30 aprile 2020

I LAVORATORI FORESTALI SICILIANI HANNO OTTENUTO DAL PARLAMENTO EUROPEO IL DIRITTO ALLA STABILIZZAZIONE. L'AVVOCATO FASANO: PRONTI A DIFFIDARE LA REGIONE


di Michele Mogavero
Alcune regioni, grazie allo storico risultato del Parlamento Europeo (ottenuto dai lavoratori forestali della Sicilia), hanno deciso di stabilizzare i propri operai. Il Blog incuriosito, ha voluto intervistare l'avvocato Angela Fasano per cercare di capire quale strategia adotterà prossimamente per i suoi ricorrenti.
L'avvocato gentilmente ci ha risposto


Avvocato Fasano, come vuole procedere per far riconoscere il diritto alla stabilizzazione ai suoi clienti?

Innanzitutto dobbiamo capire se alla scadenza dei 6 mesi (Luglio) l'emergenza del coronavirus è totalmente cessata e quindi siamo tutti più tranquilli.

Avete per caso fatto qualche sollecito alla Regione Siciliana?

Lo studio legale Fasano non ha fatto nessun sollecito perchè ha rispettato l'emergenza sanitaria, considerato che la regione siciliana l'ha affrontata in modo lodevole contenendo la pandemia all'interno del nostro territorio. Quindi non abbiamo voluto sottoporre alla regione di ulteriori oneri e onori, non sarebbe stato corretto dal punto di vista professionale. 

Avete in mente di diffidare il governo regionale?

Quando tutto sarà completamente cessato, proseguiremo eventualmente con una diffida. Rapportandoci sempre con il Parlamento Europeo ed inviando a loro una comunicazione, spiegando eventualmente che la regione non ha fatto ancora niente. 

Avvocato Fasano, il coronavirus ha sconvolto tutto, speriamo di uscirne il prima possibile

Fino a quando non si ha un dato certo sulla cessazione della pandemia internazionale, che ovviamente coinvolge tutti gli organi amministrativi e politici, tra cui in primis il Parlamento Europeo, dove tutte le procedure importanti sono rallentate perchè si ha giustamente un interesse a tutelare la salute pubblica.

Ritornando alla diffida, ci sarebbe una data su cui procedere?

Il termine prefissato dallo studio legale è il 30 giugno, se in quella data, in una situazione di tranquillità, di non pandemia, in cui si registra un calo o un azzeramento dei casi e quindi si ha una situazione serena in Sicilia, allora a quel punto immediatamente andremo a sfondare il portone. Ma se il 30 giugno invece la situazione dovesse nuovamente precipitare, speriamo tutti di no, dovremo limitarci perchè purtroppo si ritornerebbe in una situazione che, anche dal punto di vista giuridico non abbiamo mai vissuto: ci sono i tribunali chiusi, non si fanno udienze, è un caos Nazionale. Quindi dobbiamo rapportarci eventualmente con le indicazioni che ci daranno dal Ministero per poter agire. 
Bisogna aspettare il 30 giugno, se la situazione è rosea andremo avanti, se invece la situazione è negativa e dovesse verificarsi un nuovo picco e quindi la regione nuovamente impegnata a contrastare l'emergenza sanitaria, allora si è costretti ad aspettare un momento più opportuno. 
Tutto è legato a questa pandemia




Ascolta anche:








GLI ON.LI FIGUCCIA E LO GIUDICE: SONO PAZZI A CHIEDERE 1500 EURO AD OGNI LAVORATORE FORESTALE. PRONTI A FAR LE BARRICATE. VIDEO

FASE 2. PASSA LA LINEA DI MUSUMECI: NIENTE TRENI IN ARRIVO IN SICILIA FINO AL 17 MAGGIO


Dal sito gds.it

di Luigi Ansaloni — 30 Aprile 2020
Almeno per quanto riguarda il trasporto ferroviario, passa per il momento la linea di Musumeci: fino al 17 maggio, in Sicilia, non arriveranno treni da nessun'altra regione in Italia. Questo nonostante l'aumento delle corse previste un po' ovunque, anche nell'Isola, a partire dalla prossima settimana. C'è da capire se questo varrà anche per i collegamenti aerei e navali, ma sembrerebbe di si.

E' stata infatti confermata oggi l'aggiunta di nuovi collegamenti a lunga percorrenza che andranno ad integrare l'offerta al fine di assicurare i servivi minimi essenziali. Lo prevede il nuovo Decreto congiunto Mit - Ministero della Salute che - si legge in una nota del Mit . Lo stesso decreto però proroga al 17 maggio l'efficacia di tutte le altre misure limitative, relative alla Regioni Sicilia e Sardegna, adottate in precedenza per far fronte all'emergenza sanitaria da Covid19.

In sostanza, la Sicilia resta blindata, così come ha chiesto il presidente della Regione Nello Musumeci. Memori delle scene visto ad inizio marzo, con 40.000 persone arrivate in Sicilia da Lombardia, Piemonte e compagnie bella e delle continue e roventi polemiche che hanno accompagnato i trasporti e gli ingressi nell'Isola in tutta la "Fase 1", stavolta il governatore ha voluto mettere le cose chiaro fin da subito: per il momento, tutto rimane così com'è, nessuna apertura. Sarebbe stupido, d'altro canto, rischiare dopo aver ottenuto risultati così incoraggianti sul profilo dell'epidemia e dei contagi.

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Fonte: gds.it





FASE 2, NUOVO ESODO VERSO IL SUD DAL 4 MAGGIO: GIÀ QUASI TUTTO ESAURITO SU TRENI E AEREI. SI METTERANNO IN MOVIMENTO CIRCA 3 MILIONI DI PERSONE


Dal sito www.tpi.it

Di Anna Ditta - 29 Aprile 2020
L’inizio della “Fase 2” il prossimo 4 maggio potrebbe portare a un nuovo esodo dal Nord al Sud tra chi non è riuscito o non ha voluto fare ritorno al proprio indirizzo di residenza nella fase più critica dell’emergenza Coronavirus: come riporta Il Mattino sono già quasi tutti pieni i treni in partenza da Milano e diretti a Napoli all’inizio di maggio. Tutto esaurito anche per i voli Alitalia Milano-Napoli previsti dal 4 maggio e per i giorni successivi. Trenitalia, intanto, ha già annunciato che il prossimo 4 maggio la tratta Milano-Napoli sarà coperta da due Frecce in più. “Le nuove corse”, si legge nel comunicato, “sono state aggiunte in vista della riapertura, da lunedì 4 maggio, di alcune attività lavorative previste dall’ultimo decreto del governo”.

