XI Congresso Cisl Sicilia, Crocetta a Cisl "lavoriamo insieme"
Crocetta dal congresso Cisl: Anche i forestali con le norme in finanziaria potranno essere utilizzati
in tutti i rami delle amministrazioni comunali, come manutenzione verde
, del gas, cosi risparmieremo 12 mln di euro che potranno essere
utilizzati per altre cose".
23 Aprile 2013
Dalla relazione del Segretario Generale della Cisl Sicilia Maurizio Bernava:
Formazione professionale, operatori forestali, precari P.A., dipendenti delle partecipate ecc. sono il prodotto di realtà eccessive rispetto alle esigenze della comunità. Ma sono il frutto di una classe politica, in parte ancora attiva, che hanno determinato una sfascio senza limiti. Riconosciamo pure che i lavoratori siano troppi e non tutti utilizzati come dovrebbero. Resta un problema sociale che diventa anche umanitario. Non è
giusto e giustificabile che per colpe di un modo criminoso di fare politica nel passato si possano mandare al massacro sociale migliaia e migliaia di persone. Anche questa è una sfida per tutti. Senza equivoci ed ambiguità. Bisogna costruire progetti e riforme per ognuno di questi settori capaci di coniugare la messa a reddito ed in economicità gestionale i servizi, utilizzare in modo più efficace i lavoratori e le loro attitudini
professionali, trovando strumenti, modi e risorse per ricollocare e tutelare socialmente quanti non trovano spazio nelle realtà riformate. La politica deve essere onesta e leale con questi lavoratori. Prima decidono la loro messa in crisi, in campagna elettorale si promette e garantisce tutto, quando scoppia la crisi sono alcuni stessi parlamentari e loro accoliti che organizzano le proteste dei lavoratori interessati. La Fiera della
irresponsabilità, delle bugie e della demagogia di certi personaggi della politica regionale è sempre attiva! Rendiamo realizzabile la scommessa che si vuole risanare e riformare il vecchio pesante sistema senza fare Macelleria Sociale. Se veramente si vuol evitare la macelleria sociale su queste emergenze si definisca un accordo dove individuare i percorsi di riorganizzazione e di tutela sociale che si intendono predisporre. Ma la Macelleria Sociale è già partita in modo pesante e produrrà effetti negativi in tutto il sistema dell’area pubblica allargata. Solo un accordo generale su obiettivi condivisi può consentire la riorganizzazione di sistemi non più sostenibili economicamente come avvenuto fino al 2009. Meno generiche assicurazioni e più chiarezza nella verità sui percorsi di riforma e di tutela di lavoratori. Meno ricerca di consenso politico e più responsabilità verso le persone. Anche questo dovrebbe essere cambiamento. Affrontare la singola vertenza delle specifica emergenza renderà ingovernabile ogni processo di riforma,l’intero programma di risanamento del bilancio della Regionee produrrà solo conflitti durissimi e permanenti. La Cisl quindi ritiene necessario che in tempi brevissimi assieme agli Assessori competenti al ramo e l’Assessore all’Economia si faccia una ricognizione sulla reale situazione intermini di risorse e strumenti disponibili per governare riforme di questi settori evitando l’altissimo costo sociale che si prefigura. Il Governo accolga la nostra indicazione. Non esiste altro modo per coniugareprogetti cambiamento necessario con le tutele sociali. Il Governo non sottovaluti e rifletta. Senza un programma chiaro ed esplicito sui processi di riforma, costringerà il Sindacato Confederale ad inseguire le singole emergenze con una inevitabile radicalizzazione dello scontro sociale. Continua
giusto e giustificabile che per colpe di un modo criminoso di fare politica nel passato si possano mandare al massacro sociale migliaia e migliaia di persone. Anche questa è una sfida per tutti. Senza equivoci ed ambiguità. Bisogna costruire progetti e riforme per ognuno di questi settori capaci di coniugare la messa a reddito ed in economicità gestionale i servizi, utilizzare in modo più efficace i lavoratori e le loro attitudini
professionali, trovando strumenti, modi e risorse per ricollocare e tutelare socialmente quanti non trovano spazio nelle realtà riformate. La politica deve essere onesta e leale con questi lavoratori. Prima decidono la loro messa in crisi, in campagna elettorale si promette e garantisce tutto, quando scoppia la crisi sono alcuni stessi parlamentari e loro accoliti che organizzano le proteste dei lavoratori interessati. La Fiera della
irresponsabilità, delle bugie e della demagogia di certi personaggi della politica regionale è sempre attiva! Rendiamo realizzabile la scommessa che si vuole risanare e riformare il vecchio pesante sistema senza fare Macelleria Sociale. Se veramente si vuol evitare la macelleria sociale su queste emergenze si definisca un accordo dove individuare i percorsi di riorganizzazione e di tutela sociale che si intendono predisporre. Ma la Macelleria Sociale è già partita in modo pesante e produrrà effetti negativi in tutto il sistema dell’area pubblica allargata. Solo un accordo generale su obiettivi condivisi può consentire la riorganizzazione di sistemi non più sostenibili economicamente come avvenuto fino al 2009. Meno generiche assicurazioni e più chiarezza nella verità sui percorsi di riforma e di tutela di lavoratori. Meno ricerca di consenso politico e più responsabilità verso le persone. Anche questo dovrebbe essere cambiamento. Affrontare la singola vertenza delle specifica emergenza renderà ingovernabile ogni processo di riforma,l’intero programma di risanamento del bilancio della Regionee produrrà solo conflitti durissimi e permanenti. La Cisl quindi ritiene necessario che in tempi brevissimi assieme agli Assessori competenti al ramo e l’Assessore all’Economia si faccia una ricognizione sulla reale situazione intermini di risorse e strumenti disponibili per governare riforme di questi settori evitando l’altissimo costo sociale che si prefigura. Il Governo accolga la nostra indicazione. Non esiste altro modo per coniugareprogetti cambiamento necessario con le tutele sociali. Il Governo non sottovaluti e rifletta. Senza un programma chiaro ed esplicito sui processi di riforma, costringerà il Sindacato Confederale ad inseguire le singole emergenze con una inevitabile radicalizzazione dello scontro sociale. Continua
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