27 febbraio 2011

ON. PINO APPRENDI (PD)


  INTERVISTA A PINO APPRENDI, (TUTT’ORA) DEPUTATO SICILIANO

Con 30 mila operai forestali, molti dei quali diplomati e laureati, l’Azienda regionale foreste della Sicilia ha pensato bene di aprire le porte ad altre 240 persone che dovranno essere formate e poi impiegate nella gestione dei servizi e controlli all’interno delle riserve naturali. Pino Apprendi, deputato del Pd 37 anni di servizio attivo nei vigili del fuoco, componente del comitato regionale della Protezione civile, ha presentato una interpellanza urgente al presidente Raffaele Lombardo e all’assessore all’Agricoltura Michele Cimino, ai quali ha chiesto ufficialmente di annullare il bando di selezione.
Perché ha preso questa posizione così netta?
Perché quel provvedimento è come minimo poco chiaro. Non indica quali siano le riserve naturali intessate e include nell’elenco città che nulla hanno a che vedere con le aree protette. Inoltre trovo bizzarro il comportamento del dirigente generale dell’azienda che pur avendo a disposizione così tanti precari pensa di aggiungerne altri.
Cosa è diventato il settore forestale per la Sicilia? Che funzioni ha?
In tutti questi anni ha finito per trasformarsi in una sorta di welfare a spese della regione e di tutti i contribuenti. La salvaguardia dei boschi e la tutela del patrimonio paesaggistico sono passate in secondo piano. Ci si è concentrati sulla forza lavoro da collocare di volta in volta per accontentare le esigenze dei politici che successivamente avrebbero usufruito dei favori elettorali.
Di quali politici parla?
Mai come in questa vicenda si fa fatica a distinguere tra schieramenti. E’ un problema che ha riguardato tutti. L’interesse pubblico è stato piegato al servizio di quello privato. Se si vanno ad analizzare i dati dettagliati delle assunzioni fatte in tutti questi anni, ci si accorge che si intensificano nell’approssimarsi delle tornate elettorali. Intanto il patrimonio paesaggistico siciliano soffre. E la recente frana di Messina dimostra quali possono essere le conseguenze. Ogni giorno si consuma un piccolo scempio: tagli indiscriminati, alberi ammalati che non vengono abbattuti, boschi che non sono un fattore di ricchezza ma un potenziale pericolo per l’ecosistema.
Come ci si tira fuori da questo imbuto?
Stabilizzando il rapporto di lavoro con i forestali, nel massimo di 3-5 anni. Solo in questo modo si può togliere l’operaio da ricatto del politico di turno.

Panorama 17/12/2009

1 commento:

  1. Egregio On. Pino Apprendi condivido tutto quello che ha detto, solo che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Proprio oggi Domenica 27 febbraio 2011, è apparsa una notizia in cui si evince che Lei ha presentato un provvedimento sulle coppie di fatto.

    http://www.siciliainformazioni.com/giornale/societa/118162/coppie-fatto-appello-parlamentari-dellars-firmano-anche-battiato-camilleri.htm

    On. quando presenterà invece un provvedimento a nostro favore? Quando dice che in 3-5 anni si potrebbe stabilizzare il comparto (ma a partire da quale anno?) e, visto che in questo momento tutto il Partito Democratico appoggia il Governo del Presidente Lombardo, cosa aspetta/te per sviluppare quanto detto proprio qualche anno fa?. E’ proprio questo quello che vogliamo noi, solo che purtroppo abbiamo appurato che non c’è nessuna volontà a farlo. Io non ricordo, ma il giorno dell’intervista Lei era all’opposizione?
    Una cosa è certa: i miei quesiti rimarranno senza risposta. Scommettiamo?

    http://www.facebook.com/profile.php?id=100000974615160&sk=photos#!/profile.php?id=100000974615160

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