31 marzo 2020
EMERGENZA CORONAVIRUS, MUSUMECI ALL’ARS “SIAMO IN ECONOMIA DI GUERRA, PRIMA TRANCE DI AIUTI MA RESTATE A CASA”. “L’EMERGENZA COVID-19 HA PROCURATO EFFETTI GRAVI SUL TESSUTO PRODUTTIVO E LE FASCE PIÙ DEBOLI IN SICILIA
Dal sito www.blogsicilia.it
LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE
30/03/2020
Da una parte la gestione dell’emergenza sanitaria e dall’altra la grave situazione economica e sociale, “da guerra” venutasi a creare determinata da un lockdown imprescindibile per rallentare il contagio ma che inevitabilmente sta lasciando e lascerà ferite profonde nell’economia dell’Isola. Da qui l’annuncio di aver ritirato la legge di stabilità presentata per lavorare ad una “finanziaria di emergenza” per far fronte al gravissimo momento.
Passa da questi snodi la relazione del Governatore Nello Musumeci che oggi pomeriggio ha riferito all’Ars, facendo il punto sulla situazione.
Intanto il doveroso momento di ricordo e cordoglio nei riguardi delle attuali ottantuno vittime del Covid 19 in Sicilia: “Dall’inizio dell’emergenza i positivi al coronavirus sono 1.647, 81 i decessi. Alle loro famiglie, va il cordoglio sincero del governo, dell’Assemblea e dell’intera comunità siciliana” ha esordito.
Poi l’annuncio su un tasto caldo dell’assistenza sanitaria, i posti di terapia intensiva: “Entro il 10 aprile attiveremo 200 nuovi posti di rianimazione, gli ultimi entro il 20 aprile: le date non sono a caso ma secondo i modelli epidemiologici”.
L’intervento del Presidente della Regione passa anche sulla stretta nelle misure anti contagio: “Nessuno ha pensato di militarizzare la Sicilia, come qualcuno ha sostenuto, ma di adottare anche in Sicilia misure intransigenti come richiesto anche dalla Campania per affiancare i militari alle forze dell’ordine”.
Il riferimento a questo punto è anche sugli arrivi dal Nord al Sud, che rappresentano il maggiore allarme per la Regione: “Ad oggi si sono iscritti nella piattaforma della Regione 42mila persone rientrate in Sicilia”.
Da qui Musumeci detta alcuni punti di massima su come procedere partendo appunto dall’osservazione della concentrazione dei casi attualmente riscontrati: “Ad oggi il maggior numero dei casi positivi riguarda un cluster limitato, il monitoraggio prosegue e deve proseguire per almeno i prossimi 14 giorni. Rimanere a casa e rimanerci il più possibile rimane misura adeguata per limitare il contagio dai soggetti asintomatici”.
In materie di tamponi il Governatore sottolinea: “Si è forse ecceduto a dare valore clinico al test del tampone, è informazione non corretta: non ha mai sostituito l’accertamento clinico dei pazienti sintomatici che da noi è stato sempre tempestivo”.
L’ultimo passaggio della relazione e sul fronte economico ed i toni di Musumeci sono forti: “L’emergenza Covid-19 ha procurato effetti gravi sul tessuto produttivo e le fasce più deboli in Sicilia: è una emergenza mai vista. E’ una congiuntura economica da guerra, non conosciamo durata e contorni”.
Musumeci ha aggiunto: “Ci attendono ancora giorni difficili, che sapremo affrontare in Sicilia con ferma determinazione, ognuno nel proprio ruolo”. Il governatore ha annunciato al Parlamento il ritiro dei documenti contabili e finanziari depositati all’Ars prima dell’emergenza Covid-19 e ha aperto a un confronto con le opposizioni per ‘una legge di stabilità d’emergenza’: a fine aprile scade l’esercizio provvisorio.
“Ai cittadini rinnovo l’invito e l’esortazione a rimanere a casa, pur nella comprensibile stanchezza di queste dure settimane, ma guai a dovere vanificare gli sforzi finora compiuti – ha proseguito – Siamo tutti sulla stessa barca nessuno escluso, e uniti ne usciremo bene perché siamo un popolo forgiato a indicibili sacrifici e con questo fardello del passato affrontiamo i prossimi giorni di sacrificio accesi d’amore e illuminati di speranza”.
“Lavoriamo a un piano anti-crisi, e lo vogliamo fare d’intesa con le opposizioni e le organizzazioni di lavoratori e imprese: i documenti contabili che abbiamo presentato prima dell’emergenza è chiaro non valgono più”. Così il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, all’Assemblea regionale Siciliana, che apre al confronto con le opposizioni. “Ritiriamo quindi la legge di stabilità che avevano presentato – ha aggiunto Musumeci – e assieme al Parlamento dobbiamo redigere una legge di stabilità per l’emergenza”.
Il Governatore ha confermato in Parlamento la delibera, già pubblicata, con la quale vengono stanziati 100 milioni di euro, attinti dai residui dei fondi Poc e Fse, per l’assistenza alimentare e farmaceutica alle famiglie bisognose. Le risorse, ha spiegato Musumeci, saranno erogate ai comuni, una prima quota del 25-30% entro la prossima settimana. “Ai comuni abbiamo raccomandato di destinare queste risorsa ai nuclei familiari senza alcun reddito e senza alcun ammortizzatore sociale – ha aggiunto – Speriamo possa portare un minimo di serenità alle famiglie esasperate che non sanno più cosa mettere a tavola”. Musumeci ha aggiunto che le risorse “potrebbero bastare fino a giugno, domani gli uffici predisporranno gli atti”.