Il rischio è che si verifichi un nuovo esodo verso il Sud dopo quello avvenuto con l’imposizione del lockdown in Lombardia e in altre province del Nord all’inizio di marzo. Tuttavia, al contrario di quanto accaduto a marzo, gli spostamenti sui treni saranno stavolta sottoposti a rigide regole di distanziamento sociale, come previsto dall’ultimo Dpcm. Tutti i posti a sedere saranno occupati, ad esempio, soltanto in maniera alternata. Sarà inoltre vietato, lo ricordiamo, lasciare la propria abitazione per chi ha una temperatura corporea superiore a 37,5. Gran parte degli spostamenti interregionali continueranno comunque ad essere vietati anche dopo l’allentamento del lockdown: niente visite a parenti o congiunti, potrà andare in un altra regione solo chi si sposta per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute. Sempre possibile invece il rientro presso il proprio indirizzo di residenza.

“Con la Fase 2 si metteranno in movimento circa 3 milioni di persone sull’intero territorio nazionale, molte delle quali utilizzeranno mezzi pubblici”, ha detto la ministra delle Infrastrutture e trasporti Paola De Micheli al Question time. “Occorre quindi che sia le aziende dei trasporti che l’utenza si attengano all’osservanza di misure necessarie a garantire un regolare svolgimento di questa seconda fase, al fine di ulteriormente contenere il diffondersi del contagio”.

Fonte: www.tpi.it





IRF PALERMO LTI. E’ AUTORIZZATA L’EMISSIONE DI UN ORDINE DI ACCREDITAMENTO PER LA CORRESPONSIONE CONGUAGLIO CHILOMETRICO ANNO 2018







I.R.F. DI ENNA: APPROVAZIONE ELENCO PER LA SELEZIONE DEI CAPISQUADRA AIB


Fonte Comando del Corpo Forestale della Regione Siciliana

Clicca quì per la Determina dirigenziale e l'elenco in Pdf







FI PRESENTA ODG SU ARRETRATI CONTRATTUALI DEI FORESTALI, CALDERONE: “RESTITUIRANNO LE SOMME ALLA REGIONE A PARTIRE DAL 2023”. IL BLOG: COSA VUOLE FARE IL GOVERNO? MA CANCELLATE SUBITO QUESTA GRANDE PORCATA. COSÌ FACENDO DIVENTERÀ SICURAMENTE BELLISSIMA, COMPLIMENTI!


Dal sito www.siciliaogginotizie.it

29 Aprile 2020
Questa mattina il Gruppo parlamentare di Forza Italia ha presentato un ordine del giorno per impegnare il Governo a far pagare le somme dovute dai circa 25 mila forestali, dal 1 gennaio 2023. Nel contempo sempre stamani, Forza Italia ha depositato un disegno di legge che prevede che per i lavoratori forestali, di cui all’articolo 45 ter, della legge regionale 6 aprile 1996, n. 16 e successive modifiche e integrazioni, sia riconosciuto il diritto agli arretrati contrattuali discendenti dall’applicazione del Protocollo d’intesa del 14 Maggio 2009 e dai correlati capitoli di spesa del bilancio regionale 155318 e 150536.

“In attesa dell’emanazione del ddl che impedisca la restituzione di tali somme, abbiamo presentato un ordine del giorno che quantomeno impegna il Governo non a chiederle subito, ma a partire dal 2023, mediante il pagamento di 25 euro mensili, senza interessi, nella certezza che nel frattempo sia approvato il ddl da noi oggi depositato. Sarebbe ingiusto che proprio in questo momento di profonda crisi economia e sociale, chiedessimo a circa 25 mila siciliani la restituzione di somme percepite molti anni fa”. A riferirlo è il Capogruppo di Forza Italia, on. Tommaso Calderone, che a nome di tutto il Gruppo ha depositato un ddl circa gli arretrati contrattuali dei lavoratori di cui all’articolo 45 ter, della legge regionale 6 aprile 1996, n. 16 e successive modifiche e integrazioni.

Fonte: www.siciliaogginotizie.it


Leggi anche:

Ogni lavoratore forestale dovrebbe restituire circa 1500 euro alla regione. Sifus Confali: il parlamento siciliano approvi l' emendamento alla finanziaria presentato dall' On. Vincenzo Figuccia per impedire la restituzione degli arretrati contrattuali dei forestali siciliani

Forestali, Figuccia: "Una norma per risanare la presunta posizione debitoria" 

Finanziaria in Sicilia, Forza Italia presenta emendamento in materia di emolumenti arretrati ai forestali





COMUNITÀ MONTANA PARTENIO-VALLO LAURO: RISCHIO INCENDI, OPERAI AL LAVORO. DAL PROSSIMO 4 MAGGIO GLI OPERAI FORESTALI OTI E OTD TORNERANNO AL LAVORO PER RIPRENDERE LE AZIONI PREVISTE DAL PROGRAMMA DI INTERVENTO SUL TERRITORIO. IL BLOG: IN SICILIA PURTROPPO NON PRIMA DEL 15


Dal sito www.irpiniapost.it

29 Aprile 2020
La Comunità Montana Partenio-Vallo Lauro si prepara per la Fase 2. Dal prossimo 4 maggio gli operai forestali a tempo indeterminato e i colleghi in servizio a tempo determinato torneranno al lavoro per riprendere le azioni previste dal programma di intervento sul territorio.

Su indicazione del presidente Domenico Biancardi e della giunta è stato predisposto il piano di sicurezza per gli addetti. A tutti verrà consegnato un kit di dispositivi di protezione individuale, mentre le attività verranno eseguite rispettando le distanze interpersonali e ogni altra misura di distanziamento per evitare qualsiasi problema in questa fase dell’emergenza sanitaria per il Coronavirus.

