Crocetta: "C'è il rischio di 26mila licenziamenti"
I regionali: "Senza stipendi come faremo?"
di GIADA LO PORTO Dopo l'impugnativa della finanziaria, il presidente lancia l'allarme: "Sicilia in ginocchio, è un disastro senza precedenti".
Intanto, tra i dipendenti regionali serpeggia la paura per il ritardo
degli stipendi: "Non siamo dei privilegiati, anche noi facciamo fatica
ad arrivare a fine mese". Il bilancio verrà pubblicato mercoledì in
Gazzetta ufficiale, stipendi entro i primi dieci giorni di febbraio.
PALERMO -
"Stiamo facendo i conti, posso dire già che ci sono almeno 26mila
lavoratori di enti, consorzi e teatri pubblici a rischio licenziamento.
Più i lavoratori di associazioni sovvenzionate, numeri che stiamo ancora
verificando. E' un disastro senza precedenti". A fornire all'Ansa i
dati allarmanti è il presidente della Regione Siciliana, Rosario
Crocetta, che ha istituito una task-force per gestire l'emergenza
scoppiata col blocco di oltre mezzo miliardo di euro per l'impugnativa
della finanziaria.
Nell'elenco al vaglio della task-force governativa ci sono oltre 20 mila forestali part-time, 610 lavoratori Resais, 800 dipendenti dell'Ente per lo sviluppo agricolo (350 a tempo indeterminato e 450 stagionali), 300 addetti negli Enti Parco, 2.400 operai dei consorzi di bonifica (1.400 a tempo indeterminato e 1.000 stagionali), 700 impiegati nei teatri pubblici siciliani, 170 dipendenti dell'Ente acquedotti siciliani, 300 addetti delle aree industriali. E poi ci sono i lavoratori privati di accademie, centri culturali, associazioni musicali e concertistiche, organizzazioni sportive.
"Non è possibile far pagare a questo governo che ha risanato i conti ripianando l'anno scorso un miliardo di disavanzo causato da altri i disastri provocati in passato da scelte scellerate compiute dalle giunte precedenti", dice Crocetta. I 558 milioni bloccati dall'impugnativa del commissario dello Stato sono stati trasferiti in un fondo indisponibile a garanzia dei residui attivi, 3,5 miliardi di crediti non esigibili più altri 11,5 miliardi ancora da verificare, accumulati negli ultimi quindici anni. A garanzia di questi crediti, iscritti in bilancio, c'era un fondo di 2 miliardi, che è stato prosciugato durante i governi Cuffaro e Lombardo. Per il commissario dello Stato quel fondo va ricostituito e la Regione non può procedere con spesa corrente, come sancito da due sentenze della Consulta e dalla Corte dei Conti.
Ancora Crocetta: "Nel giro di qualche settimana chiuderanno i teatri pubblici a Palermo, Catania, Messina e gli enti Parco; chiuderanno anche la stamperia Braille, le scuole per ciechi e sordi, i ricoveri per i minori, i centri per i disabili. In agricoltura abbiamo stimato un danno di un miliardo di euro per la paralisi dei consorzi di bonifica". Il governatore, che sta esaminando l'impatto del blocco della spesa, pari a 558 milioni, parla di "Sicilia in ginocchio".
*Aggiornamento, ore 17:44
Anche le aree industriali della Sicilia gestite dall'Irsap, istituto pubblico finanziato dalla Regione, a breve dovranno interrompere le attività: 300 sono i dipendenti a rischio licenziamento. Ma preoccupare la task-force governativa che sta monitorando l'emergenza scattata dopo il blocco della spesa sancito dal commissario dello Stato, che ha impugnato buona parte della legge di stabilità regionale, c'è quello che il governatore Rosario Crocetta definisce "l'effetto domino del disastro sociale". La chiusura delle aree industriali, per mancanza di fondi, avrebbe un impatto su 2.400 imprese che usufruiscono dei servizi forniti dall'Irsap, con ben 21 mila dipendenti privati che rischiano il posto.
Tredici i deputati del Movimento cinque stelle: l'ex candidato sindaco di Palermo Riccardo Nuti, Giulia di Vita, Chiara Di Benedetto, Loredana Lupo, Azzurra Cancelleri e Claudia Mannino; Giulia Grillo, Tommaso Currò, Marzia marzana, Marialucia Lorefice, Francesco D'Uva, Gianluca Rizzo e Alessio Villarosa.
Dodici i deputati per il Pdl: il segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano, il leader di Cantiere popolare Francesco Saverio Romano, il coordinatore regionale dei pidiellini Dore Misuraca, Gabriella Giammanco, Alessandro Pagano e Riccardo Afflitto; gli ex ministri Antonio Martino e Stefania Prestigiacomo, l'altro coordinatore regionale Giuseppe Castiglione, Antonino Minardo, Francesco Catanoso e Vincenzo Garofalo.
Ben 23 la flotta dei deputati del centrosinistra. Venti quelli del Pd: Pierluigi Bersani, il giovane sindaco di Pollina, trionfatrice delle primarie in Sicilia Magda Culotta, l'uscente ed ex presidente della Regione Angelo Capodicasa, Luigi Taranto, Marco Causi, il renziano Davide Faraone, Daniela Cardinale, Teresa Piccione, Francesco Ribaudo, Antonino Moscatt; prima dei non eletti Maria Iacono.
E, poi, Flavia Piccoli Nardelli, Giuseppe Berretta, Francantonio Genovese, Giuseppe Lauricella, Fausto Raciti, Giuseppe Zappulla, Maria Gaetana Greco, Luisella Albanella, Maria Tindara Gullo e Giovanni Burtone.
Per Sel due seggi: Erasmo Palazzotto e Sofia Martino.
