Svolta epocale, Crocetta:
“Riforme senza precedenti”
20 marzo 2013 - 16:02 - Politica
Forte della vittoria incassata ieri sera a Palazzo dei Normanni,
il presidente della Regione va avanti ormai ad occhi chiusi. Che la
chiami “rivoluzione”, “modello Crocetta” o “modello Sicilia”, il succo
è sempre lo stesso: “la collaborazione – lo ha ripetuto anche
stamattina – può produrre grandi effetti”.
L’abolizione delle Province, ormai praticamente ufficiale
(manca solo il voto finale in Aula, ma la maggioranza del governatore è
più che compatta), segna l’inizio di un percorso di riforme “senza
precedenti”. Le linee guida sono contenute nel ‘pacchetto tsunami’, e
con la legge che prevede l’istituzione dei liberi Consorzi, Crocetta può
spuntare già la prima voce in programma.
Ma sono ancora tante le cose da fare.
E il presidente della Regione punta tutto sulla compattezza della sua
squadra. Smentite, quindi, le dichiarazioni dell’assessore all’Economia
che ieri aveva criticato la decisione di prorogare di altri sei mesi la
cassa integrazione per i lavoratori della Gesip. “Tra me e Bianchi non
c’è alcuna divergenza di posizione – precisa Crocetta – , entrambi
volevamo evitare la cassa integrazione e puntavamo al contratto di
solidarietà (contratti solo per progetti specifici come pulizia di
strade e giardini pubblici), ma la Regione si è trovata davanti al muro
del Comune, che ha una posizione molto ferrea”.
Spiega il governatore che il Comune di Palermo
avrebbe chiesto quattro anni di proroga della cassa integrazione per i
dipendenti della partecipata, ma che alla fine l’accordo si sarebbe
trovato su sei mesi. “Adesso però – precisa Crocetta – il comune deve
pensare ad un progetto che sia produttivo, altrimenti non avrà più i
finanziamenti”.
Altra questione è il “Patto dei sindaci”.
Ha sollevato qualche polemica la decisione del governatore di mettere a
capo del progetto il consulente esterno Antonello Pezzini, ma Crocetta
lo difende: “dicono che non ha i titoli? Io l’ho conosciuto a
Bruxelles, dove è tra i più stimati, se qualcuno pensa che io debba per
forza utilizzare degli interni per la task force che metterà in piedi il
progetto, gli ricordo che l’ex dirigente generale Galati non ha cavato
un ragno dal buco”. Il presidente della Regione tenta di riportare
l’attenzione sul cuore del problema. Quanti sono i comuni che aderiscono
al patto dei sindaci? “E’ questo che conta”, spiega Crocetta, e a
quanto pare finora siamo a buon punto: più di cento hanno già aderito,
altri 280 stanno avviando le pratiche.
Poi è il turno dell’economia.
E Crocetta rasserena gli animi. “In Sicilia – spiega – non c’è nessuna
grossa preoccupazione, se non quella di qualche problema col bilancio”.
Ma in parlamento ha già preso il via la sessione di bilancio, e il
governo è a lavoro anche su questo. “Non c’è nessuno spettro default”,
dice l’assessore all’Economia regionale Luca Bianchi, l’importante è
riuscire a “rimpinguare” alcune voci di bilancio. “E tagli ai capitali
inutili – aggiunge il governatore – . Così lanciamo un messaggio: non si
pensi di tenere in piedi enti che contribuiscono al dissesto della
Regione e che tolgono soldi alle imprese”. Il riferimento a quali sono
gli enti da abolire rimane un po’ vago, ma Crocetta cita il contributo
di un milione di euro che la Regione versa annualmente per il Cerisdi.
“Questi soldi non ci saranno più”.
Intanto, però, si cerca di tagliare e prendere dove si può.
Ad esempio con il rincaro dei ticket sanitari, che sarebbero aumentati
per un provvedimento governativo che però è stato bocciato in
commissione Sanità all’Assemblea regionale. “Commissione o no, è così
che deve essere – sentenzia il presidente – , vedeteli come dei ticket
si solidarietà: chi se lo può permettere paga anche per gli altri, e noi
incassiamo 13 milioni di euro in un anno”. Altro ambito al quale
attingere per aumentare le entrate della Regione è quello delle tasse
che pagano le imprese. “Chi lavora in Sicilia è qui che deve pagare”,
Crocetta l’ha ripetuto più e più volte. Domani sera è previsto un
incontro col ministro Grilli, ma se la risposta sarà negativa si andrà
avanti comunque: “firmeremo la delibera io e Bianchi” annuncia il
governatore.
Infine i forestali. Si
procede a colpi di riforme: in conferenza stampa presente anche
l’assessore alle Risorse agricole Dario Cartabellotta, che ha
presentato, anche lui, un piccolo ‘piano d’azione’. “I forestali da
problema saranno risorsa”, spiega. Intanto, cominciamo a non chiamarli
più così. “Altro che forestali, le foreste sono in Amazzonia, non certo
in Sicilia – dice Cartabellotta – e non possiamo concentrare in un solo
ambito le competenze di una forza lavoro qualificata come la loro”. Per
questo saranno utilizzati anche per interventi di manutenzione del
territorio, dissesto idrogeologico, verde pubblico e aree cimiteriali.
Intanto Rosario Crocetta annuncia che il
ricorso al giudice del lavoro, presentato dagli ex dipendenti
dell’ufficio stampa della Regione, è stato rifiutato. E lo dice col
sorriso stampato in viso, e con l’aria di chi, finora, sente di non
averne sbagliata una.
20 Marzo 2013
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