Fonte: www.blogsicilia.it
CORONAVIRUS. L’ASSOFANTE DI PALERMO A FIANCO DI BIAGIO CONTE E DELLA MISSIONE SPERANZA E CARITÀ
Ricevo e pubblico
dalla giornalista
Dott.ssa Maria Giambruno
dalla giornalista
Dott.ssa Maria Giambruno
Il Presidente Vincenzo Maniaci:
“Grazie alle donazioni contribuiamo a garantire un pasto a tutti”
Palermo 31 marzo 2020 – I Fanti e le Patronesse dell’Associazione Nazionale del Fante di Palermo hanno consegnato 600 kg di caponata e una pedana di stoviglie monouso per sostenere la Missione Speranza e Carità in questi difficili giorni.
Lo hanno potuto fare grazie alle donazioni che sono pervenute al conto corrente dedicato attivo già da oltre una settimana e grazie al contributo personale di parecchi soci che hanno raccolto l'accorato appello dei Missionari della comunità fondata da Fratel Biagio Conte.
“In questi giorni di sacrificio e dolore riusciamo a comprendere meglio la sofferenza degli ultimi che, spesso già privati di riferimenti affettivi, di un lavoro e di un tetto sulla testa, si trovano a combattere con la carenza di generi di prima necessità. Fratel Biagio e i Missionari – dice il 1° Lgt. Vincenzo Maniaci, presidente dell'AssoFante – sono testimonianza in terra di santità e ci ricordano ogni giorno che nessuno si salva da solo e che è solamente tendendoci la mano che riusciremo a superare anche questa Quaresima della nostra vita”.
“I volontari dell'AssoFante sono per tutti noi il conforto della Provvidenza che non abbandona e che soccorre. La loro presenza – dice Riccardo Rossi, portavoce della Missione Speranza e Carità – è quella goccia d'acqua nel deserto che aiuta a dissetare. Tutti insieme, con i nostri piccoli gesti possiamo fare grandi cose per chi è in difficoltà. Questo tempo così difficile, può diventare una opportunità per occuparci delle povertà in maniera migliore e mettere le basi per una società migliore”.
In particolare sono state fornite, su richiesta, stoviglie monouso (piatti, bicchieri, posate) e derrate alimentari. Cominciano a scarseggiare, però, anche i prodotti per l'igiene personale. La ditta Contorno, in particolare, che ha sostenuto l'iniziativa fornendo oltre 600 chili di caponata al prezzo di costo ha donato, e continuerà a farlo, altri beni alimentari.
La richiesta di aiuto rimane, però, alta. Chiunque può dare il suo contributo, anche piccolo, con una donazione sul conto corrente bancario intestato al Presidente AssoFante alle seguenti coordinate:
• IBAN: IT04J0306967684510337321150 Intestato a Vincenzo Maniaci
• Causale: DONAZIONE EMERGENZA CORONAVIRUS PER MISSIONE SPERANZA E CARITÀ (cognome e nome del benefattore).
Per ogni necessità sono attivi i numeri 360.1002424 e 091 8430341
CORONAVIRUS, OPERAI FORESTALI. CHIEDIAMO GARANZIE PER IL PRESENTE E PER IL FUTURO! LA UE HA DATO IL VIA LIBERA AI LAVORATORI AGRICOLI PER GARANTIRE LE PRODUZIONI AGRICOLE. MA QUESTE MISURE CHE FANNO BEN SPERARE, SARANNO VALIDE ANCHE PER NOI? LO VOGLIAMO SAPERE DALLE ISTITUZIONI!
Alla fine di marzo dovevano arrivare le richieste per partire ai primi di aprile. Ma comprendiamo e condividiamo il ritardo!
Vorremmo sapere se anche i lavoratori forestali sono tra quelli che possono andare a lavorare nel momento in cui si deciderà di allentare le restrizioni. Pensiamo che gli operai usando tutte le precauzioni sono in grado di poter svolgere il proprio dovere sin da subito!
Facciamo presente che la Commissione Ue ha raccolto l’appello lanciato da Coldiretti per l’apertura di corsie verdi per la libera circolazione dei lavoratori agricoli all’interno dell’Unione Europea per garantire le produzioni agricole e le forniture alimentari alle famiglie.
Ma queste misure che fanno ben sperare saranno valide anche per noi?
Lo vogliamo sapere dalle Istituzioni!
Vorremmo sapere perchè non viene presentata la bozza di riforma dove si prevedono almeno i due soli contingenti per tutti, visto che si può fare anche da casa. NON comprendiamo e NON condividiamo il ritardo!
Anche noi vogliamo essere tra i primi a riprendere le attività nei cantieri forestali, rispettando la distanza di un metro, usando le protezioni necessari ecc.
NON comprenderemo e NON condivideremo l'eventuale ritardo!
