contro il siluramento di Dario Cartabellotta dalla giunta
regionale. I vertici regionali di Assovini, Cia, Confagricoltura, Agci,
Lega Coop e Confcooperative hanno scritto una lettera al presidente
Crocetta manifestando incomprensione per una scelta, arrivata oltretutto
“nel bel mezzo del Vinitaly” .
«Questa mattina ci giunge come un fulmine la notizia della ingiustificabile defenestrazione dell’Assessore Cartabellotta», scrivono i rappresentanti degli agricoltori, molti dei quali presenti proprio al Salone del vino di Verona, mettendo in evidenza il forte contrasto con quanto fatto fino al giorno prima al Vinitaly dove l’assessore Cartabellotta, il ministro Maurizio Martina, i rappresentanti stranieri del bacino del Mediterraneo ed esperti di settore abbiano dibattuto «di sinergie, programmi e idee di investimento e sviluppo condivise tra tutte le imprese vitivinicole siciliane con le istituzioni».
Nella lettera i firmatari affermano di non comprendere questa decisione: «Dire che né noi né altri riusciamo a capire è poco, dire o pensare che ella non conosce quanto esiste in itinere di programmi di investimenti, sperimentazione, ricerca, tracciabilità dei prodotti, promozione e sviluppo ci sembra che abbia dell’incredibile. Siamo probabilmente ancora uno dei pochi settori strategici dell’economia siciliana: investiamo mentre nessuno investe, diamo lavoro mentre tutti licenziano, esportiamo e diffondiamo nel mondo una immagine positiva di Sicilia che molto raramente appare». Eppure «mentre il gioco è in corsa – prosegue la lettera - si cambiano uomini, quindi idee e programmi, senza che Ella abbia neanche pensato di chiedere a chi lavora senza clamore e senza sciocche manifestazioni di piazza la benché minima opinione. Presidente, torni indietro, ci creda! L’imprenditoria vitivinicola siciliana non merita di essere ignorata fino a questo punto».
Questa mattina uno striscione con la scritta «Presidente, la Sicilia che produce non può essere tradita» è stato esposto da tutti i produttori dell'isola, davanti al padiglione che li ospita.
«Questa mattina ci giunge come un fulmine la notizia della ingiustificabile defenestrazione dell’Assessore Cartabellotta», scrivono i rappresentanti degli agricoltori, molti dei quali presenti proprio al Salone del vino di Verona, mettendo in evidenza il forte contrasto con quanto fatto fino al giorno prima al Vinitaly dove l’assessore Cartabellotta, il ministro Maurizio Martina, i rappresentanti stranieri del bacino del Mediterraneo ed esperti di settore abbiano dibattuto «di sinergie, programmi e idee di investimento e sviluppo condivise tra tutte le imprese vitivinicole siciliane con le istituzioni».
Nella lettera i firmatari affermano di non comprendere questa decisione: «Dire che né noi né altri riusciamo a capire è poco, dire o pensare che ella non conosce quanto esiste in itinere di programmi di investimenti, sperimentazione, ricerca, tracciabilità dei prodotti, promozione e sviluppo ci sembra che abbia dell’incredibile. Siamo probabilmente ancora uno dei pochi settori strategici dell’economia siciliana: investiamo mentre nessuno investe, diamo lavoro mentre tutti licenziano, esportiamo e diffondiamo nel mondo una immagine positiva di Sicilia che molto raramente appare». Eppure «mentre il gioco è in corsa – prosegue la lettera - si cambiano uomini, quindi idee e programmi, senza che Ella abbia neanche pensato di chiedere a chi lavora senza clamore e senza sciocche manifestazioni di piazza la benché minima opinione. Presidente, torni indietro, ci creda! L’imprenditoria vitivinicola siciliana non merita di essere ignorata fino a questo punto».
Questa mattina uno striscione con la scritta «Presidente, la Sicilia che produce non può essere tradita» è stato esposto da tutti i produttori dell'isola, davanti al padiglione che li ospita.
E anche Coldiretti Sicilia si schiera a fianco di
Cartabellotta: «Politica agricola comunitaria, Expo 2015, rilancio dei
comparti produttivi. Sono queste alcune delle tematiche che hanno
bisogno della continuità governativa e per questo crediamo che
sostituire l'assessore all'agricoltura sia inopportuno per il settore
siciliano che ha bisogno di continuità». È quanto affermano il
presidente e il direttore della Coldiretti siciliana, Alessandro
Chiarelli e Giuseppe Campione, dopo il varo del Crocetta bis. «Al di là
delle motivazioni politiche crediamo che quanto iniziato dall'assessore -
Born in Sicily, Dop Sicilia, potenziamento dei controlli - debba
continuare, per garantire le azioni intraprese a favore dello sviluppo
del settore», concludono.
Anche lo chef Natale Giunta si unisce al coro dei
produttori e degli stakeholder siciliani dell'agricoltura che hanno
protestato per la mancata conferma di Cartabellotta: «Stupisce - ha
sottolineato Giunta - che i player mondiali del vino siano costretti con
un cartello a chiedere la normalità. Ho ospitato da recente - ha
prosegue lo chef - al Castello a mare Cartabellotta per presentare il
menu Born in Sicily ispirato ad una sua illuminata politica di recupero e
difesa delle eccellenze e particolarità naturali della coltivazione e
produzione isolana, ed è stato un piacere notare e ascoltare la sua
competenza in materia sia per me, sia per i miei ospiti sia per i tanti
food blogger che erano presenti. Dispiace - conclude - pensare che ciò
non possa ripetersi».
08 Aprile 2014
Nasce il “Crocetta bis”, fuori Mariella Lo Bello
E’ stato varato la scorsa notte il governo Crocetta bis. Ne fanno parte
Giuseppe Bruno (avvocato, del Pd), Nico Torrisi (imprenditore del
settore turistico di Catania, dell’Udc), Antonio Fiumefreddo (professore
della Link University di Roma e giornalista, dei Drs), Paolo Ezechia
Reale (avvocato, di Articolo 4), Roberto Agnello (avvocato, esperto di
bilancio, ha lavorato al Ministero della Salute, del Pd. A lui
l’assessorato all’Economia) e il presidente della Fondazione Caponnetto
Salvatore Calleri. A loro si aggiungono i riconfermati Michela
Stancheris (Megafono), Nelli Scilabra (Pd), Patrizia Valenti (Udc),
Mariarita Sgarlata (Pd), Lucia Borsellino e Linda Vancheri. Fra gli
uscenti l’agrigentina Mariella Lo Bello che aveva la delega al
Territorio.
08 Aprile 2014
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