18 marzo 2014
LA GESTIONE INTEGRATA DEL FUOCO COME PRIORITA’ PER PREVENIRE E MITIGARE IL DISSESTO IDROGEOLOGICO
Ricevo e pubblico
AL CITTADINO QUALE FRUITORE FINALE DEL BENE COMUNE SI SCRIVE DISSESTO IDROGEOLOGICO MA SI LEGGE ANTINCENDIO.
LA GESTIONE INTEGRATA DEL FUOCO COME PRIORITA’ PER PREVENIRE E MITIGARE IL DISSESTO IDROGEOLOGICO LA DESERTIFICAZIONE E FAVORIRE LA VITALITA’ DELLE CAMPAGNE.
Rapporto della Fao: lo studio sostiene che è probabile che in tempi recenti i mega incendi siano stati “aggravati” dai cambiamenti climatici, e resi più frequenti e intensi da quest’ultimo che a sua volta viene “accelerato” dagli incendi medesimi: un circolo vizioso di azione-retroazione innescato dall’aumento delle temperature globali (il principio è valido anche a piccola scala) e che genera eventi catastrofici, tanto che la Fao lancia un appello ai Governi di tutto il mondo affinché destinino più risorse alla prevenzione e al monitoraggio delle emissioni prodotte dagli incendi, ritenute tra i principali responsabili dell’effetto serra.
Stato di fatto: .….infine, sul piano dei rischi ambientali esistono diversi aspetti da affrontare per ridurre le minacce che il contesto competitivo dell’agricoltura siciliana pone. In particolare, è opportuno risolvere la questione del rischio idrogeologico,quello degli incendi… Cosi nelle Stategie e azioni per il rilancio del sistema produttivo Dpef 2014/17.__ ….“Che male c’è se stiamo attenti a non far divampare incendi?”. “E invece è vietatissimo…… Mai bruciare le stoppie e i residui di potatura “ sentenzia il Dir. Gen.del corpo forestale siciliano. Così il Giornale di sicilia 7 marzo 2014
Stato di avanzamento: Roma, 3 ott "La lotta contro il dissesto idrogeologico è una grande emergenza nazionale e rappresenta il più grande investimento infrastrutturale che il nostro Paese ha in questo momento il dovere di compiere". Così il ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, intervenuto in Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati.__ Roma, 15 novembre 2013"Con la disposizione approvata ..si inserisce una norma che reintroduce una pratica agricola tradizionale per le nostre campagne. Tutto questo nel rispetto dell'ambiente, ma anche nell'ottica di contrastare l'abbandono delle terre e prevenire gli incendi boschivi, piaghe contro le quali bisogna intervenire con tutti i mezzi a nostra disposizione. Questa norma è stata pensata anche grazie al contributo del Corpo forestale dello Stato, che con il suo lavoro e la sua sensibilità ha ben chiaro l'impatto delle scelte legislative nelle zone rurali". MIPAAF
Ma: “gli ostacoli principali alla diffusione del fuoco prescritto sono risultati: la scarsa conoscenza del ruolo ecologico del fuoco negli ecosistemi forestali; la mancanza di comprensione di variabili coinvolte negli incendi forestali; la mancata conoscenza del comportamento e della dinamica del fuoco; una notevole confusione concettuale tra fuoco prescritto e controfuoco; la preoccupazione circa la possibilità che un fuoco prescritto possa trasformarsi in incendio,con possibili danni al bosco e alla sua vita; l’impatto visuale sul paesaggio; la preoccupazione circa possibili danni alla incolumità e ai beni; la mancanza di educazione ambientale; scarsa conoscenza della tecnica da parte degli addetti ai lavori e, di conseguenza, la loro ovvia resistenza ad accettarla come strumento di prevenzione. - V.LEONE Il fuoco prescritto -
Augurando il rispetto dei seguenti principi costituzionali,” La Repubblica tutela il patrimonio culturale (art.9),tutela il lavoro e cura la formazione e l’elevazione professionale del lavoratore(art.35), il quale ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro (art.36) (magari puntualmente corrisposta), per una“esistenza libera e dignitosa” .
RG.18-03-2014
Saluti Aldo Rizza
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