Gli interventi sono necessari per mettere in sicurezza le aree verdi di competenza della comunità montana, soprattutto in vista della prossima stagione calda e del rischio incendi. Bisogna anche recuperare il tempo perduto per i giorni di quarantena con un’azione incisiva degli operai della comunità che hanno sempre dimostrato grande abnegazione e senso del sacrificio.

Fonte: www.irpiniapost.it





DAL 4 MAGGIO 2020 NEI DEMANI FORESTALI E NELLE RISERVE NATURALI AFFIDATE IN GESTIONE AL DIPARTIMENTO SVILUPPO RURALE E TERRITORIALE, SARÀ CONSENTITA ESCLUSIVAMENTE LA PASSEGGIATA IN SOLITARIO O ALTRA SINGOLA ATTIVITÀ MOTORIA



Il DPCM del 26 aprile 2020 consentirà, a far data dal 4 maggio 2020, la frequentazione dei parchi pubblici, condizionando la stessa al rigoroso rispetto di quanto disposto all'art.1: comma d) "è vietata ogni forma di assembramento di persone nei luoghi pubblici" e comma f) "non è consentito svolgere attività ludiche o ricreative all'aperto".
Pertanto, in osservanza delle disposizioni di cui sopra, volte a continuare a garantire il contenimento della diffusione del contagio da Covid-19, nei demani forestali e nelle riserve naturali affidate in gestione al Dipartimento Sviluppo Rurale e Territoriale, sarà consentita esclusivamente la passeggiata in solitario o altra singola attività motoria tipo marcia o corsa in solitario, senza l'utilizzo di alcun veicolo o mezzo meccanico di locomozione, esclusi, ove possibile, quelli di ausilio, personali, in quanto portatori di handicap come previsto dal medesimo suddetto comma f).
Le aree attrezzate, le strutture espositive, museali e ogni altra area destinata alla pubblica fruizione, restano chiuse al pubblico fino alla data del 17 maggio p.v.
La riapertura alla fruizione di dette aree, sarà in ogni caso subordinata alle prescrizioni contenute nelle disposizioni da emanarsi da parte delle Autorità governative e alla redazione di protocolli specifici, nonché alla fornitura dei materiali e dei DPI da adottare per il contenimento -emergenza COVID- 2019.
Il Dirigente Generale
Mario Candore










IL DECRETO APRILE SLITTA A INIZIO MAGGIO. CATALFO: 13 MILIARDI E ALTRE 9 SETTIMANE DI CIG

Roberto Gualtieri
 © Copyright ANSA/

Dal sito www.ansa.it

Salta il Consiglio dei ministri del 30 aprile chiamato a dare il via libera al 'Decreto Aprile'. Probabile che, un secondo Cdm convocato nei prossimi giorni, dia il via libera al decreto semplificazioni

29 Aprile 2020
Una manovra monstre. Misure da calibrare bene per evitare ritardi (e polemiche). Spinte delle varie anime della maggioranza da contenere e da portare a sintesi. Ma anche l'attesa di un nuovo allentamento delle regole Ue sugli aiuti di Stato per i ristori e gli interventi pubblici diretti sulle imprese. Alla fine il "decreto aprile" slitta a inizio maggio, ai primi giorni della prossima settimana, assicura il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, visto che il nuovo framework Ue è "imminente". In ogni caso il governo ha bisogno ancora di un po' di tempo per mettere a punto i dettagli di un intervento "imponente", mai visto "dal dopoguerra" ma "necessario" per puntellare il Paese provato da due mesi di epidemia da Coronavirus, come ha ripetuto il ministro. In effetti si tratta di una maxi-manovra da 155 miliardi, che non ha precedenti nemmeno negli anni più duri della crisi finanziaria dal 2008 in poi: in Parlamento la richiesta di scostamento da 55 miliardi di deficit trova il sostegno anche delle opposizioni, mentre sul quadro complessivo del Def scattano i distinguo, Lega in testa, in attesa di vedere come se la caverà il governo con la Fase 2, sulla quale peraltro si presenterà alle Camere il premier, Giuseppe Conte per difendere le scelte fatte fin qui compreso l'uso dei Dpcm.

Tutti, però, ora aspettano le misure, che il ministro garantisce terranno conto "il più possibile" delle richieste delle Camere e delle proposte dei partiti. Per certo ci saranno nuovi finanziamenti a sanità, ricerca e Protezione civile, e un nuovo corposo pacchetto per imprese e ammortizzatori. Cig e cassa in deroga saranno rifinanziate con 13 miliardi per altre 9 settimane, che si potranno utilizzare fino alla fine dell'anno, come ha chiarito il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo. Confermata anche la proroga della Naspi per altri due mesi, per chi ha l'assegno in scadenza, e lo stop ai licenziamenti. Per accompagnare la Fase 2 ci saranno più fondi per le imprese che devono sanificare gli ambienti e l'Iva sulle mascherine sarà azzerata, per poi passare all'aliquota agevolata al 5% a partire dall'anno prossimo. E ci sarà anche una card da 200 euro per acquistare bici, anche elettriche, monopattini, o da spendere per i servizi di car sharing e simili nelle grandi città, per cercare di decongestionare i mezzi pubblici ed evitare nelle ore di punta che aumenti il rischio contagio da Covid.

