Passa l'operazione immobiliare a carico del Fondo pensioni. Sì alle
norme per Asu, ex sportellisti e disabili. Via libera alla
"salva-sindaci"
di Accursio Sabella
PALERMO - La maggioranza ha traballato a lungo. E con essa il governo. Fino al punto da spingere stamattina il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone
a inviare un sms ai big dei partiti della coalizione: “I deputati sono
sempre assenti, i partiti lacerati, in queste condizioni è impossibile
approvare la Finanziaria”. Ma alla fine, sarà stato il richiamo del
presidente, sarà stata la voglia degli uomini del Pd di dedicarsi alle
ultime ore prima delle primarie, la necessità generale di assicurare
alcuni finanziamenti necessari, gli articoli della legge di stabilità
sono stati approvati. E con essa, alcune norme molto attese e discusse.
Ma l’Aula, proprio alla fine, e dopo oltre dodici ore di seduta, ha
deciso di confermare un po’ il trend degli ultimi giorni: proprio sul voto finale alla legge di stabilità è mancato il numero legale. E così Ardizzone ha dovuto rimandare quel voto.
Il più è fatto, però. Nonostante per oltre due giorni, l’Aula sia rimasta ad esempio, inchiodata sull’articolo 13, quello che prevedeva l’acquisto da parte del Fondo pensioni degli immobili che una volta erano della Regione,
attraverso la creazione di un fondo immobiliare. Di fatto, la Regione
ha sostituito col “mattone”, il finanziamento da 59 milioni che per
legge deve assicurare all’ente che si occupa delle pensioni dei
dipendenti regionali. Ma come detto, i dubbi e le critiche erano state
tante. A cominciare dall’effettivo valore degli immobili, passando per
il pagamento del mutuo che attualmente grava anche sui proprietari
privati degli immobili che fanno capo a Banca Intesa e Unicredit. La
polemica ha raggiunto toni molto aspri anche oggi, quando il deputato
del Movimento cinque stelle Giancarlo Cancelleri ha parlato di “truffa” e di “bugie dell’assessore all’Economia Baccei”.
Quest’ultimo ha risposto con altrettanta durezza: “La matematica parla
chiaro, se lei non capisce non è un mio problema”. Alla fine la norma
passerà solo attraverso una riscrittura concordata anche con
l’opposizione. Per prevenire, infatti, i rischi di questa operazione
immobiliare, la Regione ha deciso di spostare di due anni il
finanziamento al Fondo, di fatto “mettendo da parte” i soldi nel caso in
cui la vendita degli immobili, considerati in molti casi fatiscenti e
inagibili da diversi deputati, non dovesse andare a buon fine.
L’approvazione non ha allontanato però le polemiche. Per il deputato
centrista Totò Lentini “abbiamo rifilato una patacca al
Fondo pensioni mettendo le mani sulle pensioni dei regionali”, per il
capogruppo di Forza Italia Marco Falcone si deve
parlare di “una mera operazione finanziaria tutta a perdere, messa in
atto da un governo che prima di andare via tenta di sottrarre ciò che
può”. In questo caso, la liquidità del Fondo, appunto.
L’altra norma chiave era ovviamente quella relativa ai finanziamenti per i disabili.
Una norma che doveva rispondere alle polemiche di questi mesi che hanno
visto scendere in campo, al fianco dei portatori di handicap, anche
alcuni vip. Alla fine, l’articolo è passato, garantendo per i prossimi
anni qualcosa come 240 milioni di euro l’anno per l’assistenza. In
particolare, per il 2017, quindi, gli stanziamenti arriveranno dal Fondo
regionale creato a marzo (36 milioni), dalla quota vincolata ai Comuni
(34 milioni), dai trasferimenti per i Comuni destinati ai
all'abbattimento delle barriere architettoniche (15 milioni), dal
contributo alla Sicilia del Fondo nazionale per le non autosufficienze
(68 milioni). I restanti 80 milioni per ognuno dei prossimi tre anni
sono il frutto dell'emendamento di Crocetta che ha reperito i fondi da
un taglio all'Irfis (53 milioni), dagli introiti delle tasse
automobilistiche (27 milioni). Soldi che sono confluiti nei fondi
globali del bilancio. Dal 2018, la copertura verrà garantita anche dalle
entrate relative all'Iva (63 milioni) e dalla riduzione del Fondo per i
disabili (59 milioni). A questi nel 2017 vanno aggiunti anche 50
milioni per l'assistenza sanitaria nel 2017 frutto dei risparmi ottenuti
dalla Centrale unica degli acquisti. La norma prevede che siano gli
stessi disabili a scegliere tra l'erogazione diretta alle famiglie e la
gestione tramite le cooperative del settore.
Una norma invece probabilmente renderà più agevole il cammino verso la stabilizzazione di circa 6 mila precari.
Si tratta dei cosiddetti “Asu”, che vengono sostanzialmente trasferiti
nel bacino degli Lsu, con un sostanziale vantaggio: anche loro, adesso,
come gli altri precari, potranno essere coinvolti nelle procedure di
stabilizzazione che dovranno compiersi nei prossimi anni negli enti
locali siciliani. Buone notizie anche per i sette articolisti precari
del comune di Milo che potranno rientrare nella dotazione organica
dell’ente, essendo stati ingiustamente e immotivatamente esclusi dai
processi di stabilizzazione. Una norma voluta da Forza Italia e
sostenuta, dice il capogruppo Falcone, anche dai “colleghi Foti, Raia,
Vinciullo”.
Rientra poi a sorpresa una norma inizialmente stralciata. È quella che prevede l'esenzione del ticket per gli inoccupati
che fanno parte di un nucleo familiare con reddito che non superi 11
mila euro. Passa anche la norma che prova a offrire garanzie
occupazionali agli ex lavoratori dell’Aras, ente recentemente fallito.
In pratica i lavoratori potranno essere messi sotto contratto (a tempo
determinato) dall’Istituto Zootecnico, ente di cui dovrà avvalersi
l’Associazione italiana allevatori per una serie di attività. Una norma
passata nonostante i dubbi dello stesso assessore all’Agricoltura
Cracolici. Torna nel testo anche una norma relativa ai trasporti:
vengono prorogate di due anni, di fatto, le concessioni alle autolinee,
in scadenza quest’anno. Niente gara pubblica, per il momento.
Queste le norme più importanti, insieme ai soliti finanziamenti per enti
e associazioni. Per il voto finale, come detto, si dovrà attendere
domani, così come per la legge “salva sindaci” che dovrà evitare la decadenza dei primi cittadini siciliani.
Ma al di là del merito dei provvedimenti, resta sul tappeto
l’impressione di un film giunto già alle battute finali, nonostante i
sei mesi che separano dalle prossime elezioni. La maggioranza non c’è
più, dispersa per i rivoli delle urgenze personali e politiche. Il
governo balbetta, e non governa più. La testa è già alle varie
competizioni elettorali. Ma c’è ancora molto da fare. Molte delle norme
non approvate in questa Finanziaria, oltre alle tante stralciati a
inizio sessione da Ardizzone, sono confluite nel cosiddetto “collegato”.
Un testo che, tra chiusure di enti (come Riscossione Sicilia), e
provvedimenti-marchetta, sembra fatto apposta per dare il colpo di
grazia a questa legislatura, e per far saltare in aria definitivamente i
Palazzi del potere siciliano.
La diretta della seduta. Fonte: livesicilia.it