«Misure tempestive
contro la recessione»
«Vorrei avviare un confronto sui provvedimenti, necessari e possibili, di contrasto alla recessione che, ormai da tempo, colpisce la Sicilia abbattendosi, con maggiore virulenza sulla provincia etnea, la quale, a lungo andare, mostra i segni evidenti della deindustrializzazione
«Misure tempestive contro la recessione»
«Vorrei avviare un confronto sui provvedimenti, necessari e possibili, di contrasto alla recessione che, ormai da tempo, colpisce la Sicilia abbattendosi, con maggiore virulenza sulla provincia etnea, la quale, a lungo andare, mostra i segni evidenti della deindustrializzazione. Serve un dibattito franco che abbia a protagonisti le istituzioni, i politici, almeno quelli sensibili alle sorti dell'Isola, insieme con i sindacalisti, gli imprenditori, i commercianti e gli artigiani per individuare e perseguire, in ordine di priorità, con l'indicazione dei tempi di inizio e fine di ciascun intervento, opere e provvedimenti da realizzarsi, comunque entro la primavera del prossimo anno, in grado di imprimere ai fattori della produzione un'inversione di tendenza. Non si puo' correre il rischio che la lunga stagione elettorale allunghi i tempi di uscita dalla recessione, rendendola irreversibile.
«Catania, per le sue caratteristiche geo-vocazionali, è, a torto o a ragione, l'unica città siciliana che ha da difendere un apparato industriale, in quanto annovera molti siti di produzione, ha quasi 30mila imprese artigiane, un polo dei trasporti tra i più significativi sul territorio italiano, il quinto mercato ortofrutticolo nazionale, il terzo aeroporto italiano; oltre a una Università che ha prodotto eccellenze. Queste ed altre ragioni ci inducono a proporre alle istituzioni locali tempestività di decisioni e di interventi in sostituzione delle parole, delle tergiversazioni, a cui ci ha abituato la politica in questi ultimi anni.
Wind Jet, Amt, Formazione, forestali, soltanto per citare alcune delle vertenze più calde, non possono attendere neanche un giorno, figuriamoci il 28 ottobre! Senza considerare che l'altra tornata elettorale sarà in aprile: otto mesi di propaganda, otto mesi di indifferenza dei partiti produrranno inevitabilmente il tracollo dell'economia. Bisogna rassicurare i cittadini, i giovani soprattutto, che Catania e la Sicilia si risolleveranno, che lavorare nella propria terra sarà possibile, che le intraprese, gli investimenti, i capitali impiegati non saranno osteggiati, dimenticati, ostacolati dall'azione della pubblica amministrazione e da concorrenze predatorie. Al contrario, invece, l'assistenza delle istituzioni locali alle imprese dovrà essere scandita da una partecipazione simbolica al capitale azionario, che mostri l'intangibilità del patrimonio territoriale. Per riavviare il ciclo economico sarà necessaria la spinta iniziale e, successivamente, inerziale della spesa pubblica, tale per cui Regione ed enti locali giocheranno un ruolo nevralgico. Il Comune continui nel programma delle opere pubbliche, attingendo a tutti i finanziamenti possibili. Il sindaco Stancanelli, che ha mostrato coraggio e capacità amministrativa, avendo già individuato la task-force per l'emergenza, prosegua nel compito di rintracciare tutte le risorse possibili, europee, nazionali, regionali per avviare un programma di interventi sulle infrastrutture, il consolidamento delle scuole e degli edifici pubblici, la costruzione delle vie di fuga, il completamento del canale di gronda. I privati accettino, di intervenire per corso Martiri, di partecipare per le loro quote al Piano urbanistico attuativo, mentre gli aggiudicatari dovranno realizzare i parcheggi cittadini. La stessa Provincia ha compiti e coperture finanziarie da impiegare nel comparto agricolo, ma anche per costruire un sistema premiale nel settore del trasporto merci conto terzi che induca i tantissimi "padroncini" a consorziarsi, partecipando così al completamento dell'Interporto. Al Presidente della Regione, a chi c'è e a chi ci sarà, chiediamo invece interventi straordinari di programmazione economica per il contrasto alla recessione nell'area metropolitana catanese, che necessita di completamenti infrastrutturali, insieme alla rete di servizi alle imprese da realizzare nelle zone commerciali e industriali di Catania; infine la posa in opera e l'installazione delle fibre ottiche a banda larga, che potenzierebbe commerci, affari e commesse.
E' tempo di agire, qui ma anche sul piano nazionale, rassicurando gli interlocutori che la Sicilia si manterrà con le proprie risorse e che le istituzioni locali non consentiranno, con il fondamentale consenso dei siciliani, che il patrimonio, costituito dalle imprese e dai giovani, venga predato, come in casi recenti, con mezzi subdoli, come l'aggiotaggio o con il reclutamento delle intelligenze e professionalità di eccellenza. Mettiamo a frutto le nostre risorse, valorizziamole, così usciremo dalla crisi».
Angelo Mattone
segretario generale Uil Catania
02 Settembre 2012
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