Forestali in piazza, no al dirottamento dei fondi Fas che impedirà la realizzazione di importanti ed attese infrastrutturestradali  e rilancio della seconda annualità dell’Avviso 20. Sono i tre “no” della Cgil alle scelte operate dalla finanziaria regionale.
I forestali si sono concentrati, stamane, a partire dalle 9, in piazza Indipendenza davanti la Presidenza della Regione. La protesta per il timore che non vengano stanziati nel bilancio del Governo regionale fondi sufficienti necessari per il pagamento degli stipendi. I manifestanti di oggi provengono delle province di Messina, Agrigento ed Enna e sono appartenenti alle sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil.
Il traffico nella zona è in tilt”Chiediamo al governo Crocetta – spiega Sebastiano Noto della Flai Cgil di Messina – l’adeguato finanziamento per pagare i lavoratori forestali di tre fasce: quelli che lavorano per 151 giorni, quelli per 101 giorni e 78 giorni. Siamo al 22 aprile e si rischia di non riuscire a coprire le giornate lavorative fino alla fine dell’anno. E’ necessario che il governo stanzi  un’adeguata copertura finanziaria per pagare anche gli arretrati dello scorso dicembre”.
Affidata ad un comunicato l’opposizione, invece, al dirottamento dei fondi Fas “Il governo regionale, con la Finanziaria, sta dirottando centinaia di milioni dei Fas destinati alle infrastrutture sulla spesa corrente e questo impedirà la realizzazione di opere stradali importanti e creerà ulteriore problemi al lavoro in edilizia – denuncia Franco Tarantino, segretario generale della Fillea Cgil.
Così – aggiunge- il governo non tiene peraltro fede agli impegni presi con gli edili disoccupati, che sono scesi in piazza il 22 marzo, e che puntavano anche su queste opere per una ripresa dell’occupazione nel settore”.
A saltare, secondo la Fillea, sarebbero la Licodia Eubea (Libertinia), per quale lo stanziamento era di 100 milioni; inoltre, la variante di Alcamo (30 milioni), il secondo lotto della SS640 (Agrigento- Caltanissetta), per il quale mancherebbero all’appello 50 milioni. Saltano pure alcuni lotti della Nord- Sud e altre opere. “A questo- afferma Tarantino- si aggiungono le risorse che verranno meno con la rimodulazione nazionale dei Fas, che già ha penalizzato la Nord- Sud e che renderà più difficile la realizzazione della Ragusa- Catania”.
Il contestato avviso 20 nel settore della formazione è il terzo grande nodo  “L’avviso 20 riteniamo vada confermato almeno per la seconda annualità del piano formativo in modo da consentire l’avvio della riforma senza fare macelleria sociale- dice Giusto Scozzaro, segretario generale della Flc Cgil Sicilia- penalizza di fatto gli enti poco organizzati e professionalmente incapaci, ai quali per ogni allievo perduto vengono ridotti i finanziamenti. Questi infatti- rileva- sono proporzionali al numero degli studenti. Inoltre, ogni ente non si vedrà rifinanziati per le annualità successive i corsi che non partono, quindi- sottolinea- attraverso l’Avviso 20 viene introdotto un principio di qualità e di trasparenza nel rapporto domanda e offerta formativa”.
Scozzaro osserva che “attraverso l’Avviso 20 si vede in pratica qual è la formazione reale, qual è il rapporto tra domanda e offerta formativa e qual è dunque il fabbisogno di personale”.
Per quanto riguarda i corsi anche con un solo allievo Scozzaro dice: “Sarebbe grave che chi si iscrive a un corso e vuole arrivare fino alla fine vedesse messo in discussione il suo progetto a causa di abbandoni che non dipendono da lui, finendo col perdere così un anno. L’Avviso 20 –conclude- tutela quello studente e senza sprechi”.

22 Aprile 2013