Baio (Pd): «Spezzare i grumi di potere con un'azione di profondo rinnovamento che va affidata al nuovo Cda»
Inda, i finanziamenti in bilico
Vinciullo: «In commissione Bilancio si verifica la stabilità dei fondi, anche quelli destinati al Dramma antico»
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Foto lasicilia.it
Laura Valvo
Ancorché manchino comunicazioni ufficiali, ci sono però le voci. Insistenti e verosimili: riguardano il rischio dei tagli ai fondi regionali devoluti alla Fondazione Inda. L'impugnazione da parte del commissario dello Stato della nuova Finanziaria ha infatti reso possibile anche questo colpo di scure. Per la Fondazione, alla vigilia dell'impegnativa ricorrenza del centenario, sarebbe un colpo durissimo.
I fondi destinati dalla Regione all'Inda ammontano a 693mila euro, a cui vanno aggiunti i 19mila euro per l'Accademia del teatro. «Allo stato attuale - commenta il deputato regionale Vincenzo Vinciullo - i fondi non sono a rischio, almeno secondo una prima analisi. I finanziamenti rientrano nell'allegato 1 della Finanziaria impugnata dal commissario dello Stato e, di conseguenza potrebbero subire una decurtazione per compensare le spese da sostenere per altri servizi».
Servizi che riguardano i disabili, le scuole, i precari e i forestali. Stamane in Commissione Bilancio avrà inizio la discussione per verificare la stabilità dei fondi, anche quelli destinati ai teatri e quindi alla Fondazione Inda.
Di fronte a questo sentore la deputazione aretusea sta osservando un silenzio generale. Rivolgendo invece l'attenzione ad attività collaterali che poco riguarda la loro sfera di competenza: il calendario, la scelta degli attori, le manifestazioni in vista del centenario.
Di caduta di stile istituzionale parla Salvo Baio, esponente del Pd, il quale si sofferma sulla convocazione, in commissione Cultura dell'Ars, del commissario della Fondazione, Giacchetti «per raccomandargli il coinvolgimento, negli eventi in programma per il centenario, di attori siracusani e siciliani.
«La politica non può intromettersi - commenta Salvo Baio - nella sfera dell'autonomia artistica per la semplice ragione che la scelta degli attori spetta ai registi. Personalmente ho non poche riserve, di merito e di metodo, sulla scelta del commissario Giacchetti e non escludo, fatta salva la sua buona fede, che esse siano maturate all'interno di un certo giro che comprende pezzi di vecchi consigli di amministrazione dell'Inda, di apparato tecnico e amministrativo, del mondo artistico, nonché di segmenti politici. Ma se questa ipotesi è fondata, bisogna spezzare i grumi di potere con un'azione di profondo rinnovamento che va affidata al nuovo Cda e al nuovo sovrintendente.
«Se ho ben capito - aggiunge Baio - anche l'assessore alla Cultura, Lo Giudice, in linea con alcuni parlamentari regionali, fa propria la causa degli attori siracusani. Ma, benché la causa sia in linea di principio condivisibile, la scelta del cast non è di competenza né della Giunta comunale né dell'assemblea regionale. Lo Giudice lamenta inoltre l'esclusione del comitato rappresentativo degli enti territoriali dalle scelte di tipo artistico. Ci manca solo che la scelta degli attori sia il frutto della concertazione».
Un caso che comunque sta facendo discutere, suscitando qualche perplessità, è quello di Manuel Giliberti, rientrato all'Inda nelle vesti di consulente e una volta dentro, divenuto d'àmblée addirittura regista: un caso che potrebbe configurare una situazione di incompatibilità per il realizzarsi della condizione di controllato-controllore.
Intanto, sul fronte dell'inchiesta giudiziaria, sebbene manchino sviluppi ufficiali, le indagini continuano e non si sono per niente fermate al momento della consegna da parte dell'assessore regionale al Turismo, Stancheris, dei documenti relativi ai finanziamenti regionali. E' certo che non manca molto perché sia reso noto l'esito della perizia affidata ad un pool di esperti di contabilità accuratamente scelti dalla Procura della Repubblica in ambito non siracusano.
28 Gennaio 2014
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