Il governo congela 400 milioni
Tra questi i 39 destinati all'Ars
di Chiara Billitteri
I fondi sono accantonati fino al prossimo
30 giugno assieme ad altre poste del bilancio della Regione, per un
totale di circa 400 milioni di euro, a salvaguardia delle cosiddette
"entrate incerte". A pescano dagli stanziamenti per i Comuni, le
Province, i precari, il personale. Ma già si parla di riscrivere la
norma, votata nella notte
PALERMO - Quattrocento milioni ‘congelati’
nell’eventualità che – entro giugno – la Regione non riesca a chiudere
l’accordo con Roma sul Patto di stabilità verticale. Quasi
mezzo milione che serve, di fatto, a fare da garanzia alla tenuta del
Bilancio regionale anche nel caso in cui lo Stato non conceda le somme, e
che una tabella presentata ieri in tarda notte dal governo, mentre in a
Sala d’Ercole si passava alla discussione (e poi all’approvazione)
dell’articolo 4 della Finanziaria, ‘prende’ da vari capitoli.
Per esempio, dei 262 milioni e mezzo stanziati per Comuni ed Enti locali, quasi 70 sarebbero congelati e, quindi, potrebbero essere sottratti dal contributo regionale. Lo stesso vale per le Province: dei 10 milioni concessi all’ente in dismissione, quasi 2,7 milioni verrebbero accantonati. Per lo stesso motivo, poco più di 35 milioni dei 133 dati ai forestali, quasi 63 milioni dei 236 stanziati per i precari, 1 milione dei 4 messi a disposizione per gli ex Pip e quasi 7,5 milioni per l’Ast, sarebbero messi in stand by, e quindi non potrebbero essere utilizzati, in attesa di giugno.
Una “misura di salvaguardia per le casse regionali”, l’ha chiamata il governo, ma i tagli – anche se non ancora ‘ufficiali’ – hanno fatto scoppiare una sorta di scontro istituzionale tra Regione e Parlamento. Sì, perché tra le somme che si considerano messe da parte, 39.613.000 euro dei 149 milioni che dalla Regione sarebbero dovuti arrivare all’Ars, sono stati (appunto) congelati. Una tabella, quella sugli accantonamenti, presentata e approvata ieri nel cuore della notte senza che nessuno si accorgesse del taglio dei fondi destinati a Palazzo dei Normanni.
Stamattina, però, qualcuno deve essersene accorto, e così sono iniziate le contrattazioni. Quel capitolo, dalla tabella, deve sparire. L’Ars, insomma, non si tocca. Anche se, ad esempio, tra le somme accantonate ci sono anche 13 milioni per il Famp dei dipendenti regionali e le spese accessorie per gli uffici di gabinetto. L’Assemblea regionale, come detto, non si tocca, e adesso la tabella allegata alla riscrittura dell’articolo 4, potrebbe subire modifiche prima dell’avvio dei lavori d’aula. Di quella che sarebbe dovuta essere l’ultima seduta, quella in cui si sarebbe approvata la manovra. E che, invece, rischia di ritardare ancora.
"Si sta creando un caso che non esiste: abbiamo accantonato delle somme del bilancio della Regione a salvaguardia delle entrate, tra queste anche 39 milioni già assegnati all'Ars", afferma l'assessore LUca Bianchi, uscendo dalla stanza del presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, dove c'è stata una riunione sulla manovra finanziaria.
Per esempio, dei 262 milioni e mezzo stanziati per Comuni ed Enti locali, quasi 70 sarebbero congelati e, quindi, potrebbero essere sottratti dal contributo regionale. Lo stesso vale per le Province: dei 10 milioni concessi all’ente in dismissione, quasi 2,7 milioni verrebbero accantonati. Per lo stesso motivo, poco più di 35 milioni dei 133 dati ai forestali, quasi 63 milioni dei 236 stanziati per i precari, 1 milione dei 4 messi a disposizione per gli ex Pip e quasi 7,5 milioni per l’Ast, sarebbero messi in stand by, e quindi non potrebbero essere utilizzati, in attesa di giugno.
Una “misura di salvaguardia per le casse regionali”, l’ha chiamata il governo, ma i tagli – anche se non ancora ‘ufficiali’ – hanno fatto scoppiare una sorta di scontro istituzionale tra Regione e Parlamento. Sì, perché tra le somme che si considerano messe da parte, 39.613.000 euro dei 149 milioni che dalla Regione sarebbero dovuti arrivare all’Ars, sono stati (appunto) congelati. Una tabella, quella sugli accantonamenti, presentata e approvata ieri nel cuore della notte senza che nessuno si accorgesse del taglio dei fondi destinati a Palazzo dei Normanni.
Stamattina, però, qualcuno deve essersene accorto, e così sono iniziate le contrattazioni. Quel capitolo, dalla tabella, deve sparire. L’Ars, insomma, non si tocca. Anche se, ad esempio, tra le somme accantonate ci sono anche 13 milioni per il Famp dei dipendenti regionali e le spese accessorie per gli uffici di gabinetto. L’Assemblea regionale, come detto, non si tocca, e adesso la tabella allegata alla riscrittura dell’articolo 4, potrebbe subire modifiche prima dell’avvio dei lavori d’aula. Di quella che sarebbe dovuta essere l’ultima seduta, quella in cui si sarebbe approvata la manovra. E che, invece, rischia di ritardare ancora.
"Si sta creando un caso che non esiste: abbiamo accantonato delle somme del bilancio della Regione a salvaguardia delle entrate, tra queste anche 39 milioni già assegnati all'Ars", afferma l'assessore LUca Bianchi, uscendo dalla stanza del presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, dove c'è stata una riunione sulla manovra finanziaria.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
14 Gennaio 2014
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