E’ la fotografia di una realtà che conta 25mila addetti, di cui solo 1.400 però a tempo pieno, la lettera che la federazione regionale Cisl dell’agroalimentare (Fai) ha inviato ai vertici della Regione siciliana. La missiva, che porta la firma del segretario della federazione siciliana, Fabrizio Colonna, tocca i temi della spesa regionale, degli sprechi e dei risparmi.
Dall’indennità chilometrica al contratto nazionale e integrativo, dal turnover al dissesto idrogeologico e alla tutela del territorio regionale anche mediante ”l’investimento proficuo dei fondi Ue”.
Ancora, nella lettera la Fai sottolinea la questione del lavoro e delle giornate di lavoro e mette al centro una serie di rivendicazioni: per ”una cabina di regìa unica per il settore che miri al progressivo affrancamento dal finanziamento pubblico attraverso l’autofinanziamento produttivo”. Ma il sindacato chiede anche l’ampliamento del territorio boscato ”come previsto dal protocollo di Kyoto”; una programmazione pluriennale attenta alle fasi colturali anche per attuare una seria ”repressione dell’abominevole crimine degli incendi a causa dei quali negli ultimi anni hanno perso la vita decine di operai forestali”.
E ancora la convenzione tra assessorati regionali Agricoltura, Territorio e Sanità in tema di visite mediche periodiche che al momento sono svolte invece da ”pool di medici privati”.