MANCATA RETRIBUZIONE DICEMBRE 2019. I SINDACATI: LA REGIONE SICILIANA LASCIA ANCORA INASCOLTATO IL GRIDO DI DISPERAZIONE DEGLI OPERAI FORESTALI! CHIEDIAMO AL PRESIDENTE MUSUMECI, DI CHIARIRCI A QUALE FASCIA APPARTENGONO I FORESTALI
Ricevo e pubblico
dalle Segreteri Prov.li
di Fai, Flai e Uila Palermo
Dalla pagina Facebook
Flai Cgil Palermo
Se è vero che la regione Sicilia, come tutte le altre regioni d'Italia, sta lavorando senza interruzioni, notte e giorno, per reperire risorse extra da dare ai Comuni per fronteggiare l'emergenza nell'interesse delle fasce più deboli, chiediamo al
Presidente Musumeci, di chiarirci a quale fascia appartengono i forestali secondo lui, e soprattutto, perché ancora non si paga questa mensilità arretrata considerato che tali risorse erano già disponibili a partire da Febbraio.
Questi pagamenti vanno gestiti in emergenza alla stessa stregua di tutte le altre prestazioni, anzi, ancora di più visto che si tratta di stipendi per attività lavorative svolte più di tre mesi fa!
BASTA nascondersi dietro la burocrazia, non ha più senso oggi!
La disattenzione della politica regionale nei confronti degli operai forestali è inaccettabile, lesiva della dignità e del diritto alla sussistenza!
CORONAVIRUS, QUANDO FINIRÀ L'EPIDEMIA IN SICILIA? ECCO LA PREVISIONE
Dal sito www.lasicilia.it
Istituto Einaudi per l’Economia e la Finanzia ha previsto la fine dei contagi per il 14 aprile e zero diagnosi per i primi di maggio: si vede la luce in fondo al tunnel
30/03/2020
Sulla base dei dati del 29 marzo emergono inoltre delle stime per ciascuna regione: per la Sicilia la data indicata dalla previsione è il 14 aprile. La prima regione a contagio zero, 6 aprile, dovrebbe essere il Trentino Alto Adige, seguita il 7 aprile da Liguria, Umbria e Basilicata, e poi da Valle d’Aosta (8 aprile), Puglia (9 aprile), Friuli Venezia Giulia (10 aprile), Abruzzo (11), Veneto (14 aprile, come la Sicilia), Piemonte (15) Lazio (16), Calabria (17), Campania (20), Lombardia (22), Emilia Romagna (28), Toscana (5 maggio).
Tra la seconda e terza settimana di maggio insomma l’incubo dovrebbe finire con l’azzeramento delle diagnosi di Covid dopo che, nei 14 giorni prima, non ci saranno stati altri contagi.
Veneto e Piemonte potrebbe anche raggiungere quota zero diagnosi (che non è la stessa cosa del contagio, come ormai abbiamo tutti purtroppo imparato) già nella prima metà di aprile. L’Einaudi Institute for Economics and Finance (Eief) è un centro di ricerca universitaria di Roma indipendente anche se sostenuto dalla Banca d’Italia.
La proiezione verrà rivista e ripubblicata ogni sera sul sito dell’Eief dopo gli aggiornamenti della Protezione civile. «Va notato – ha detto Franco Peracchi, l’autore dello studio, citato da corriere.it – che il numero dei casi in questo momento non è pari al numero degli abitanti del Paese attualmente infettati, ma solo a quello di coloro che sono risultati positivi al test. La quantità di persone attualmente infettate è probabilmente maggiore di un intero ordine di grandezza. Inoltre, la proporzione fra i casi positivi e il numero di persone infettate in ogni momento dato non va considerata costante, perché i criteri e l’intensità dei test variano nel tempo e fra regioni».
COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA
Fonte: www.lasicilia.it
MINISTRO DELLA SALUTE, ROBERTO SPERANZA: "MISURE ESTESE ALMENO FINO A PASQUA"
30/03/2020
Nella riunione del Comitato tecnico scientifico svoltasi stamattina è emersa la valutazione di prorogare tutte le misure di contenimento almeno fino a Pasqua. Il governo si muoverà in questa direzione". Lo afferma il ministro della Salute, Roberto Speranza.
Si attende, insomma, solo l'annuncio ufficiale, perché ormai la proroga è nei fatti. Ovvero che il premier Giuseppe Conte dia la nuova data - verosimilmente il 18 aprile - con il lockdown ancora in piedi, gli italiani in casa, le forze dell'ordine in strada per multare i trasgressori. I contatti con il comitato tecnico scientifico sono costanti, l'annuncio dovrebbe arrivare giovedì, alla vigilia della stretta che ha chiuso l'Italia in una morsa, per ora valida fino al 3 aprile. Giovedì 2, a quanto apprende l'Adnkronos, si terrà un Consiglio dei ministri. Il dpcm con cui si prorogano le misure contenitive non ha bisogno del disco verde del Cdm, ma in quella data il prosieguo della stretta dovrebbe essere condivisa in seno al governo, l'annuncio arrivare in giornata. Verosimilmente, prima dovrebbe tenersi l'incontro tra il premier Conte e i leader di opposizione, mentre cresce anche l'attesa per il nuovo confronto tra il presidente del Consiglio e le parti sociali.
Già nel pomeriggio di oggi il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli, aveva ipotizzato un'estensione delle misure nel corso della conferenza stampa alla Protezione Civile. "Certamente ci sarà un prolungamento", aveva affermato, aggiungendo: allentare il lockdown in Italia "è una decisione che spetta alla politica e in particolare al presidente del Consiglio e al Consiglio dei ministri, ma se mi chiedete una personale opinione, è ancora tempo di mantenere misure stringenti fino a dopo Pasqua".
