La Sicilia e quell'esercito inutile di guardie forestali
Un esercito di forestali. Quasi trentamila guardie per poco più di 5mila chilometri quadrati di boschi. Il record dello spreco è tutto siciliano. Una flotta di addetti antincendio, guardie e amministrativi che costano quasi 700 milioni di euro all’anno.
Meno di mille quelli assunti a tempo indeterminato, la maggior parte è
precaria, circa 26mila dipendenti, che lavorano per sei mesi e per i
rimanenti restano a carico dell’Inps. Lo stipendio è di mille e 200 euro
mensili, nonostante i recenti tagli della nuova Finanziaria regionale
che hanno fatto sparire 150 milioni. Nessun posto di lavoro è stato
cancellato, sia chiaro. I precari hanno optato per una riduzione
dell’orario di lavoro, salvando l’impiego.
Lo sperpero di denaro pubblico è sotto gli occhi di tutti. Talmente
grande che è impossibile non chiedersi come sia riuscito a crescere così
senza che nessun amministratore ci mettesse un freno. Il sistema è
quello clientelare. La solita maniera all’italiana di gestire i posti di
lavoro pubblici. Per capirlo meglio, basterebbe fare un giro a Pioppo, frazioncina di Monreale, provincia di Palermo. Su duemila abitanti, ben 383 sono forestali.
Cioè un abitante ogni cinque è sul libro paga dell’Azienda regionale
foreste demaniali. Da queste parti i bambini da grande non vogliono mica
fare l’astronauta, ma la guardia forestale. Sempre per rendere l’idea
della mala gestione di risorse umane e, ovviamente, economiche, basti
dire che l’intera Regione Liguria ha solo 404 addetti alla cura dei boschi e in Piemonte i forestali sono appena 406. Ma nel Comune di Solarino, novemila abitanti nel siracusano, i forestali arrivano a 437 unità:
un numero maggiore di tutta l’area piemontese. Il record, forse, spetta
a Godrano, in provincia di Palermo: su mille abitanti 190 sono
forestali, compresi sindaco, alcuni assessori e consiglieri. Hanno il
compito di badare a 2mila ettari di bosco. All’incirca 158mila in meno
rispetto al Molise dove, però, le guardie forestali si fermano a 152.I conti li ha fatti Panorama che in un’inchiesta di qualche mese fa ha raccontato numeri e dimensioni del fenomeno. In Sicilia - è giusto precisare - i forestali non hanno nulla a che vedere con il Corpo forestale dello Stato: i dipendenti sono direttamente assunti dalla Regione. E qui, quindi, casca l’asino. A non funzionare è proprio il meccanismo di inserimento di assunti nella macchina amministrativa regionale. Con un costo, come detto, di quasi 700 milioni di euro. Interessante anche il conteggio della spesa regionale effettuato dalla Copaff (Commissione tecnica paritetica per l’attribuzione del federalismo fiscale) che ha fotografato la mappa dei costi delle foreste in Italia. Un ettaro di foresta determina una spesa annua regionale di 1.455 euro in Sicilia, di 597 euro in Calabria, di 410 euro in Campania. Queste tre regioni mantengono in totale il 14,5 per cento delle foreste nazionali, ma insieme spendono il 75,5 per cento di tutte le regioni italiane. Un termine di paragone? La Toscana investe complessivamente 12 milioni di euro, pari a circa 10 euro per ettaro di superficie boscata. E la Toscana non è certo l’eccezione dell’eccellenza perché in realtà l’unica anomalia, in negativo, sta proprio in Sicilia. In Umbria, nel patrimonio boschivo più ampio d’Italia in rapporto all’estensione, ci sono 650 operai forestali per 390mila e 255 ettari, cioè circa 600 ettari a testa. Statistiche, certo. Nessuna verità assoluta. Ma i numeri hanno valore solo se confrontati tra di loro. E in questo caso raccontano meglio di molte altre parole l’ennesimo spreco siciliano: un altro primato poco virtuoso e tutto italiano.
09 Luglio 2013
Nessun commento:
Posta un commento
Ogni commento anonimo sarà cestinato, verranno pubblicati tutti tranne quelli offensivi e/o volgari, si ricorda che commentare significa anche assumersi la responsabilità di ciò che si dice. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi. Quelli con profilo Anonimo DEVONO essere firmati alla fine del commento altrimenti saranno cancellati. Il titolare del blog declina ogni responsabilità per i commenti rilasciati da terzi. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro rimozione.