E ci sarà un pacchetto imprese, dai 50 miliardi a Cdp per entrare nelle imprese in crisi ai 5 miliardi del 'Fondo di solidarietà nazionale' per ricapitalizzare le Pmi, fino ai ristori a fondo perduto da 5mila euro per le microimprese (previsto uno stanziamento da 8 miliardi). I meccanismi per l'intervento diretto dello Stato andranno calibrate sulle nuove regole che detterà Bruxelles "con il varo imminente - ha spiegato Gualtieri - di una nuova versione del temporary framework dedicato esattamente a definire modalità e soglie e caratteri dei finanziamenti diretti, capitale o a fondo perduto alle imprese". Ma anche altre misure ancora non hanno preso una forma definitiva. Il bonus per gli autonomi, ad esempio, salirà a 800 euro ma si ipotizza un tetto di reddito almeno per la terza mensilità (la seconda dovrebbe arrivare in automatico, con un click in 24 ore dal via libera al decreto). Possibile che si replichi il modello adottato dalle casse dei professionisti, limiti a 35mila o 50mila euro di reddito in base ai danni subiti. Ma una decisione ancora non è stata presa e andrà di pari passo con la declinazione dei ristori diretti alle Pmi più danneggiate. Dubbi ci sarebbero ancora sul pacchetto turismo, in particolare sull'efficacia del bonus vacanze (l'ipotesi è da 500 euro). E ancora non è sciolto né il nodo dei servizi per i bambini a casa da scuola (si pensa a centri estivi e a consentire l'uso del bonus babysitter per coprire le spese) né quello del nuovo Reddito di emergenza per chi non ha altri redditi e non riceve alcun sussidio. Pd e Iv lo vorrebbero fare gestire ai sindaci (che si sono fatti avanti e già erogano i buoni spesa alle famiglie più in difficoltà) mentre i 5S spingono per lasciare la gestione del nuovo strumento all'Inps. Ulteriore capitolo da risolvere quello delle misure sblocca-cantieri: una prima parte di misure potrebbe entrare direttamente in questo decreto, che si punta comunque a chiudere il prima possibile. Mentre il grosso, compresa "l'individuazione di 29 opere prioritarie" per cui nominare un commissario, dovrebbero arrivare con il successivo decreto semplificazioni, previsto, ha detto il ministro Paola De Micheli, "nella prima decade di maggio".

Fonte: www.ansa.it






FINANZIARIA, VIA LIBERA A BONUS PER I SANITARI COINVOLTI NELL'EMERGENZA CORONAVIRUS


Dal sito palermo.repubblica.it

Primi passi nell'approvazione della manovra all'Ars. Mille euro a infermieri, medici, sanitari e operatori 118 coinvolti nella lotta al Covid. Sostegno ai dipendenti delle Ipab e finanziamenti alle aziende che ricovertono produzione a mascherine e dispositivi di protezione. Fondi per formazione, scuola, univeristà, fuori sede e asili nido

di ANTONIO FRASCHILLA 30 Aprile 2020
Dopo una giornata ad alta tensione, con il governatore che ha abbandonato l'aula per protesta contro il deputato di Iv Luca Sammartino che aveva chiesto il voto segreto, in serata approvati alcuni articoli di peso nella manovra economica. Oggi l'aula riprende la maratona per il voto della Finanziaria alle 11. Ecco le norme varate.

Aiuti ai sanitari
Previsto un bonus di mille euro a tutti i sanitari, medici, infermieri, operatori e addettio 118, coinvolti nell'emergenza coronavirus. Inoltre, si legge nel testo  "in conformità ai principi enunciati con la sentenza della Corte Costituzionale n. 20 del 14 febbraio 2020, le procedure di selezione del personale del Sistema sanitario regionale promosse a partire dalla entrata in vigore della presente legge prevedono, nei rispettivi bandi di selezione, la partecipazione alla emergenza COVID-19, per almeno sessanta giorni continuativi, quale titolo da riconoscere nella valutazione curricolare attraverso uno specifico punteggio premiale".


Borse specializzandi
"Abbiamo approvato un emendamento che consentirà di specializzare un numero maggiore di medici. Una risposta alle gravi carenze di organico  dei presidi di emergenza urgenza che  appaiono più gravi in momenti di grave crisi epidemiologica come quella che stiamo vivendo.  Aumentare del 30 per cento  le borse di specializzazione di area medica  riservate alla chirurgia d’urgenza, così come previsto dall’all’emendamento all’articolo 5 della legge di stabilità, è la prima risposta della politica ad un settore di primaria importanza in questo momento cosi difficile in cui più si avverte la mancanza di medici”, dice Anthony Barbagallo parlamentare regionale del Partito Democratico.

Imprese che ricovertono produzione
Con 40 milioni istituito un fondo "presso IRFIS-Finsicilia S.p.A. e finalizzato alle imprese con sede legale nell’isola che hanno avviato processi di riconversione o intendano avviare processi di produzione industriale di dispostivi di protezione individuale, tecnologie elettromedicali, disinfettanti sanitari e materiali destinati alle esigenze socio-sanitarie nonché alla costituzione di imprese tessili volte a soddisfare la richiesta di mercato interna legata alla produzione dei dispositivi di protezione individuale stessi".

Assegno dipendenti Ipab
Ai lavoratori delle II.PP.A.B siciliane le cui attività istituzionali sono interrotte anche in ragione delle misure di contrasto alla diffusione del contagio da COVID-19 ovvero per i procedimenti di estinzione in corso è corrisposto, su base mensile, l’importo di 700 euro a titolo di anticipo per le ultime sei mensilità arretrate. La medesima somma è, altresì, corrisposta ai dipendenti delle II.PP.A.B impegnati con mansioni riconducibili a prestazioni sociosanitarie nell’assistenza agli anziani.

Aiuti a formazione e scuola
Approvato un pacchetto da 120 milioni per l'istruzione. Alle scuole paritarie della Sicilia "del sistema nazionale di istruzione di cui alla legge 10 marzo 2000, n. 62, di ogni ordine e grado, che abbiano proceduto con propria determinazione alla riduzione di quota parte delle rette di frequenza corrisposte dalle famiglie degli studenti iscritti, è riconosciuto un contributo forfettario per classe in ragione delle minori entrate. Per le finalità di cui al presente comma è autorizzata la spesa di 4 milioni di euro. Il contributo è esteso fino al terzo anno di corso delle scuole superiori". Inoltre "per l’implementazione delle attività didattiche a distanza è riconosciuto alle scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado della Sicilia un contributo, determinato in relazione al numero degli iscritti, per la infrastrutturazione digitale, nonché per l’acquisto e l’installazione di attrezzature e programmi informatici, pacchetti e strumenti per il traffico dati, finalizzato alla valorizzazione della scuola digitale e del metodo computazionale di cui alla legge regionale 3 marzo 2020, n. 5. Per le finalità di cui al presente comma è autorizzata la spesa di 15 milioni di euro.