"Stiamo andando nella direzione giusta e non dobbiamo minimamente cambiare strategia", le parole di Locatelli.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Adnkronos.
Fonte: www.adnkronos.com
CORONAVIRUS, TRUMP: "AIUTI PER 100 MILIONI DI DOLLARI ALL'ITALIA"
30/03/2020
"Spediremo ventilatori in Italia, in Francia, in Spagna". Sono le parole di Donald Trump, nel corso del briefing quotidiano alla Casa Bianca sull'emergenza coronavirus. Il presidente fa il punto sulla risposta americana alla crisi. I paesi che riceveranno i macchinari "hanno enormi problemi", dice Trump, ipotizzando l'invio anche ad altri paesi.
''Ho appena parlato con il primo ministro italiano, abbiamo dotazioni supplementari, prodotti di cui non abbiamo bisogno. Manderemo circa 100 milioni di dollari di materiali chirurgici e medici, materiale ospedaliero all'Italia. Giuseppe era molto contento, stanno vivendo un momento molto difficile". Trump e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte hanno avuto una conversazione telefonica nel corso della giornata. Nel colloquio, come spiega Trump, è stato definito l'invio di materiale dagli Usa all'Italia.
Poi, preannunciando l'estensione delle misure per il contenimento dell'epidemia negli Usa,aggiunge: "Sono 30 giorni vitali, ci giochiamo tutto. Il picco non arriverà prima di altre due settimane, se seguiamo le indicazioni salveremo più di un milione di vite. Il futuro è nelle nostre mani, non abbiamo altra scelta: ognuno di noi può avere un ruolo per fermare il virus. Oltre 1 milione di americani sono stati sottoposti a test", dice il presidente degli Stati Uniti.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Adnkronos.
Fonte: www.adnkronos.com
30 marzo 2020
COVID19. ECCO COME SI OTTIENE IL BONUS DI 600 EURO. L'ON KETTY DAMANTE: STIAMO LAVORANDO PER ESTENDERE LA PRESTAZIONE AD APRILE E PER AUMENTARE LA PLATEA
Da mercoledì 1 aprile sul sito dell’INPS si potrà inoltrare la domanda per l’indennizzo da 600 euro che il decreto #CuraItalia riserva per il mese in corso a Partite IVA, autonomi, lavoratori agricoli, del turismo e dello spettacolo.
Dopo aver ottenuto il PIN, questa è la procedura da seguire:
1 –Entrare nella sezione personale del sito INPS attraverso il PIN cittadino
2 – Accedere
3 – Procedere per Accesso servizi on line
4 – Nella barra di ricerca selezionare “Domande per prestazioni al sostegno del reddito”
5 – Selezionare “Indennità COVID-19″
Questo il link al sito: https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx
Stiamo lavorando per estendere la prestazione ad aprile e per aumentare la platea. Nessuno sarà lasciato indietro!
Fate girare! Informiamo tutti
Fonte: www.kettydamante.it
RETRIBUZIONE DICEMBRE 2019. INIZIA LA SETTIMANA ED ANCORA SENZA STIPENDIO GLI OPERAI FORESTALI. ECCO QUANDO PAGARE SECONDO IL CIRL FIRMATO DAL GOVERNO MUSUMECI
Alle ore 15:30 di lunedì 30 marzo 2020, nel distretto 8 Palermo e non solo, nessun accredito nei conti correnti dei lavoratori forestali.
Leggi anche:
Finalmente pagano la mensilità di dicembre! In riscontro alla nota delle Segreterie Prov.li, il Dirigente del Servizio per il Territorio ha posto in essere quanto necessario per il pagamento degli emolumenti
Flai Cgil Pioppo: riproponiamo l’avviso del pagamento mensilità dicembre. Da giorno 18/03/2020, l’ufficio preposto ha posto in essere quanto necessario per il pagamento della mensilità di dicembre. Il Blog: si precisa che fino ad oggi non c'è nulla!
*****
Art. 15 del Cirl firmato il 9 Agosto 2018 a Palermo presso la sede dell'Assessorato Regionale dell'Agricoltura dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea
La corresponsione della retribuzione sia per gli LTI che per gli LTD deve essere effettuata entro il giorno 15 del mese successivo a quello cui si riferisce la prestazione lavorativa e comunque non oltre la fine del mese.
NON CHIUDIAMO GLI ORTI ORA: LETTERA APERTA AL GOVERNO
Molti lettori di Orto Da Coltivare mi hanno scritto in questi giorni, preoccupati perché non possono raggiungere il proprio orto distante pochi chilometri dall’abitazione.
Non penso che impedire di coltivare gli orti sia d’aiuto a fermare il corona virus e ho pensato di scrivere una lettera aperta alle autorità.
Una semplice richiesta, senza alcuna polemica e soprattutto senza minimizzare la gravità della situazione sanitaria che stiamo vivendo. Ne approfitto anzi per ringraziare chi in questo momento si carica di responsabilità e lavora per salvaguardare la nostra salute.
Penso che valga comunque provare a portare all’attenzione il punto di vista di molte persone che si prendono cura di un pezzo di terra da tempo e per cui sarebbe importante poter continuare a farlo. Si tratta di una lettera aperta, sentitevi liberi di condividerla o inoltrarla a chi ritenete.
Lettera aperta alle autorità
All’attenzione del governo
Buongiorno
Mi permetto di scrivere per sollevare una questione relativa al decreto del 22 marzo 2020 sull’emergenza COVID 19.
