In un'intervista a Sky Tg24 Susanna Camusso: c'è ancora più bisogno di sindacato
“La
gente ha due emergenze unite da un sentimento: la rabbia. Rabbia per
lavoro che non c'è, o è precario o sottopagato, rabbia per non potere
andare in pensione, anche se ha lavorato a lungo. Elemento che viene
visto inoltre come causa del mancato ingresso dei giovani nel mondo del
lavoro”. In una intervista di Emilio Carelli per SkyTg24, il segretario
generale della Cgil, Susanna Camusso, ha parlato dei problemi del lavoro
e del ruolo del sindacato in un Paese dove cresce appunto la rabbia
delle persone per il lavoro che non c'è e per le incertezze sulle
pensioni. “Dopo 6 anni di crisi c'è ancora più bisogno di sindacato – ha
spiegato la leader della Cgil – ci vogliono contratti e tutele, si
devono dare risposte ai lavoratori”. Si tratta anche di inquadrare bene
il problema del sindacato che viene descritto continuamente dai media
come un soggetto in declino.
Nella intervista a Sky Tg24, Camusso ha voluto ricordare che la
sindacalizzazione è in aumento, non in declino, ma ha anche precisato
che c'è una parte del mondo del lavoro che ancora non viene intercettata
dal sindacato. E sarà proprio questo il compito primario che si dovrà
dare la Cgil, che comunque non ha nessuna intenzione di diventare un
partito. Quello che serve è il sindacato. E la Cgil è pronta a
rilanciare la sua presenza sia nei luoghi di lavoro e nei territori (con
la contrattazione sociale) sia a livello dei rapporti con la politica.
Da questo punto di vista le cose sono molto chiare. Il disconoscimento
del ruolo della concertazione e delle rappresentanze sociali da parte
del governo Renzi (che sarà giudicato di volta in volta sui
provvedimenti e non a prescindere) è una oggettiva limitazione della
partecipazione democratica. “Il governo Monti aveva fatto la medesima
scelta – ha ricordato Susanna Camusso - e i risultati si vedono con
leggi che oggi mostrano tutti i loro limiti e problemi. E' sempre
sbagliato non avvalersi esperienza altrui. In ogni caso il governo dovrà
essere misurato sulle scelte concrete sul lavoro, visto che finora
rimaniamo agli annunci. Per ora, per esempio, gli 80 euro promessi per
le buste paga sono solo un annuncio. E non sarà con altra precarietà che
si risolveranno i problemi. Tre anni di prova e 8 tra disdette e
proroghe non sono regole che valorizzano il lavoro e l'investimento
sulle competenze. Per Susanna Camusso, al contrario, “il Paese ha
bisogno di investire in competenze e specializzazioni, non in
precarietà. Così come è sbagliato l'intervento sulla parte formativa
dell'apprendistato: deve essere formazione, non manodopera a basso
costo. Per creare occupazione occorre fare investimenti pubblici mirati
con scelte sui settori di sviluppo e di potenziale economia, sulle
vocazioni. Non distribuire soldi in lavoretti senza sviluppo. Si
scelgano i settori partendo dalle vocazioni del Paese e si investa. Come
nel settore della cura e conservazione dei beni culturali che producono
turismo ma anche ricerca tecnologica e know how. Occorre tornare
attraverso il contratto nazionale alla universalità dei diritti e alla
dignità del lavoro. Nella intervista a Sky Tg 24 si è parlato anche di
riforma della pubblica amministrazione (la proposta Madia di
prepensionamento è la dimostrazione concreta del disastro creato dalla
legge sulle pensioni Fornero/Monti) e di spending review. La Cgil
ribadisce il suo sì al al risparmio, alla razionalizzazione soprattutto
nell'acquisto dei beni, alla razionalizzazione del sistema di pagamento
dei mangar, ma anche il suo netto no ai tagli lineari e alla riduzione
dei servizi. Le conseguenze sulla scuola e sull'abbandono scolastico dei
tagli degli scorsi anno sono evidenti a tutti, a partire dalle
famiglie.
31 Marzo 2014
Egregia Segretaria, però la maggior parte dei Segretari sono transitati nei partiti, dimenticando tutto. Gli ultimi due sono stati Sergio Cofferati e Guglielmo Epifani, quest'ultimo è stato anche Segretario di Partito, ha governato con Monti, con Letta e in questo preciso momento con Renzi, non abbiamo visto nessun cambiamento, anzi abbiamo avuto come regalo un bel patto di stabilità. In Sicilia invece il partito degli ex Segretari Nazionali della Cgil, taglia giornate di lavoro ai forestali.
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