CALTAGIRONE
L’«esercito» dei circa 1.250 lavoratori forestali stagionali sul piede di guerra
«Dopo le promesse del governo regionale
nessun avviamento»
Il bosco di Santo Pietro è una delle aree
più a rischio incendi del calatino
Foto lasicilia.it
I sindacati non ci stanno: "Basta con gli scaricabarile o ai tentativi di giocare a rimpiattino. I problemi economici e logistici addotti dall'Azienda demaniale non ci convincono. Non vorremmo che fossero sola scusa per giustificare i mancati avviamenti al lavoro". Flai - Cgil, Fai - Cisl e Uila - Uil lanciano l'allarme dopo il documento con cui l'Azienda foreste demaniali di Catania ha manifestato uno stato di preoccupazione crescente per la mancata disponibilità economica a effettuare le visite mediche, acquistare i materiali antinfortunistici ai lavoratori e a provvedere alla manutenzione dei mezzi meccanici e all'acquisto dei carburanti. Una serie di criticità, queste, che mettono a repentaglio l'avvio delle attività propedeutiche alla prevenzione degli incendi, quali la realizzazione dei viali parafuoco, dei tagli alle colture boschive e la costruzione delle stradelle interpoderali.
"Dopo lo sciopero dei lavoratori forestali dell'11 marzo - sottolineano i sindacati - il Governo Crocetta si era impegnato, tra l'altro e per iscritto, a procedere entro il mese di marzo ai primi avviamenti al lavoro. A tutt'oggi non abbiamo avuto notizie né di alcun avviamento, né di alcuna convocazione da parte dell'Azienda foreste demaniali di Catania. Abbiamo invece ricevuto una nota sottoscritta dai direttori dei lavori in cui si lamentavano tutta una serie di criticità, peraltro note da tempo, che impediscono agli stessi di effettuare l'ordinaria attività. Non vorremmo che i contenuti e la tempistica della nota in questione fossero la motivazione, più o meno indiretta e più o meno palese, dei mancati avviamenti al lavoro. Resta il fatto che ancora una volta il Governo assume degli impegni, che puntualmente vengono disattesi nella sua pratica attuazione dalla burocrazia regionale o periferica".
Poi l'annuncio di iniziative: "I lavoratori e il sindacato sono stanchi di questo logoro palleggiamento di responsabilità. Non si esiterà a procedere ad ulteriori mobilitazioni di lotta, ove questi e altri impegni venissero disattesi da parte del Governo regionale o dei suoi organi burocratici. Anche nel Calatino, quindi, la Flai (con il segretario Nuccio Valenti), la Fai (con la segretaria Angela Tasca) e la Uila (con il segretario Giacomo Piluso) promettono approfondimenti e, soprattutto, non intendono concedere sconti alla Regione. E i lavoratori forestali del Calatino esprimono rabbia e delusione per ciò che non è stato e continua a non essere.
Sono un vero e proprio "esercito": 1250 nei distretti di Caltagirone e Vizzini, fra i quali 335 addetti all'antincendio (centocinquantunisti e centunisti) e 915 addetti alle manutenzioni (operai a tempo indeterminato, centocinquantunisti, centunisti e settantottisti). La coperta si è rivelata troppo corta e gli operai, già l'anno scorso, sono tornati alla situazione di cinque anni fa, quella precedente all'accordo del mese di maggio del 2009. Per loro, infatti, nel 2013, non è stato possibile andare oltre la mera conferma delle giornate garantite per legge. E, se il buon giorno si vede dal mattino, pure il 2014 si annuncia carico di problematiche tutte da risolvere.
Mariano Messineo
29 Marzo 2014
Notizie correlate:
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaSanto per favore.
RispondiEliminaCapisco il tuo stato d'animo che è uguale a quello mio, ma così facendo non risolvi il problema. Cerchiamo di usare un linguaggio più consono. Ciao