La mia richiesta riguarda la possibilità di coltivare un orto anche per chi ha un terreno in proprietà o in usufrutto distante qualche chilometro dalla propria abitazione.
Gestisco Orto Da Coltivare, sito web e community social che coinvolge oltre 100.000 persone e scrivo facendomi portavoce di molte persone che in questi giorni mi contattano segnalandomi l’impossibilità di raggiungere il loro orto.
Condivido l’importanza di serie misure anti contagio, che inevitabilmente chiedono dei sacrifici a ciascuno e mi sento grato a chi affronta responsabilità di governo in questo periodo. Chiedo però alle autorità di valutare la possibilità di aprire uno spiraglio per chi coltiva.
Orti e piccoli frutteti sono importanti per molte persone e per questo andrebbero tutelati.
La piccola agricoltura famigliare per autoconsumo rappresenta per molte persone un’integrazione importante al bilancio famigliare. A maggior ragione in questo drammatico momento in cui tanti non sono in condizione di lavorare. Penso anche all’importanza che rivestono in molte zone piccoli oliveti e vigne.
Altrettanto importante è la funzione terapeutica dell’orto: attività all’aria aperta utile a scacciare ansia e stress, come comprovato da moltissimi studi. Anche questo è importante, in un periodo dove le preoccupazioni certo non mancano.
Nelle faq relative al decreto #iorestoacasa è stata pubblicata una risposta che inserisce la vendita di piantine e sementi al dettaglio tra le attività che possono restare aperte. Questo primo importante passo dimostra una sensibilità del governo verso questo mondo.
Tuttavia molte persone coltivano un orto non è adiacente alla propria abitazione. Sono spostamenti molto brevi, visto che la terra richiede una cura quasi quotidiana, ma che oggi non è possibile compiere.La motivazione di coltivare l’orto non è presente tra quelle stabilite dal decreto, per cui si presume sia vietato spostarsi per farlo.
Per questo richiedo di inserire la possibilità di recarsi al proprio orto, a patto di farlo con le dovute accortezze.
Rimando a persone più competenti di me normare le precauzioni e le restrizioni da imporre perché l’attività sia sicura e non possa portare contagi. Ma penso che una persona che si reca da sola a lavorare la terra in luogo isolato non costituisca alcun pericolo in questo senso.
Spero che prendiate in considerazione al più presto la questione: la terra richiede una cura costante e aprile è un mese fondamentale per impostare l’orto, con semine e trapianti che determineranno il raccolto estivo.
Grazie per l’attenzione e un cordiale saluto
Matteo Cereda
Orto Da Coltivare
Fonte: www.ortodacoltivare.it
CORONAVIRUS, MUSUMECI: "CRISI ECONOMICA PRIMA DI QUELLA SANITARIA". DOBBIAMO CONSENTIRE ALLE PERSONE DI METTERE IL PANE SULLA TAVOLA E QUI SOFFRONO TANTE IMPRESE E TANTI LAVORATORI DIPENDENTI
Dal sito pti.regione.sicilia.it
29 Marzo 2020
"In Sicilia l'epidemia economica è arrivata prima del picco dell'epidemia sanitaria". Così il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, intervenendo a Sky Tg24, ha reso plasticamente evidente a tutti la situazione di crisi sociale che rischia di esplodere nell'Isola.
"Due settimane di inattività - ha spiegato - hanno messo in sofferenza una società che vive anche di lavoratori precari che lavorano alla giornata per portare a casa anche 30, 40 euro. Il mio governo ieri - ha proseguito - per fare fronte a questa drammatica condizione ha messo a disposizione dei Comuni ben 100 milioni di euro destinati esclusivamente all'assistenza".
E' chiaro, ha detto Musumeci, che si "devono continuare a rispettare le regole, ma dobbiamo consentire alle persone di mettere il pane sulla tavola e qui soffrono tante imprese e tanti lavoratori dipendenti, ma soprattutto quelli che non hanno reddito e vivono con attività quotidiane. Gente costretta a stare a casa e che non porta più niente da mangiare".
Il presidente della Regione, che ha incassata unanimi consensi per lo stanziamento di cento milioni a beneficio delle famiglie meno abbienti, ha fatto riferimento al governo nazionale.
"Se gli aiuti non si integrano tra Regione e Stato - ha aggiunto - ogni sforzo diventa difficile. Noi abbiamo deliberato che l'Irfis, l'unica banca di cui dispone la Sicilia, metta a disposizione delle imprese fondi per 200 milioni di euro. In Sicilia il tessuto produttivo è fatto di piccole imprese".
Sullo stato di diffusione del contagio del Covid-19 in Sicilia, Musumeci ha spiegato che il 95 per cento dei siciliani rimane a casa, "non va in giro, il picco dei contagi del coronavirus dovrebbe arrivare entro la metà di aprile". E se sotto il profilo della risposta sanitaria all'emergenza la Regione sta facendo tutto il possibile, lo stesso non si può dire per la fornitura, da Roma, dei dispositivi di protezione individuale, mascherine, camici e guanti.
"In regime ordinario abbiamo 411 posti di terapia intensiva e pensiamo di poterne allestire altre 500 almeno. Abbiamo già convertito reparti di ospedali pubblici - ha aggiunto il presidente della Regione - e stiamo lavorando anche per i posti letto di pazienti positivi senza rianimazione. Stiamo lavorando per dare serenità alla gente".