Aiuti ai fuori sede
Approvato un articolo che recita: "Al fine di limitare i disagi per i nuclei familiari di provenienza e prevenire la dispersione, agli studenti siciliani iscritti a corsi per il conseguimento di laurea, master universitari e dottorati di ricerca presso università ed istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica con sede in Sicilia, è concesso un contributo straordinario ‘una tantum’, nella misura forfettaria di 500 euro per ciascuno studente. Accedono a domanda al contributo straordinario di cui al presente comma gli studenti conduttori o co-conduttori di unità immobiliari ad uso residenziale, fiscalmente a carico dei nuclei familiari di provenienza, individuati come fuori sede ai sensi dell’ articolo 4, comma 8, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 9 aprile 2001, con contratto di locazione regolarmente registrato alla data del 28 febbraio 2020, che non risultino fruitori alla stessa data di servizi abitativi erogati dagli ERSU".

Sostegno alle Università
Sul fronte degli atenei, stanziati diversi aiuti. "Alle Università con sede in Sicilia che nell’anno accademico 2020/2021 iscrivano ad anni di corso successivi al primo studenti  - si legge nel testo approvato - già iscritti nell’anno accademico 2019/2020 presso atenei aventi sede in altre regioni italiane o all’estero, è riconosciuto per ciascun soggetto e fino ad esaurimento delle risorse disponibili un contributo una tantum di 1.200 euro. Gli studenti sopra individuati ed iscritti a corsi di laurea, laurea magistrale o a ciclo unico sono esonerati dal pagamento delle tasse universitarie per l’anno accademico 2020-2021".

Finanziamenti ad asili nido pubblici e privati
Un altro articolo prevede aiuti per la scuola dell'infanzia. "A valere sulle risorse di cui al comma 15 gli assessorati del lavoro, famiglia e politiche sociali e dell’istruzione e della formazione professionale sono autorizzati rispettivamente alla spesa di 1,5 milioni di euro a sostegno delle scuole 0-3 anni (ad esclusione delle sezioni primavera) e alla spesa di 1,5 milioni di euro a sostegno delle scuole 3-6 anni, sia pubbliche che private, in conseguenza del blocco delle attività a causa dell’emergenza COVID-19 e alla correlata sospensione dell’erogazione delle rette".

Fondo per i Comuni
Ok all'articolo 1 sui fondi ai Comuni, con alcune riserve come quelle per le stabilizzazioni dei precari negli enti in dissesto e i fondi per i Comuni delle isole minori. Lo stanziamento sulla carta è uguale a quello dello scorso anno, circa 350 milioni: ma ben 130 milioni restano congelati in attesa di un accordo con lo Stato, senza il quale anche i Comuni subirebbero un taglio pesantissimo. Passa emendamento di Fava sul fondo per le iniziative di bilancio partecipato che vale 2 milioni.

Aiuti allo sport
Passa l'articolo che consente alle società sportive che già ricevono fondi dalla Rgeione, sia professionistiche sia dilettanti, di poter avere gli stessi finanziamenti dello scorso anno anche se non hanno svolto attività a causa dell'emergenza coronavirus.

Oasi Troina
Per la struttura di assistenza ai disabili mentali il contributo passa da 4 a 5 milioni di euro. L'emendamento su Troina passa a voto segreto per appena tre voti, nonostante la netta protesta di Fratelli d'Italia. Fdi era contraria perchè il milione in più veniva tolto dal capitolo del turismo: settore, questo, guidato in giunta dal coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, l'assessore al Turismo Manlio Messina. Bagarre in aula, i deputati Fdi escono per protesta e il presidente dell'Ars Gianfranco Micciché, che già aveva faticato non poco per tenere l'aula, sospende la seduta: "In questo clima difficile andare avanti", si lascia sfuggire con alcuni deputati. Soddisfatto il Pd: "In un momento così difficile – dice il capogruppo Giuseppe Lupo – è giusto che il Parlamento siciliano dimostri concreta solidarietà e vicinanza agli ospiti ed al personale dell’Oasi di Troina, una struttura impegnata in prima linea nell’emergenza sanitaria Covid19. È stato un voto libero di un emendamento da noi proposto che va oltre gli schieramenti politici, e di questo ringrazio tutti i colleghi che hanno votato a favore”.

Pip e precari
Previsto un fondo da 450 mila euro per incentivare la fuoriuscita dal bacino dei Pip e 1,3 milioni per i precari dei cantieri di servizio di Enna e Caltanissetta.

Fonte: palermo.repubblica.it





TESTO UNICO DELLE FORESTE. FIRMATI I DECRETI SU FORMAZIONE PROFESSIONALE E ALBI IMPRESE. BELLANOVA: "GRANDE ATTENZIONE AGLI UOMINI E ALLE DONNE CHE OPERANO IN QUESTO IMPORTANTE SETTORE"

Dal sito www.politicheagricole.it

Testo unico delle foreste. Firmati i decreti su formazione professionale e albi imprese

(28.04.2020)

Bellanova: "Grande attenzione agli uomini  e alle donne che operano in questo importante settore".

La Ministra Teresa Bellanova ha firmato due decreti attuativi del Testo unico delle foreste e delle filiere forestali ( D lgs 34 del 2018), dopo l'intesa raggiunta nelle scorse settimane in Conferenza Stato/ Regioni.

Si tratta del Decreto che disciplina i criteri minimi per la formazione professionale degli operatori forestali e del Decreto che delinea i criteri minimi nazionali per l'iscrizione agli albi regionali delle imprese che eseguono lavori e servizi nel settore forestale ed ambientale, previsti dall'art 10 del Testo unico delle foreste e delle filiere forestali.

"Avviare l'attuazione del Testo unico delle foreste con il riconoscimento dei criteri per i percorsi formativi degli operatori forestali e con la creazione di albi delle imprese uniformi in tutta Italia", dice Bellanova, "conferma l'attenzione ed il sostegno del Ministero delle politiche agricole e forestali alle donne ed agli uomini che operano con professionalità in un settore così delicato ed importante per il nostro Paese, in particolare per le aree interne ".

La multifunzionalità delle foreste ed il loro immenso contributo al capitale naturale nazionale richiedono competenze molto ampie, che è giusto siano riconosciute e valorizzate.

"Sottolineo altresì con estrema soddisfazione", conclude la Ministra Bellanova "le modalità con cui si è arrivati alla stesura dei Decreti, con un intenso lavoro di concertazione preventiva che ha coinvolto tutti i componenti della filiera forestale e del legno. Un modello virtuoso, che porterà sicuramente a breve ad altri risultati di grande rilievo, attesi da tutta la filiera foresta- legno".