Per il Centro democratico: Bruno Tabacci (primo dei non eletti l'ex Mpa Carmelo Lo Monte).
Per Scelta Civica con Monti: Gea Schirò e Andrea Vecchio,
Per l'Udc: il segretario regionale Gianpiero D'Alia e Ferdinando Adornato
Nell'elenco al vaglio della task-force governativa ci sono oltre 20 mila forestali part-time, 610 lavoratori Resais, 800 dipendenti dell'Ente per lo sviluppo agricolo (350 a tempo indeterminato e 450 stagionali), 300 addetti negli Enti Parco, 2.400 operai dei consorzi di bonifica (1.400 a tempo indeterminato e 1.000 stagionali), 700 impiegati nei teatri pubblici siciliani, 170 dipendenti dell'Ente acquedotti siciliani, 300 addetti delle aree industriali. E poi ci sono i lavoratori privati di accademie, centri culturali, associazioni musicali e concertistiche, organizzazioni sportive.
"Non è possibile far pagare a questo governo che ha risanato i conti ripianando l'anno scorso un miliardo di disavanzo causato da altri i disastri provocati in passato da scelte scellerate compiute dalle giunte precedenti", dice Crocetta. I 558 milioni bloccati dall'impugnativa del commissario dello Stato sono stati trasferiti in un fondo indisponibile a garanzia dei residui attivi, 3,5 miliardi di crediti non esigibili più altri 11,5 miliardi ancora da verificare, accumulati negli ultimi quindici anni. A garanzia di questi crediti, iscritti in bilancio, c'era un fondo di 2 miliardi, che è stato prosciugato durante i governi Cuffaro e Lombardo. Per il commissario dello Stato quel fondo va ricostituito e la Regione non può procedere con spesa corrente, come sancito da due sentenze della Consulta e dalla Corte dei Conti.
Ancora Crocetta: "Nel giro di qualche settimana chiuderanno i teatri pubblici a Palermo, Catania, Messina e gli enti Parco; chiuderanno anche la stamperia Braille, le scuole per ciechi e sordi, i ricoveri per i minori, i centri per i disabili. In agricoltura abbiamo stimato un danno di un miliardo di euro per la paralisi dei consorzi di bonifica". Il governatore, che sta esaminando l'impatto del blocco della spesa, pari a 558 milioni, parla di "Sicilia in ginocchio".
*Aggiornamento, ore 17:44
Anche le aree industriali della Sicilia gestite dall'Irsap, istituto pubblico finanziato dalla Regione, a breve dovranno interrompere le attività: 300 sono i dipendenti a rischio licenziamento. Ma preoccupare la task-force governativa che sta monitorando l'emergenza scattata dopo il blocco della spesa sancito dal commissario dello Stato, che ha impugnato buona parte della legge di stabilità regionale, c'è quello che il governatore Rosario Crocetta definisce "l'effetto domino del disastro sociale". La chiusura delle aree industriali, per mancanza di fondi, avrebbe un impatto su 2.400 imprese che usufruiscono dei servizi forniti dall'Irsap, con ben 21 mila dipendenti privati che rischiano il posto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
27 Gennaio 2014
Tredici i deputati del Movimento cinque stelle: l'ex candidato sindaco di Palermo Riccardo Nuti, Giulia di Vita, Chiara Di Benedetto, Loredana Lupo, Azzurra Cancelleri e Claudia Mannino; Giulia Grillo, Tommaso Currò, Marzia marzana, Marialucia Lorefice, Francesco D'Uva, Gianluca Rizzo e Alessio Villarosa.
Dodici i deputati per il Pdl: il segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano, il leader di Cantiere popolare Francesco Saverio Romano, il coordinatore regionale dei pidiellini Dore Misuraca, Gabriella Giammanco, Alessandro Pagano e Riccardo Afflitto; gli ex ministri Antonio Martino e Stefania Prestigiacomo, l'altro coordinatore regionale Giuseppe Castiglione, Antonino Minardo, Francesco Catanoso e Vincenzo Garofalo.
Ben 23 la flotta dei deputati del centrosinistra. Venti quelli del Pd: Pierluigi Bersani, il giovane sindaco di Pollina, trionfatrice delle primarie in Sicilia Magda Culotta, l'uscente ed ex presidente della Regione Angelo Capodicasa, Luigi Taranto, Marco Causi, il renziano Davide Faraone, Daniela Cardinale, Teresa Piccione, Francesco Ribaudo, Antonino Moscatt; prima dei non eletti Maria Iacono.
E, poi, Flavia Piccoli Nardelli, Giuseppe Berretta, Francantonio Genovese, Giuseppe Lauricella, Fausto Raciti, Giuseppe Zappulla, Maria Gaetana Greco, Luisella Albanella, Maria Tindara Gullo e Giovanni Burtone.
Per Sel due seggi: Erasmo Palazzotto e Sofia Martino.
Per il Centro democratico: Bruno Tabacci (primo dei non eletti l'ex Mpa Carmelo Lo Monte).
Per Scelta Civica con Monti: Gea Schirò e Andrea Vecchio,
Per l'Udc: il segretario regionale Gianpiero D'Alia e Ferdinando Adornato
Questi Signori sono stati eletti per difendere la Sicilia e risolvere i problemi, così ci dicevano, ma non hanno il tempo perchè sono impegnati nei vari congressi e nelle primarie. Ricordatevelo sempre, quando ci sono tornate elettorali, tutti i Leader Nazionali e Regionali si prendono a cuore le problematiche Siciliane, ma una volta eletti ci si dimentica di tutti e di tutto. Ma cosa faranno mai quei Deputati Siciliani per la loro terra? Avranno il coraggio di opporsi allo smantellamento forestale? Perchè nessuno ha il coraggio di presentare una proposta seria? Hanno paura del Nord?
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