Poi l'affondo: "La Sicilia produce tutto, dai fichidindia alle arance rosse, ma non camici e Dpi. Per tutto questo attendiamo che l'Unità di crisi possa farci arrivare il carico. Arriva qualcosa con il contagocce, ma non può bastare quando arriverà il picco".
Fonte: pti.regione.sicilia.it
RIAPERTURA A SCAGLIONI PER LE IMPRESE, GLI ULTIMI SARANNO BAR , RISTORANTI E DISCOTECHE
29 Marzo 2020 La fine dell’emergenza e delle restrizioni determinate dai decreti di distanziamento sociale non sembrano vicinissimi ma già si ragiona sulla ripresa. E sarà una ripresa scaglionata quella che appare all’orizzonte dei ragionamenti del Governo Italiano. E sarà una ripresa delle attività lenta.
Il nuovo blocco di due settimane fino al prossimo 3 aprile verrà certamente prorogato anche se ancora non c’è una conferma ufficiale, e durerà fino al 18 aprile. Soltanto dopo si comincerà realmente a discutere dei criteri per la riapertura progressiva. La condizione necessaria è l’indice di contagiosità inferiore a 1 (cioè quando le statistiche diranno che un positivo infetta meno di una persona). Ma anche dopo, occorrerà mantenere alcune limitazioni utili ad impedire che la circolazione degli asintomatici possa far risalire il numero dei positivi. Ecco perché già pare chiaro che gli ultimi a riaprire saranno i locali dove maggiore è la possibilità per le persone di stare a stretto contatto come discoteche, i bar, i ristoranti, i cinema e i teatri. I primi invece a riprendere l’attività dovrebbero essere gli imprenditori che fanno parte della filiera alimentare e farmaceutica.
Tutto chiuso per Pasqua e niente viaggi a tempo indeterminato
Le indicazioni del Comitato tecnico Scientifico che supporta Conte sembrano già chiare e scontate. Le festività pasquali “dovranno essere all’insegna della distanza”. Si manterranno quindi tutti i divieti di spostamento e saranno intensificati i controlli necessari ad impedire di uscire da casa e rimanere fuori più del tempo indispensabile per fare la spesa o andare in farmacia. Unica deroga consentita: portare il cane a fare i bisogni in un giro del palazzo.
Dopo il 18 aprile si valuterà quando e come riaprire tutto il resto. Comunque vadano i dati, per il ritorno alla normalità serviranno settimane. È possibile che si consenta la riapertura di qualche negozio, ma dovrà sempre essere rispettata la distanza di un metro, così come la regola di entrare uno alla volta a meno che non si tratti di grandi spazi. Sospesi fino a data da destinarsi anche gli eventi pubblici dove risulta impossibile controllare il rispetto della distanza tra le persone. E tanto basta a comprendere quanto sia difficile la scelta sul ritorno a scuola dei ragazzi.
Intanto la nuova ordinanza emanata ieri stringe le maglie rispetto ai connazionali che devono rientrare dall’estero. E questo segna un allungamento dei tempi che ci vorranno per consentire la libera circolazione tra gli Stati. Chi rientra in Italia deve infatti “andare in quarantena e all’atto dell’imbarco su aerei o navi (con la mascherina) compilare l’autocertificazione per indicare l’indirizzo dove starà in isolamento. In caso di insorgenza di sintomi Covid-19, “c’è l’obbligo di segnalazione con tempestività all’Autorità sanitarie”. Le stesse regole valgono per chi torna con mezzi propri: quarantena e obbligo di indicare alle ASP l’indirizzo dove si andrà a stare. Se non si ha la possibilità di effettuare la quarantena in quel domicilio (ad esempio se nell’abitazione non ci sono stanze dove rimanere in isolamento) la Protezione civile indicherà il luogo dove il cittadino dovrà trascorrere, a proprie spese, i 14 giorni.
Fonte: www.blogsicilia.it
CORONAVIRUS, IL MINISTRO DELLA SALUTE, ROBERTO SPERANZA: "MISURE ALLUNGATE, SACRIFICIO NON BREVISSIMO"
29/03/2020
"Sicuramente" le misure di contenimento per il coronavirus "verranno allungate e ci sarà bisogno di un sacrificio che non sarà brevissimo". Lo ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, ospite di 'Che tempo che fa'.
"Ci sono segnali incoraggianti - ha sottolineato - però questo non basta, non è una cosa di domani. Se noi immaginassimo di bloccare queste misure commetteremmo un errore drammatico e bruceremmo quel piccolo vantaggio che stiamo provando a costruire. Vediamo la luce in fondo al tunnel, ma sbagliare i tempi ci precipiterebbe immediatamente indietro".
"Abbiamo bisogno ancora di un po' di tempo, ma in questo tempo dobbiamo studiare il dopo, perché il dopo arriverà, i cittadini debbono sapere che questa battaglia il nostro Paese, ma più in generale l'umanità, la vincerà e quindi dobbiamo organizzarci - ha detto Speranza - Ma organizzarci ora non significa smettere immediatamente di rispettare queste regole che oggi sono fondamentali e ci hanno portato ai primi risultati".