DIRITTI DEI LAVORATORI DIPENDENTI


Dal sito www.laleggepertutti.it

Dal diritto al lavoro alla retribuzione, dalle ferie
 alla parità di trattamento: cosa può rivendicare un dipendente nei confronti dell’azienda che lo ha assunto?

Dal diritto al lavoro alla retribuzione, dalle ferie alla parità di trattamento: cosa può rivendicare un dipendente nei confronti dell’azienda che lo ha assunto?

Si sente spesso invocare i sacrosanti diritti dei lavoratori. Ma quali sono questi diritti e come mai, nonostante la Costituzione garantisca a tutti un impiego, il lavoro scarseggia così tanto? 

La fonte primaria dei diritti dei lavoratori dipendenti è di certo, dopo la Costituzione, lo Statuto dei lavoratori: una legge del 1970 (la numero 300), adottata proprio per tutelare la parte più debole del rapporto di lavoro. 

Nonostante i suoi 40 anni di età, lo Statuto è ancora molto giovane, anche grazie alla sua tecnica normativa sintetica e generale. In tutto ciò, la giurisprudenza ha avuto un ruolo decisivo nell’attuarne le norme e precisarne i confini, tanto che, ormai, non si può leggere l’uno senza le sentenze della Cassazione. 

Per comprendere dunque quali sono i diritti dei lavoratori dipendenti dobbiamo rifarci a tutto questo materiale giuridico. Ma procediamo con ordine. 


Indice

1 La dignità del lavoratore e la dimensione umana
2 Il lavoro è un diritto
3 Il lavoro in nero
4 Licenziamenti solo motivati
5 Contestazioni del licenziamento
6 Diritto al riposo
7 Diritto alla busta paga e al Tfr
8 Riprese sui luoghi di lavoro
9 Tutela del lavoratore e mobbing


La dignità del lavoratore e la dimensione umana

Quando avevo 24 anni ho fatto una lunga esperienza negli Stati Uniti lavorando a New York per diversi mesi. Dopodiché ho deciso di tornare in Italia. Questo perché ero un figlio di papà viziato e quel mondo competitivo e selettivo mi aveva spaventato. È vero: negli Stati Uniti, il più delle volte, se vali vai avanti; ma per farti valere devi rinunciare alla tua dimensione umana. 

Ecco: la dimensione umana. È quella che innanzitutto la nostra Costituzione e la legge dopo vogliono tutelare quando parlano di diritto al lavoro: una realizzazione dell’uomo, per il benessere proprio e della società, ma che non può privare l’individuo della sua stessa esistenza, del contatto con la famiglia, con gli amici, con il tempo libero. Anche il tempo libero viene tutelato dalla nostra Costituzione che prevede il diritto alle ferie e al riposo quotidiano e ne rende garante il datore di lavoro su cui grava il relativo obbligo di rispettarne i tempi fissati dalla normativa. Né il dipendente vi può rinunciare in cambio di denaro: un patto del genere sarebbe nullo.

L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro altrui, diceva una volta un comico. Un buon team di sette persone è formato da una persona che comanda, una che dirige, una che controlla, un’altra che osserva e impara, un’altra che critica, un’altra che usufruisce dei permessi e una che lavora.  

Ironia a parte, di questi tempi chi sputa sul lavoro, bestemmia. Non per questo però il dipendente è un servo del datore. I suoi diritti sono scritti a chiare lettere. E allora, elenchiamoli ad uno ad uno.


Il lavoro è un diritto

L’articolo 4 della Costituzione stabilisce che la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Questo non significa però che tutti abbiano diritto a un posto di lavoro e che se lo Stato non ce lo garantisce possiamo fargli causa ed ottenere magari il risarcimento. L’articolo 4 è solo una norma programmatica, ossia si limita a fissare un obiettivo, un principio del nostro Stato, che deve poi essere chiaramente realizzato nei limiti delle possibilità concrete. E queste possibilità si chiamano: mercato, crisi occupazionale, disponibilità del bilancio dello Stato, ecc.

Non si può invocare l’articolo 4 della Costituzione neanche se si chiede un’assunzione e il datore di lavoro la nega senza un valido motivo. Per alcune sentenze però la ragione del diniego dell’assunzione non può risiedere in discriminazioni come ad esempio l’essere omosessuali o donne non sposate. 


Il lavoro in nero

Non si può parlare di diritti dei lavoratori dipendenti se non si parla di lavoro in nero, forse la principale piaga del lavoro in Italia. 

Il datore di lavoro che non dichiara il dipendente non commette reato ma un illecito amministrativo sanzionato piuttosto pesantemente. 

Oggi risulta assai rischioso avere una controversia con un lavoratore in nero, magari legata al suo licenziamento. Questi infatti può agire, fino a cinque anni dopo la cessazione del rapporto di lavoro, per il riconoscimento delle differenze retributive rispetto ai minimi previsti dal Ccnl, compresi gli straordinari, il Tfr, e soprattutto i contributi della previdenza. In più il datore di lavoro dovrà versare al dipendente in nero il risarcimento per via dell’illegittimo licenziamento che, come noto, deve essere sempre scritto: e di certo un lavoratore in nero non viene certo licenziato con una raccomandata, che costruirebbe la prova dell’irregolarità del rapporto.

Chi viene assunto senza regolare contratto ha svariati modi per dimostrare al giudice l’esistenza del rapporto di lavoro in nero e così ottenere tutte le somme previste dalla legge: può ad esempio filmarsi mentre svolge le attività o chiamare a testimoniare qualche amico, può esibire le email e gli sms che dimostrano l’esistenza del rapporto di lavoro, e così via.


Licenziamenti solo motivati

Un tempo si diceva: «un lavoro dipendente è per sempre». Sappiamo tutti che oggi non è più così. Non per questo il datore può licenziare dalla sera alla mattina il proprio dipendente solo perché non gli ha portato il caffè o perché gli ha risposto in modo sgarbato in uno scatto d’ira perché non ha ancora ricevuto lo stipendio. 

Il licenziamento può avvenire solo per due ragioni:


  • motivi disciplinari 
  • motivi legati all’organizzazione dell’azienda e alla produzione.

