23 maggio 2013

NUOVO LOOK PER I 18 ETTARI DEL PARCO NEAPOLIS. GRAZIE AI 28 OPERAI FORESTALI


Nuovo look per i 18 ettari del parco di Neapolis

 

 


Dopo quasi venti anni è stata bonificata l'area archeologica della Neapolis grazie all'opera di 28 operai della forestale impegnati nella pulizia straordinaria dei 18 ettari del parco. Un progetto costato alla Regione 240mila euro e che svelerà il volto nascosto del Parco.

 
Isabella Di Bartolo
Nuovo look per il parco della Neapolis che, dopo quasi venti anni, è protagonista di una grande opera di pulizia a cura dell'Azienda demaniale foreste.
Basta percorrere viale Paolo Orsi e guardare la zona archeologica che qui si affaccia per scoprire un volto nascosto del parco: abbattutti gli alberi danneggiati dal maltempo e quelli a rischio crollo; ripulita dalla vegetazione tutta la zona fra le antiche pietre e riscoperti i percorsi all'interno dell'area di Neapolis.
«Si tratta di una pulizia straordinaria - afferma il dirigente dell'Azienda foreste, Carmelo Frittitta al termine del sopralluogo svoltosi ieri mattina con la direttrice del parco, Maria Amalia Mastelloni - voluta dalla Regione e avviata lo scorso 6 maggio. Sono 25 gli operai specializzati impegnati nella manutenzione straordinaria dei 18 ettari dell'area archeologica». Un progetto da 250mila euro varato sotto la supervisione della direzione del Parco e la Soprintendenza.
«Abbiamo quasi completato la pulizia dell'Anfiteatro romano - dice Carmelo Frittitta - e in settimana ultimeremo anche quella dell'Ara di Ierone. Inoltre, nei giorni scorsi gli operai hanno finito di lavorare lungo la via Sacra che è stata liberata dalla vegetazione che ne impediva la fruizione».
Gli esperti della forestale si sono trovati dinanzi a una situazione quasi ventennale fra arbusti e vegetazione che ricoprivano quasi interamente, in alcune vaste zone, l'area archeologica. «La prossima settimana avvieremo la pulizia nella zona dell'Orecchio di Dioniso - prosegue Frittitta - e proseguiremo con la delicata bonifica in atto nella zona a sud del parco, a confine con il centro sportivo, dove si trova un pantano».
Le difficoltà incontrate dagli operai nel corso degli interventi sono soprattutto legate alla presenze dei resti antichi: da qui l'esigenza di lavorare soprattutto con le mani, proprio per salvaguardare le pietre millenarie.
Nell'ambito delle attività di queste settimane anche quelle volte a riscoprire, e salvare, rare specie di fiori e piante. Dalle orchidee selvagge nascoste sulla cavea dell'Anfiteatro romano, alle elatine scoperte fra le pozze d'acqua della tomba di Archimede e, ancora, a una tipologia antichissima di origano esistente solo a due passi dal Teatro Greco oltre che in Grecia e Turchia. «Un tesoro che abbiamo salvato».


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