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Adnkronos
CONTAGIO DA CORONAVIRUS IN SICILIA, 1330 ATTUALMENTE POSITIVI MA RESTANO 71 I RICOVERATI IN INTENSIVA, 65 DECEDUTI E 65 GUARITI
Dal sito www.blogsicilia.it
di Manlio Viola - 29/03/2020
Mentre sembra ormai inevitabile la proroga almeno fino al prossimo 18 aprile dell’ordinanza che ci tiene tutti a casa cresce l’attesa dei dati del contagio da parte di tutti per comprendere quando potremo iniziare a sperare in una progressiva riapertura e in un progressivo ritorno alla normalità che ancora sembra lontano
Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 17 di oggi (domenica 29 marzo), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.
Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 13.814.
Di questi sono risultati positivi 1.460 (+101 rispetto a ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.330 persone (+88).
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 75 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 61 (19, 3, 4); Catania, 368 (136, 16, 23); Enna, 181 (92, 1, 10); Messina, 266 (129, 8, 15); Palermo, 216 (78, 14, 6); Ragusa, 27 (7, 3, 2); Siracusa, 66 (35, 18, 3); Trapani, 70 (26, 0, 1).
Sono ricoverati 522 pazienti (+10 rispetto a ieri), di cui 71 in terapia intensiva (uguale), mentre 808 (+67) sono in isolamento domiciliare, 65 guariti (+5) e 65 deceduti (+8).
Il picco dell’epidemia, a livello regionale, è atteso per la metà di aprile, dunque c’è ancora da avere tanta pazienza
Oggi arrivano notizie della prima vittima fra gli ospiti dell’Oasi di Troina ma anche l’aumento dei casi della Rsa di Villafrati, un focolaio di contagio che ha portato alla dichiarazione di zona rossa. Salgono a tredici anche i casi a Bagheria
Ma l’attenzione degli italiani e dei siciliani sempre più insofferenti si sposta anche sui temi economici e sull’emergenza sociale. Ci vorrà tempo perchè gli aiuti deliberati a tutti i livelli raggiungano le famiglie. 400 milioni quelli stanziati dal governo Conte per tutto il Paese, un importo al centro di polemiche visto che secondo le stime servirebbe almeno un miliardo per aiutare tutti coloro che sono in difficoltà. In Sicilia si aggiungono 100 milioni della Regione e il governatore Musumeci chiede di coordinare gli aiuti nazionali e regionali perchè così si può essere più incisivi.
Ma su tutto servono i dispositivi di protezione che ancora ritardano mentre a Siracusa cresce la polemica sulla gestione del Pronto Soccorso
Fonte: www.blogsicilia.it
29 marzo 2020
PICCO CORONAVIRUS ATTESO IN SICILIA A METÀ APRILE, ADESSO LO DICE ANCHE MUSUMECI
Dal sito www.blogsicilia.it
29/03/2020
“Il 95% della gente in Sicilia rimane a casa, non va in giro, il picco dei contagi del coronavirus dovrebbe arrivare entro la metà di aprile”. Così il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, a Sky Tg24.La curva dei contagi della quale parliamo da giorni in Sicilia si sposta in avanti rispetto al resto del Paese sperando che le previsioni abbiano, comunque, una attendibilità maggiore rispetto a quelle nazionali che avevano fissato il picco al 18 marzo ma sbagliando. A livello nazionale si prepara già l’ampliamento dell’ordinanza ‘io resto a casa’ fino al 18 aprile e si pensa ad una riapertura scaglionata che potrebbe protrarsi a lungo
Ma più dell’epidemia oggi preoccupa la tenuta sociale. “Due settimane di inattività hanno messo in sofferenza una società fatta di lavoratori precari e di gente che la mattina deve portare a casa 30-50 euro. Dobbiamo consentire alle persone di potere mettere qualcosa a tavola, soffrono tutti i lavoratori dipendenti, le imprese ma soprattutto chi non ha niente e vive delle attività del quotidiano: abbiamo il dovere di disinnescare questa bomba, per fortuna in Sicilia non c’è sta alcuna azione di violenza, a parte due-tre episodi” dice ancora Musumeci. “Noi abbiamo stanziato ben 100 milioni destinati esclusivamente all’assistenza alimentare – ha aggiunto – Sono contento che su questo esempio il governo nazionale ha adottato altri provvedimenti”.
“Se gli aiuti non si integrano tra Regione e Stato ogni sforzo diventa difficile. Noi abbiamo deliberato che l’Irfis, l’unica banca di cui dispone la Sicilia, mette a disposizione delle imprese fondi per 200 milioni di euro. In Sicilia il tessuto produttivo è fatto di piccole imprese”.
Ma la Sicilia soffre anche di altro come la carenza di dispositivi di protezione sui quali la polemica va avanti. “La Sicilia produce tutto, dai fichi d’india alle arance rosse e bionde; ma non produce dispositivi di protezione e sicurezza sanitari. Per tutto questo aspettiamo che l’unità di crisi romana faccia arrivare il carico; qualcosa arriva col contagocce ma in attesa del picco dei contagi non può bastare: quindi speriamo che Roma faccia presto e bene”.
Coronavirus, settimana decisiva ma il 3 aprile non si riaprirà, verso la proroga dello stop non solo alla scuola
Riapertura a scaglioni per le imprese, gli ultimi saranno bar , ristoranti e discoteche
“Più test e i casi di coronavirus non aumentano”, l’ottimismo del virologo Maga
Fonte: www.blogsicilia.it
SINALP SICILIA: “MANCANZA DI DENARO, MANCATO PAGAMENTO STIPENDI COMPRESI I FORESTALI, IMPOPOLARI RESTRIZIONI DELLE LIBERTÀ PERSONALI”
Dal sito www.siciliaogginotizie.it
28 Marzo 2020
Oggi la Sicilia vive un momento drammatico che se non gestito in maniera corretta rischia di sfociare in una crisi sociale economica ed istituzionale di proporzioni inimmaginabili.