I motivi disciplinari sono quelli collegabili alle colpe del lavoratore. Si parla solo di colpe particolarmente gravi. Per i peccati veniali ci sono altre sanzioni come il richiamo scritto e la sospensione. 

Tra le colpe ci possono essere sia i comportamenti in malafede (ad esempio il dipendente insubordinato, quello che ruba o che non va a lavorare senza inviare il certificato medico), sia i comportamenti dovuti a colpa, imperizia o pigrizia (ad esempio il licenziamento per essersi addormentato sul lavoro, quello per scarso rendimento, ecc.).

Se la colpa è particolarmente grave, tanto da non consentire la prosecuzione del rapporto di lavoro per un solo giorno, il licenziamento è immediato, ossia in tronco. Vuol dire che non ci sarà preavviso. Si parla in questo caso di licenziamento per giusta causa.

Se invece si tratta di una colpa meno grave ma ugualmente intollerabile, ci sarà il licenziamento con preavviso. Si parla a riguardo di licenziamento per giustificato motivo soggettivo.

La seconda categoria di licenziamenti è quella che avviene per motivi aziendali. Il classico caso è la crisi del settore, il calo delle commesse, ma può trattarsi anche dell’innovazione tecnologica che renda obsoleto il lavoro manuale a favore dei robot, quello determinato da una ottimizzazione del personale per aumento dei ricavi o anche quello per una sopravvenuta invalidità del dipendente.

Attenzione: in tutti questi casi, prima di licenziare, il datore deve verificare se il dipendente possa essere adibito ad altre mansioni di pari livello e, se ciò non dovesse essere possibile, dovrà accertarsi se, con il consenso del lavoratore, c’è possibilità di assegnargli mansioni di grado inferiore. Tutto questo per garantirgli la conservazione del posto. Solo in ultima istanza si potrà procedere al licenziamento.


Contestazioni del licenziamento

Nel caso di licenziamento per motivi disciplinari il dipendente ha diritto a ricevere, in breve tempo rispetto alla commissione dell’illecito, una lettera di contestazione, con cinque giorni di tempo per difendersi per iscritto (eventualmente chiedendo un incontro di persona col capo). All’esito di questa fase l’azienda decide se licenziare o meno. E lo deve fare in breve tempo.

Tale procedura di contestazione non è invece prevista per il licenziamento dovuto a motivi aziendali.

In ogni caso il dipendente che vuol contestare il licenziamento deve farlo inviando una lettera raccomandata entro 60 giorni dalla comunicazione del licenziamento e nei successivi 180 giorni col suo avvocato depositare il ricorso in tribunale. 

Attenzione: il licenziamento non può mai essere verbale. Se così fosse sarebbe nullo e il dipendente avrebbe diritto a tornare sul posto. Lo stesso diritto spetta quando il licenziamento avviene per motivi inesistenti.

Quando invece l’azienda licenzia il dipendente per un fatto non tanto grave da poter comportare la risoluzione del rapporto di lavoro, il dipendente ha diritto solo a un risarcimento del danno.


Diritto al riposo

Il lavoratore ha diritto a 11 ore di riposo consecutive ogni 24 ore.

Il periodo di riposo di 11 ore è un periodo minimo. I contratti collettivi possono prevedere tempi più ampi.

Il riposo giornaliero deve essere fruito in modo consecutivo.

Si possono avere più rapporti di lavoro nello tesso tempo ma non possono andare ad incidere sul riposo minimo. Questo significa che una persona non può avere due full time perché altrimenti finirebbe per lavorare 16 ore al giorno e non potrebbe godere delle 11 ore di riposo.  

Il lavoratore ha diritto di fruire di un riposo settimanale ogni 7 giorni in misura almeno pari a 24 ore consecutive, da cumulare con le 11 ore di riposo giornaliero (quindi pari a 35 ore).

Il periodo di riposo consecutivo non deve, comunque, essere tassativamente fruito ogni 7 giorni, ma può essere calcolato come media in un periodo non superiore a 14 giorni.

Allo stesso modo, tutti i dipendenti hanno diritto a 4 settimane di ferie all’anno a cui non possono rinunciare neanche dietro pagamento. 

La legge dispone il godimento delle ferie, durante l’anno di maturazione, in misura pari ad almeno 2 settimane, possibilmente consecutive; le rimanenti 2 settimane devono essere godute nei 18 mesi successivi all’anno di maturazione.

Nonostante le ferie siano solitamente concordate tra dipendente e datore di lavoro, è quest’ultimo ad avere il potere di decidere in quali giorni andare in vacanza: il codice civile, infatti, dispone che sia il datore di lavoro a stabilire il periodo annuale di ferie retribuite, possibilmente continuativo, nel rispetto del periodo minimo previsto dalle leggi.


Diritto alla busta paga e al Tfr

Il dipendente deve essere pagato per quello che fa. Quindi se il datore di lavoro gli fa svolgere dei lavori superiori alla propria qualifica gli deve una maggiorazione e, in alcuni casi, la promozione. 

Allo stesso modo c’è un limite minimo nel pagamento della retribuzione indicato dai contratti collettivi che tutti possono leggere e così conoscere. 

La busta paga va versata a fine mese. Se il datore di lavoro ritarda di qualche giorno si può procedere a una diffida scritta rivolta all’azienda. Ma se il ritardo è periodico e mette in difficoltà il dipendente, questi può dimettersi per giusta causa e ottenere l’assegno di disoccupazione dell’Inps.

Allo stesso modo, quando cessa il rapporto di lavoro il dipendete ha diritto immediato alla liquidazione del Tfr con l’ultima busta paga. Il Tfr spetta a tutti i lavoratori.

Non esiste l’obbligo di dare a tutti i dipendenti la stessa paga, per cui il datore di lavoro può fare delle preferenze e remunerare alcuni più degli altri. Tuttavia a due condizioni: che rispetti i limiti fissati dai contratti collettivi e che tali differenze non siano dovute a discriminazioni basate sul sesso, la fede religiosa, l’orientamento sessuale, politico o sindacale.


