Il presidente della Regione ha approfittato di un evento internazionale (convegno sul Mediterraneo in corso a Palermo) per “atterrare” in Sicilia. Senza ali, in bicicletta. E fare outing sul suo partito. Del quale non è affatto contento. Dichiarazioni sorprendenti, anticipazioni a raffica, una forte voglia di cambiare pagina. E tanta irritazione a malapena sottaciuta. Troppa carne al fuoco e un fardello troppo grande da portare sulle spalle. Un bisogno irrefrenabile di scendere dalla carrozza e camminare a piedi come ogni persona normale. Lasciandosi dietro tutto? No, questo no. Non smobilita, ma vuole scrollarsi di dosso la polvere, quella che ha accumulato in questi tre anni e mezzo intensi di ferro e fuoco.
Con questo stato d’animo, ha risposto alle domande che tanti si fanno da qualche tempo a questa parte.



Quando si voterà?

”Si votera’ a ottobre. Non so se l’Assemblea regionale nel frattempo abbia voglia di fare qualcosa. Dovrebbe per esempio legiferare sulle Province e aggiustare le norme impugnate dal commissario dello Stato”.

Entrerà in giunta di governo il Partito Democratico?

”Il Pd non c’e’ mai stato in giunta e non credo che ci sarà. il Pd ha sostenuto l’azione riformatrice di questo governo, ma ormai siamo agli sgoccioli”’.

Ci sarà un rimpasto del governo?

“La sostituzione riguardera’ uno o due assessori al massimo, di certo l’assessorato alla Famiglia non e’ piu’ il caso che io ne detenga l’interim”.

Leader democratici hanno ventilato l’ipotesi di un ingresso in giunta proposto dal governatore? Segnatamente il senatore Crisafulli ne ha fatto cenno.

“Sono rimasto meravigliato dalle parole di Crisafulli o a lui attribuite. Non parlo di politica con Crisafulli da molti anni, qualche volta gli ho consigliato la dieta Dukan per dimagrire”.

 Chi uscirà e chi entrerà?

“E’ presto per fare nomi, sara’ semplicemente un rafforzamento e un completamento della squadra di governo in questi ultimi cinque mesi prima delle elezioni regionali di ottobre”.

E’ vero che Gaetano Armao si dimetterà?

“Dimissioni dell’assessore Gaetano Armao per sostituirlo in giunta? Non scommetto… non vorrei perdere”.

Che fine ha fatto il nuovo partito annunciato mesi or sono?

“Sono molto deluso dall’evoluzione del mio movimento: s’è trasformato in un partito del potere e del governo. Il giorno che comunicherò le mie dimissioni dirò anche cosa intenderò fare rispetto al movimento”.

Ci sono episodi, eventi, persone che hanno suggerito un giudizio così tranchant?

“All’inizio il mio movimento autonomista si intestava battaglie importanti come il Ponte sullo Stretto o la questione dei rifiuti. Oggi si batte per un posticino di sottogoverno o un assessorato comunale. C’è bisogno di ritornare alle origini”.

Se dovesse attribuire a qualcosa in particolare, l’involuzione?

“L’identificazione del movimento in un uomo solo. Mi viene chiesto di intervenire persino in un Comune del Ragusano perché è stato scelto un assessore sbagliato. In origine il Mpa si prefiggeva di dare autonomia assoluta a tutti i livelli: comunale, provinciale e regionale con una confederazione a livello nazionale. Il modello va bene, il sistema pure ma bisogna riscoprire i livelli di partecipazione e di lotta. Il partito si è troppo identificato col governo, non ha vissuto di vita propria”.

Promulgherà la legge impugnata dal commissario dello Stato?

“Ho detto che promulgherò la legge impugnata dal commissario dello Stato decorsi i 30 giorni previsti dallo statuto. Credo comunque che l’Ars debba tornare ad affrontare la questione dei forestali i cui salari sono a rischio per l’impugnativa del ddl approvato dall’Ars che autorizzava l’accensione del mutuo da 550 milioni, parte dei quali destinati alla forestazione”
14 Maggio 2012