Assistiamo ad aumenti e rincari ingiustificati di prezzi al dettaglio di beni come generi alimentari di prima necessità, disinfettanti, mascherine.
La vita di questi giorni vede tutti i cittadini frastornati ed incapaci di comprendere la reale portata di questa emergenza e del perchè di tutte queste limitazioni alla loro libertà personale sancita dalla costituzione Repubblicana.
Le istituzioni, secondo il comune sentire, non riescono a dare quella giusta sicurezza e certezza che tutti si aspettano in momenti come questi.
Il 25 marzo del 1957, con la firma dei Trattati di Roma, nasceva l’integrazione europea che, dopo le lacerazioni dei conflitti mondiali con i due tentativi violenti e destabilizzanti attuati dalla Germania nel vano tentativo di germanizzare l’intero continente, vedeva finalmente i cittadini d’Europa riuniti sotto una sola bandiera in nome della libertà, della democrazia, della pace, del progresso.
Purtroppo tutti quei buoni propositi, nell’evolversi del “sistema “ Europa sono andati persi, dimenticati, distrutti.
Oggi abbiamo una Nazione che arranca verso una soluzione di salvataggio ottimale creando danni su danni.
In questo crescendo di errori ed errata gestione dell’emergenza che ha trasformato l’Italia in un lager dove tutti siamo prigionieri, assistiamo ad imposizioni psicologicamente violente verso i cittadini senza alcun corrispettivo in termini di aiuti concreti per evitare, letteralmente, la fame ad una, purtroppo, larga fascia della cittadinanza.
In questo quadro a tinte fosche emerge per ulteriore tragicità una Sicilia che mette a nudo la sua fragilità nella gestione di questa pandemia.
Una Sicilia che subisce scelte ed imposizioni dal Governo Nazionale che cozzano letteralmente con i veri interessi dei siciliani.
Una gestione del comune circolare dei cittadini errata che ha permesso l’arrivo nelle regioni del sud e della Sicilia in particolare, di una enorme moltitudine di persone con la conseguenziale quasi certezza di diffondere il virus di questa pandemia.
Questa situazione crea le basi per una continua limitazione dei diritti personali e di libertà che ogni democrazia deve garantire ai propri cittadini, dando il via alla azioni di violenza e ribellione che sembravano scomparsi nel nostro tessuto sociale.
In questi giorni abbiamo assistito all’assalto di banche e supermercati da parte di cittadini che non lavorando e non percependo alcun stipendio sono esasperati e non più in grado di sopportare tale limitazione di libertà.
Questi sintomi sono solo l’inizio di scenari futuri ben più gravi e con conseguenze tragiche se non si corre immediatamente alla soluzione del problema.
Il Sinalp Sicilia chiede a chi ci Governa di avere il coraggio di abbandonare le catene imposte da questa Europa e di immettere immediatamente denaro, senza alcun ripensamento, nel sistema economico regionale pagando tutti i fornitori degli enti pubblici regionali, pagando gli stipendi ed eventuali arretrati a tutti i dipendenti pubblici compresi i forestali, pip, asu e precari vari che gravitano attorno alla pubblica amministrazione regionale.
Non è pensabile che i dipendenti di alcuni enti pubblici regionali e locali come tra l’altro lo Zootecnico di Palermo lamentino arretrati di stipendio in questi momenti di grande difficoltà.
Immettere denaro nel sistema economico regionale significa ridare ossigeno al sistema del commercio e della produzione, sia agricola che industriale, della Sicilia.
Significa rimettere in movimento la macchina economica bloccata, ingessata da provvedimenti forse necessari ma sicuramente distruttivi della nostra economia.
Pagare le imprese che forniscono beni e servizi alla Pubblica Amministrazione regionale significa scongiurare una crisi incalcolabile con relativa distruzione di quel che resta del sistema produttivo siciliano, evitando contenziosi tra poveri e relativo impoverimento di tutti.
Riprogettare la rete sanitaria siciliana non considerando più gli ospedali come Aziende, ma reinquadrandoli come veri presidi medici della sanità pubblica isolana a tutela di interi territori oggi scoperti.
Il Governo Siciliano, in questi tragici momenti, ha il difficilissimo compito di dare certezze e concretezza ai propri cittadini per evitare la rivolta sociale.
Bene sta facendo il Presidente Musumeci che finalmente ha metabolizzato l’idea che deve imporre all’Italia gli interessi del suo popolo e bene sta facendo il Sindaco di Messina che sta contrastando una incomprensibile gestione delle limitazioni dei cittadini alla circolazione quando in giro per l’italia si trova di tutto, dai migranti che continuano allegramente a sbarcare senza alcun controllo di sorta, ai lavoratori che dal sud sono emigrati al nord per una speranza di lavoro fino agli studenti universitari che sempre dal sud erano andati ad infoltire le iscrizioni delle Università del nord ed oggi, non avendo prospettive, vogliono rientrare nei loro luoghi di origine.
Fonte: www.siciliaogginotizie.it