Niente fondi al progetto per riqualificare un terreno di 80 ettari
Foto lasicilia.it
Augusta, non ha ottenuto il finanziamento per realizzare il progetto di riqualificazione del terreno di circa 80 ettari sito alla baia di Arcile, confiscato alla mafia e consegnato al Comune megarese nel 2009. Ma è intenzione della commissione straordinaria che amministra la città, rendere ugualmente fruibile questo bene, e tal fine si è rivolta ai militari di Sigonella.
Saranno questi ultimi prestando opera volontaria a provvedere alla sistemazione dell'area, creando un sentiero che sia accessibile anche ai diversamente abili. Per mesi i commissari straordinari dell'Ente hanno lavorato al progetto, incontrando i rappresentanti di associazioni.
Considerata la vastità dell'area, si tratta di un progetto piuttosto ambizioso. Il terreno, seppur parzialmente, va sistemato. Si è cercato, senza riuscirvi, di reperire i fondi necessari per realizzare l'opera, partecipando a un bando indetto dall'assessorato regionale alla Famiglia e alle Politiche sociali con l'auspicio di essere inseriti nella lista dei destinatari di finanziamento.
Ciò purtroppo non è accaduto, ma non si esclude di poter accedere in futuro ad altri canali di finanziamento.
Il Comune era indirizzato a siglare una convenzione col dipartimento di protezione civile, affinché lo stesso potesse redigere il relativo progetto, nonché a chiedere la collaborazione dell'azienda forestale demaniale per la cura del verde della zona. L'idea resta in ogni caso quella di creare percorsi e aree attrezzate, strutture accessibili alla cittadinanza con particolare riguardo alle esigenze dei disabili.
«I militari volontari di Sigonella in questo ci daranno una mano, un prezioso contributo - sottolinea il prefetto Maria Carmela Librizzi della commissione straordinaria - affinché questo bene non rimanga inutilizzato».
Le associazioni coinvolte sono state in particolare il Faro onlus e Anfase. Per i commissari espletanti le funzioni di sindaco, giunta e consiglio comunale, è stato importante acquisirne le idee.
Trattandosi di un'area confiscata alla mafia è stata chiesta e ottenuta la collaborazione di Libera. Un percorso, quello avviato lo scorso autunno, propedeutico alla presentazione del progetto al bando scaduto il 30 novembre 2013.
Termine che è stato rispettato ma Augusta non beneficerà dei fondi. Il terreno in questione anche se ubicato al di fuori del perimetro urbano, si trova in una zona molto bella del territorio megarese, frequentata da augustani e non soprattutto nel periodo estivo.
In carenza di spazi di pubblica fruizione, e considerato che diversi tratti di mare sono negati, l'iniziativa di renderlo parzialmente fruibile è ritenuta più che valida, soprattutto se verrà realizzato il proposito di creare l'unico accesso a mare della Sicilia orientale per i disabili.
Il bene confiscato alla mafia è stato, nei mesi scorsi nel salone del palazzo municipale, anche oggetto di un incontro di formazione e orientamento riservato ad un gruppo di studenti.
Il Comune punta - per ottenere i sostegni finanziari pubblici - sulla legge dedicata alla riconversione del patrimonio ommobiliare sottratto al crimine organizzato.
Agnese Siliato
19 Aprile 2014
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