Il futuro della Sicilia nelle mani di Roma
Tavolo tecnico contro il default
A rischio ci sono tra i 26 e i 50mila posti di lavoro pararegionali, ai quali si aggiungono 30mila lavoratori e pensionati il cui stipendio è bloccato dalla mancata pubblicazione in gazzetta ufficiale di bilancio e finanziaria. “Una tragedia imminente”, p stata la definizione del governatore Crocetta, che dopo le accuse nei confronti del commissario dello Stato, ha poi fatto un passo indietro e riconosciuto il “rispetto del principio di leale collaborazione tra gli organi dello Stato, per il bene comune”. Come a dire, se il nemico non cede, meglio farselo amico. Ma Aronica, dal canto suo, ha fatto sapere che oggi sarà il grande assente, come a dire che l’impugnativa non si tocca.
Per la Sicilia, sarà l’assessore Luca Bianchi, insieme ai dirigenti del ministero della Funzione Pubblica, di quelli della coesione territoriale, oltre che della Presidenza e dell’economia, a tentare di trovare un accordo sulla questione dei residui attivi, in particolare quelli inesigibili, che valgono 15 miliardi di euro tutti gravanti sul bilancio siciliano.
Se la speranza di un ritiro da parte del prefetto Aronica è l’ipotesi meno probabile, il governo regionale potrebbe ottenere la copertura romana dei crediti non riscossi e non riscuotibili passando attraverso un mutuo decennale presso la Cassa depositi e Prestiti e reinserendo gli articoli “bocciati” dal commissario in una nuova legge, sempre che Aronica non torni a impugnarla. Oppure, la richiesta potrebbe riguardare lo svincolo a tempo determinato dal patto di stabilità, così da reperire anche sul mercato i fondi necessari. Nell’uno o nell’altro caso, serve il via libera da Roma.
Intanto, i rappresentanti dei lavoratori tuonano contro il governo regionale e invocano un intervento drastico e risolutivo. “Si affretti a elaborare assieme alle forze economiche e sociali, agli enti locali e al Parlamento regionali, un piano strategico proprio della Regione, da portare a Roma. Eviti i facili proclami e gli scontri istituzionali”, afferma il segretario della Cisl Sicilia Bernava rivolgendosi a Crocetta.
“Se non si troveranno soluzioni di fondo – sottolinea Michele Pagliaro, segretario regionale della Cgil – le emergenze continueranno a proporsi e sarà sempre più difficile imboccare la strada dello sviluppo produttivo, quello in grado di creare occupazione duratura”.
30 Gennaio 2014
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