Riprese sui luoghi di lavoro

Il dipendente non può essere oggetto di riprese audiovisive o di controlli da parte di detective mentre è in azienda e svolge le sue funzioni. Le riprese sono consentite solo se c’è un’esigenza produttiva (si pensi alla telecamera puntata sulla porta del negozio per vedere se entrano clienti) o di tutela dei lavoratori o del patrimonio aziendale (la telecamera su un macchinario pericoloso o per prevenire furti). In tali casi l’installazione della telecamera può avvenire solo a due condizioni:


  • ci deve essere prima l’accordo con i sindacati o, in mancanza, l’autorizzazione della Direzione Territoriale del lavoro;
  • la loro presenza deve essere comunicata ai dipendenti con appositi cartelli e avvisi. 

Fuori dall’orario di lavoro però il datore di lavoro può far pedinare i dipendenti da investigatori privati per verificare che questi non commettano illeciti che potrebbero danneggiare l’azienda (si pensi a chi riveli i segreti industriali; a chi, benché in malattia, svolga un secondo lavoro, ecc.).


Tutela del lavoratore e mobbing

Il datore di lavoro è tenuto in generale a preservare l’integrità fisica e morale del lavoratore, pena il risarcimento dell’eventuale danno, anche non patrimoniale. Egli deve anche preservare la personalità del lavoratore non attuando nei suoi confronti il famoso mobbing

Il mobbing consiste in comportamenti persecutori esercitati sistematicamente sul posto di lavoro da colleghi o superiori, che si possono concretizzare in violenza psicologica, emarginazione sociale o sabotaggio professionale. Tali condotte sono finalizzate a isolare il lavoratore e a indurlo a dare le dimissioni.

Perché si possa configurare il mobbing, devono ricorrere i seguenti elementi:


  • esistenza di comportamenti di carattere persecutorio, che possono essere anche leciti, presi singolarmente;
  • questi comportamenti devono essere attuati, con intento vessatorio o oppressivo, contro la vittima in modo diretto, sistematico e prolungato nel tempo;
  • l’intento persecutorio e la volontà lesiva devono essere riscontrabili in tutti i comportamenti;
  • i comportamenti possono essere messi in atto non solo dal datore di lavoro, ma anche da altri dipendenti;
  • deve poi essere presente un danno alla salute, alla personalità o alla dignità del dipendente;
  • tra il danno e i comportamenti deve esistere un rapporto causa-effetto.








29 aprile 2020

AVVIO NEL CAOS PER LA FINANZIARIA REGIONALE, GOVERNO BATTUTO SU EMENDAMENTO PD INTANTO PARTE AIUTI D’EMERGENZA RINVIATI AD ALTRO DISEGNO DI LEGGE


Dal sito www.blogsicilia.it

di Manlio Viola | 29/04/2020
E’ cominciato in salita l’esame della legge di stabilità all’Ars. ventisei articoli che dovranno essere approvati e coordinati con il bilancio entro domani sera. A creare tensione in aula è stato un emendamento del Pd, che aumenta da 4 a 5 milioni i fondi per l’Oasi di Troina recuperando la copertura dal capitolo che riguarda i fondi del turismo. In aula è esploso il caos, col governo contrario all’emendamento pur sottolineando la vicinanza all’Oasi di Troina, colpita dal coronavirus. A difendere la posizione del governo in aula l’assessore regionale Toto Cordaro.

Ma il capogruppo del Pd, Guseppe Lupo, ha quindi chiesto il voto segreto. Il presidente Gianfranco Miccichè è stato costretto a sospendere i lavori per qualche minuto.

E alla fine del parapiglia già alla prima prova d’aula, governo e maggioranza sono stati battuti proprio su questo  emendamento che ha, così, aumentato da 4 a 5 milioni il contributo all’Oasi di Troina, recuperando un milione dai fondi per il turismo. L’aula si è espressa con voto palese: la votazione è durata oltre dieci minuti per via delle misure di distanziamento adottate dall’Assemblea.

L’Ars aveva avviato da poco l’esame degli articoli delle legge di stabilità. La seduta è presieduta da Gianfranco Miccichè. Il presidente aveva appena auspicato che gli interventi dei deputati fossero ridotti anche perché il sistema di voto elettronico determina tempi un po’ più lunghi per le misure di distanziamento sociale.

Il clima era teso già prima dell’avvio della discussione. Sul bilancio, infatti, era già arrivato l’annuncio di voto negativo da parte dei 5 stelle. ma anche dal Pd le critiche sono forti nonostante la situazione d’emergenza

“Stiamo esaminando una Finanziaria per la quale resta il tema delle coperture che potremo definire ‘farlocche’ visto ché è saltato il disegno originario del governo che prevedeva un vero e proprio scippo ai Comuni assegnatari di risorse del POC” dice il parlamentare Pd Anthony Barbagallo in apertura dei lavori per l’esame della legge di stabilità.
“A questa legge manca un’anima, un progetto valido e realizzabile che programmi il futuro economico dell’Isola e la ripartenza dell’economia bloccata dalla crisi epidemiologica, ma che già in precedenza pagava le consegue di decisioni cervellotiche. Il governo – ha aggiunto – non è in condizione di dare lezioni a nessuno sulla capacità di spesa, infatti, ha avuto il coraggio di pubblicare, in questi giorni, la graduatoria definitiva della 6.1.1. con 5 ammessi e 100 esclusi. Il Partito democratico si batterà per individuare le vere priorità e i settori da rilanciare in particolare quello della semplificazione amministrativa e della  fruizione turistica dei beni culturali relegato dal governo a fanalino di coda. In 14 mesi il presidente Musumeci non ha trovato un attimo per  nominare l’assessore ai Beni culturali in sostituzione del compianto Sebastiano Tusa. La Sicilia – ha concluso il parlamentare PD – ha bisogno di misure concrete e non di parole da libro dei sogni”.

Ma nella stessa finanziaria, pur ricca di aiuti alle famiglie per l’emergenza covid19, dovrà seguire un’altro ddl stralciato da questo

“Dopo l’approvazione della manovra, l’Ars affronterà, infatti, il ddl sulla ricostruzione” ha annunciato il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, in apertura dei lavori parlamentari sulla manovra. Il ddl sulla ricostruzione era stato annunciato nei giorni scorsi dal governatore Nello Musumeci.

Fonte: www.blogsicilia.it